Il primo discorso di Zarathustra dopo la discesa dalla montagna. In Così parlò Zarathustra (1885), edizione liberamente accessibile liberliber, pp. 53-56.
Tre metamorfosi dello spirito io vi narro: come lo spirito divenne cammello, e il cammello leone, e il leone fanciullo.
Molte cose gravi sono per lo spirito, per lo spirito forte e paziente dove impera il rispetto: il suo vigore brama ciò che è pesante, ciò che v’è di più pesante. Che v’è di pesante? questo chiede lo spirito paziente; e ‘inginocchia al pari del cammello, e vuole lo si carichi molto. Che v’è di più pesante, o eroi? così chiede lo spirito paziente; ditemelo affinchè me lo addossi e mi rallegri della mia forza. Non è questo: umiliarsi per far soffrire il proprio orgoglio? Mettere in luce la propria follia per deridere la propria sapienza? O non è questo: disertare la nostra causa quand’essa celebra la sua vittoria? Salir su gli alti monti per tentare il tentatore? Oppure è questo: nutrirsi delle ghiande e dell’erbe della conoscenza e soffrir la fame dell’anima per amore della verità?
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