Il ruolo del concetto e la natura del pensare. Tratto da Filosofia. Corso di sopravvivenza, Milano, Ponte alle Grazie, 2011 [pp. 23-26].
Veniamo ai nostri filosofi delle origini, dunque. Cos’hanno fatto? In sintesi, due cose: hanno creato il personaggio concettuale del filosofo solitario, e lo strumento del concetto. Le fondamenta della filosofia occidentale.
Lo vediamo già nei primo filosofo, Talete, matematico e astronomo noto e stimato in tutto il mondo mediterraneo, del quale si raccontano tre episodi. Il primo, famosissimo, narra che Talete, camminando a testa alta per osservare le stelle, cadde in un fosso, suscitando le risa di una selva.
Nel corso dei secoli a venire, questo episodio sarebbe stato usato per denigrare i filosofi come cultori di cose astratte, ma incapaci di badare alle cose concrete, oppure per elogiare la capacità di cercare una conoscenza elevata disprezzando le cose quotidiane.
Va detto che altri episodi dimostrano che, quando voleva, Talete era in grado di usare il proprio sapere per risolvere i problemi quotidiani: ad esempio, quando previde con le proprie conoscenze un eccezionale raccolto delle olive, e affittò anzitempo tutti i frantoi monopolizzando il mercato (ma poi, soddisfatto dello schiaffo morale inflitto ai suoi detrattori, rese i frantoi).
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