Breve storia dei diritti umani
Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino
26 agosto 1789
I Rappresentanti del Popolo Francese costituiti in Assemblea Nazionale, considerando che l’ignoranza, l’oblio o il disprezzo dei diritti dell’uomo sono le uniche cause delle sciagure pubbliche e della corruzione dei governi, hanno stabilito di esporre, in una solenne dichiarazione, i diritti naturali, inalienabili e sacri dell’uomo, affinché questa dichiarazione, costantemente presente a tutti i membri del corpo sociale,
rammenti loro incessantemente i loro diritti e i loro doveri;
affinché maggior rispetto ritraggano gli atti del Potere legislativo e quelli del Potere esecutivo dal poter essere in ogni istante paragonati con il fine di ogni istituzione politica;
affinché i reclami dei cittadini, fondati d’ora innanzi su dei princìpi semplici e incontestabili, abbiano sempre per risultato il mantenimento della Costituzione e la felicità di tutti.
In conseguenza, l’Assemblea Nazionale riconosce e dichiara, in presenza e sotto gli auspici dell’Essere Supremo, i seguenti diritti dell’uomo e del cittadino:
Articolo 1
Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull’utilità comune.
Ezio Mauro, La legge superiore
Carola come Antigone [vedi anche l’articolo di Raffaele Salinari per il Manifesto], nell’articolo uscito oggi, 28 giugno 2019, su Repubblica.
Funziona così: c’è un fatto, poi c’è l’uso politico di quel fatto, che lo trasforma, in una trasposizione quasi teatrale. La vera questione è che noi cittadini consumiamo questa trasformazione, non la realtà. Tutti: il dibattito politico, l’informazione, anche le istituzioni.
Figuriamoci l’elettore, che è il destinatario finale di questo accumulo d’interpretazioni e di strumentalizzazioni che si sono via via aggiunte alla vicenda originaria, deformandola.
Naturalmente è il caso della Sea-Watch, trasformata immediatamente da Salvini nel mostro di Lochness domestico dell’estate. Forse è apparso un po’ troppo presto per dominare il vuoto estivo nel calore disattento delle vacanze, riempiendolo di propaganda non politica, ma ideologica: e tuttavia la tempistica è comunque utile per deviare l’attenzione della pubblica opinione dalle liti interne al governo [….] dunque avanti tutta per ingigantire il caso Sea-Watch a dismisura, scegliendo il terreno propizio su cui passare all’attacco, mentre la realtà politica costringerebbe il governo a rimanere zitto, sula difensiva, davanti a l vuoto della sua inconcludenza.
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