Franca D’Agostini
Un saggio critico del postmodernismo dedicato da un nuovorealista al saggio di Franca D’Agostini Realismo? Una questione non controversa. Utile per la ricostruzione dei riferimenti classici del dibattito aperto dal Nuovo Realismo, se si riesce a tollerare lo stile polemico di una rissa accademica. Tratto da Micromega,
“Proprio i fatti non ci sono, bensì solo interpretazioni”
Realismo? Una questione non controversa di Franca D’Agostini (Bollati Boringhieri, 2013) consta di una pars destruens e di una pars construens. Nella prima, si sostiene che il Nuovo Realismo non porta da nessuna parte. Nella seconda, si stabilisce qual è il realismo realmente nuovo di cui sarebbe invece proficuo discutere.
Secondo D’Agostini, il dibattito innescato dall’articolo di Maurizio Ferraris, “Manifesto del Nuovo Realismo” (8 agosto 2011) è viziato da un “fraintendimento capitale”, che consiste nella “sistematica confusione fra realismo metodologico e realismo metafisico” (p. 19). D’Agostini identifica il realismo metafisico con la tesi per cui
“qualcosa è reale, o anche: esistono fatti” (p. 166),
e ritiene che si tratti di una tesi “non controversa”, che nessuno ha mai preteso di mettere seriamente in discussione. Per capire come mai, basti considerare quel passo della Metafisica in cui Aristotele osserva che per un vero antirealista metafisico non farebbe nessuna differenza andare a Megara o buttarsi in un pozzo; dato che per tutte le persone sane di mente l’alternativa fra Megara e il pozzo è cospicua, se ne inferisce che non ci sono antirealisti metafisici (o, perlomeno, se ci sono, hanno gravi problemi mentali e farebbero meglio a curarsi invece che partecipare a un dibattito filosofico).
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