La polemica di Capitini con la curia perugina dalla quale nacquero la pratica e il termine dello sbattezzo.
Il termine “sbattezzo” fu inventato dal quotidiano cattolico Avvenire negli anni ’50 per qualificare sarcasticamente la richiesta di Aldo Capitini, cattolico liberale, di essere cancellato dalle liste battesimali della curia di Perugia.
Con il suo gesto, Capitini si schierava con la battaglia laica di due conviventi pratesi che nel 1956 erano entrati in polemica con il vescovo della loro città che li aveva cacciati dalla chiesa con l’epiteto di “pubblici peccatori”. Alla coppia, che aveva osato ribellarsi, la comunità religiosa aveva inflitto un ostracismo anche economico al quale aveva reagito intentando una causa civile nei confronti del vescovo. I giudici rigettarono il ricorso sostenenendo che il battesimo avrebbe creato un legame di dipendenza dal Vescovo al quale si rimaneva subordinati permanentemente.
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