Svegliati e segui il coniglio bianco, ragazzo ..

by gabriella

Esercitazione transdisciplinare su Platone e la percezione della realtà (tanto dal punto di vista psicologico che sociologico).

Rivedi Matrix, eventualmente rileggendo la sceneggiatura per riflettere sui passaggi più significativi, poi rispondi alle seguenti domande con un testo, una mappa con testi e immagini o una presentazione ppt.

Matrix

1. Che cos’è Matrix? Analizza il brano seguente e spiegane il significato:

Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L’avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.
NEO: Quale verità?
MORPHEUS: Che tu sei uno schiavo, Neo. Come tutti gli altri, sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore. Una prigione per la tua mente. Nessuno di noi è in grado, purtroppo, di descrivere Matrix agli altri. Dovrai scoprire con i tuoi occhi che cos’è.

2. Che cos’è la realtà? Rileggi la lezione di psicologia sulla percezione e rifletti sull’inadeguatezza dei sensi a garantirci la corrispondenza delle nostre sensazioni alla realtà, poi commenta il brano seguente:

Che vuol dire reale? Dammi una definizione di reale. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci. Il mondo com’era alla fine del Ventesimo secolo. E che ora esiste solo in quanto parte di una neuro-simulazione interattiva che noi chiamiamo Matrix. Sei vissuto in un mondo fittizio, Neo. Questo è il mondo che esiste oggi. Benvenuto nella tua desertica nuova realtà.

3. Che cosa ci appare vero? Pensa all’allegoria platonica della caverna e individua gli spunti utili per spiegare le parole di Morpheus:

Matrix è un sistema, Neo. E quel sistema è nostro nemico. Ma quando ci sei dentro ti guardi intorno e cosa vedi? Uomini d’affari, insegnanti, avvocati, falegnami…. le proiezioni mentali della gente che vogliamo salvare. Ma finché non le avremo salvate, queste persone faranno parte di quel sistema, e questo le rende nostre nemiche. Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo.

4. Chi esercita il controllo in Matrix e chi sono i suoi poliziotti? Pensa all’allegoria platonica della caverna e individua gli spunti utili per spiegare le parole di Morpheus:

Programmi senzienti. Si muovono, entrano ed escono da qualunque software rimanendo integrati nel sistema. Il che significa che chiunque non sia stato liberato da noi è potenzialmente un agente. All’interno di Matrix lo sono tutti, e non lo è nessuno. Siamo sempre sopravvissuti nascondendoci e fuggendo da loro. Sono i guardiani, i custodi di ogni accesso, ne hanno tutte le chiavi, per questo spetta a qualcun altro, a qualcun altro affrontarli.

5. In base a cosa sappiamo che la sensazione di gusto che proviamo si riferisce a un determinato cibo? Spiega i dubbi di Mouse, ricordando che Matrix è una realtà apparente che simula anche il sapore dei cibi un tempo conosciuti dagli uomini, oggi nutriti per via endovenosa con una poltiglia organica insapore.

MOUSE: Se chiudi gli occhi, ti sembra di mangiare un uovo crudo.
APOC: O una tazza di colla.
MOUSE: Sai a me invece che sapore ricorda? Orocereale. Hai mai assaggiato Orocereale?
SWITCH: A rigor di logica, neanche tu.
MOUSE: Ecco! È qui che ti volevo. Hai ragione. Ma vi siete mai chiesti come fanno le macchine a sapere che sapore aveva Orocereale? Eh? Forse hanno sbagliato, magari quello che per me è il sapore di Orocereale è invece, che so, farina d’avena o pesce, tonno… E a questo punto diffido di tutto. Il pollo, per esempio. Forse il vero sapore non sono riusciti a ricostruirlo, e di pollo, guarda caso, oggi sanno tante cose. Secondo me perfino il sapore…

6. Per quale ragione, a tuo avviso, la sceneggiatura suggerisce che nessuno dei piccoli Buddha che attendono di parlare con l’oracolo sia l’eletto?

7. Che cosa rende efficace il controllo? Spiegalo commentando l’apologia di Matrix fatta dall’agente Smith (ricorda che Smith è il cognome inglese più comune: rafforza l’idea che gli agenti sono uno, nessuno e centomila).

Ti sei mai fermato un attimo ad osservarla? Ad ammirare la sua bellezza? La sua genialità? Miliardi di persone che vivono le proprie vite, inconsapevoli. Tu sapevi che la prima Matrix era stata progettata per essere un mondo umano ideale? Dove non si soffriva, e dove erano felici tutti quanti, e contenti. Fu un disastro. Nessuno si adattò a quel programma, andarono perduti interi raccolti. Tra noi ci fu chi pensò a… ad errori nel linguaggio di programmazione nel descrivere il vostro mondo ideale, ma io ritengo che, in quanto specie, il genere umano riconosca come propria una realtà di miseria e di sofferenza. Quello del mondo ideale era un sogno dal quale il vostro primitivo cervello cercava, si sforzava, di liberarsi. Ecco perché poi Matrix è stata riprogettata così. All’apice della vostra civiltà. Ho detto “vostra civiltà” di proposito, perché non appena noi cominciammo a pensare per voi diventò la nostra civiltà, e questa naturalmente è la ragione per cui noi ora siamo qui. Evoluzione, Morpheus. Evoluzione. Come per i dinosauri. Guarda dalla finestra: avete fatto il vostro tempo. Il futuro è il nostro mondo, Morpheus. Il futuro è il nostro tempo.

8. Dopo aver fatto l’apologia di Matrix, l’agente Smith spiega perché è giusto che regnino le macchine sugli schiavi umani. Commenta gli argomenti di questa  convincente autolegittimazione, anche alla luce delle tue conoscenze antropologiche (di chi sta parlando esattamente Smith, della nostra specie o di una forma storica non generalizzabile?)

Desidero condividere con te una geniale intuizione che ho avuto, durante la mia missione qui. Mi è capitato mentre cercavo di classificare la vostra specie. Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri mammiferi: tutti i mammiferi di questo pianeta d’istinto sviluppano un naturale equilibrio con l’ambiente circostante, cosa che voi umani non fate. Vi insediate in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché ogni risorsa naturale non si esaurisce. E l’unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un’altra zona ricca. C’è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo stesso comportamento, e sai qual è? Il virus. Gli esseri umani sono un’infezione estesa, un cancro per questo pianeta: siete una piaga. E noi siamo la cura.

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