Il professor Coppoli sospeso dall’insegnamento per aver tolto il crocefisso

by gabriella
franco

Il prof. Franco Coppoli

Dopo quattrocento anni dalla rivendicazione dell’autonomia della scienza dalla religione (1615) e dalla forzata abiura di Galilei, è ancora impossibile ottenere che la scienza e l’educazione rispondano solo a se stesse, senza doversi inchinare a entità trascendenti e a poteri mondani a queste riconducibili.

Il collega ternano Franco Coppoli è stato sospeso per un mese dall’insegnamento e dallo stipendio per aver tolto il crocefisso dalle aule in cui insegnava, comportamento che secondo l’Ufficio Scolastico Regionale, configura «violazione dei doveri connessi alla posizione lavorativa cui deve essere improntata l’azione e la condotta di un docente».

galileo

Dalla lettera a Madama Cristina di Lorena Granduchessa di Toscana, marzo 1615: il progresso della scienza non deve essere ostacolato dalla Rivelazione, «l’intenzione dello Spirito Santo essere d’insegnarci come si vadia al cielo, e non come vadia il cielo».

Da anni Franco si batte perche la scuola sia libera da simboli religiosi e nessun credo sia in posizione sovraordinata alla trasmissione del sapere. Contro la decisione del dirigente dell’Ufficio scolastico umbro, ora farà ricorso al giudice del lavoro: «una sanzione ingiustificata. Nell’ordinamento italiano non c’è alcuna legge che impone la presenza del crocefisso in classe nelle scuole superiori pubbliche».

Il sindacato Cobas ha espresso solidarietà al docente, raggiunto ieri dal provvedimento che lo terrà fuori dalla scuola dall’8 aprile al 7 maggio:

“Nel nostro Paese, nel 2015, è ancora vietato rivendicare la separazione tra stato e chiesa e chiedere spazi educativi inclusivi senza simboli religiosi. Continua la crociata integralista, discriminatoria e diseducativa, di quelli che pretendono di imporre la connotazione religiosa delle aule scolastiche della scuola pubblica, nonostante non esista alcuna legge o regolamento che impongano la presenza del crocefisso nelle aule delle scuole superiori”.

 

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