La scuola Diaz di Genova, durante il G8 del 2001, fu per Amnesty il teatro della “più grande sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la Seconda guerra mondiale”: ovvero il violento blitz delle forze dell’ordine nella palestra dove dormivano gli attivisti.
Ora l’associazione che si occupa di diritti umani ha deciso di portare proprio qui, a incontrare gli studenti, una delle vittime di quella notte. Il giornalista inglese di Indymedia Mark Covell, che nell’aggressione subì la frattura di una mano e di otto costole, la perforazione di un polmone, la perdita di 16 denti, finì in coma per 14 ore.
“Provai a dire che ero un giornalista, ma non mi ascoltarono – racconta commosso – Sono qui per raccontare ai ragazzi il valore dei diritti umani”.
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Posted on venerdì, 3 Marzo, 2017 at 18:58 in Sociologia | RSS feed
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