Le tre figlie di Marx erano particolarmente appassionate di una sorta di gioco di società, pare molto diffuso nell’età vittoriana, che consisteva nella formulazione di alcune domande che avrebbero dovuto far emergere la personalità dell’interrogato.
Tratto da U. Curi, Marx e la rivoluzione, 8. Capire la filosofia. La filosofia raccontata dai filosofi. La biblioteca di Repubblica, 2011.
Le domande che le figlie rivolgevano a Marx riguardano anche aspetti davvero minori, secondari nella vita dell’autore:
La virtù che preferisci? La semplicità
La qualità che preferisci in un uomo? La forza
La qualità che preferisci in una donna? La debolezzaLa tua caratteristica principale? La determinazione
La tua idea della felicità? Lottare
La tua idea dell’infelicità? La sottomissioneIl difetto che scusi di più? La credulità
Il difetto che detesti di più? Il servilismoLa tua occupazione preferita? Razzolare tra i libri
Il tuo poeta preferito? Shakespeare, Eschilo, Goethe
Il tuo eroe preferito? Spartaco, Keplero
Il tuo piatto preferito? Il pesceIl tuo motto preferito? De omnibus disputandum (occorre discutere e dubitare di tutto)
La tua massima preferita? Nihil humani a me alienum puto (Terenzio, Heautontimoroumenos “niente di ciò che è umano mi è estraneo”).
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