Ecclesiaste 1,1
(Is 40:6-8; 1Gv 2:17; Gv 4:13; 2Co 4:18)
Vanità di tutte le cose
Ec 12:10-12; Ro 8:20-22
Parole dell’Ecclesiaste, figlio di Davide, re di Gerusalemme.
Ecclesiaste 1-177
(Is 40:6-8; 1Gv 2:17; Gv 4:13; 2Co 4:18)
Vanità di tutte le cose
Ec 12:10-12; Ro 8:20-22
1,1 Parole dell’Ecclesiaste, figlio di Davide, re di Gerusalemme.
2 Vanità delle vanità, dice l’Ecclesiaste, vanità delle vanità, tutto è vanità.
3 Che profitto ha l’uomo di tutta la fatica che sostiene sotto il sole? 4 Una generazione se ne va, un’altra viene, e la terra sussiste per sempre. 5 Anche il sole sorge, poi tramonta, e si affretta verso il luogo da cui sorgerà di nuovo. 6 Il vento soffia verso il mezzogiorno, poi gira verso settentrione; va girando, girando continuamente, per ricominciare gli stessi giri. 7 Tutti i fiumi corrono al mare, eppure il mare non si riempie; al luogo dove i fiumi si dirigono, continuano a dirigersi sempre. 8 Ogni cosa è in travaglio, più di quanto l’uomo possa dire; l’occhio non si sazia mai di vedere e l’orecchio non è mai stanco di udire. 9 Ciò che è stato è quel che sarà; ciò che si è fatto è quel che si farà; non c’è nulla di nuovo sotto il sole. 10 C’è forse qualcosa di cui si possa dire: «Guarda, questo è nuovo?» Quella cosa esisteva già nei secoli che ci hanno preceduto. 11 Non rimane memoria delle cose d’altri tempi; così di quanto succederà in seguito non rimarrà memoria fra quelli che verranno più tardi.
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