14 Dicembre, 2023
by gabriella
Il poeta e insegnante di letteratura inglese Refaat Alareer, è stato ucciso in un bombardamento a Gaza la settimana scorsa.
Se dovessi morire,
tu devi vivere
per raccontare
la mia storia
per vendere le mie cose
per comprare un po’ di carta
e qualche filo,
per farne un aquilone
(fallo bianco con una lunga coda)
cosicché un bambino,
da qualche parte a Gaza,
guardando il cielo
negli occhi
in attesa di suo padre che
se ne andò in una fiamma
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5 Aprile, 2021
by gabriella
Banksy ha pubblicato un breve filmato che lo ritrae mentre dipinge i muri degli edifici distrutti a Gaza.
L’artista si filma in prima persona, mentre entra a Gaza passando dai tunnel sotterranei che collegano la striscia all’Egitto, fingendo di proporre una nuova destinazione turistica allo spettatore occidentale:
“Make this the year you discover a new destination”,
o di illustrare le opportunità economiche che si aprono in un paese raso al suolo dove non è ancora stato consentito di far entrare del cemento.
Fra gli edifici distrutti dall’esercito israeliano durante l’ultima operazione militare si ergono i graffiti dell’artista, donne che piangono, bambini che giocano su una giostra costruita attorno a una torre di vedetta dell’esercito di Tel Aviv e un gattino che osserva un cumulo di rifiuti nascosto fra i detriti della città distrutta. Il video si conclude con la frase, scritta su un muro crivellato dai colpi:
If we wash our hands of the conflict between the powerful and the powerless we side with the powerful, we don’t remain neutral.
Se ci laviamo le mani del conflitto fra potenti e oppressi stiamo dalla parte dei potenti e non possiamo rimanere neutrali.
Il coda al testo, l’ultimo lavoro di Bansky: l’albergo fuori dal muro che promette la peggior vista al mondo.
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10 Luglio, 2014
by gabriella
Reportage da una nazione sfollata. Gaza e i territori del West Bank dall’espulsione coatta del 1948 agli attacchi israeliani Piombo fuso e Margine protettivo. In sequenza: lo zoo di Gaza dopo Protective Edge, lo sdegno di Norman Finkelstein, una testimonianza di superstiti raccolta da Al Jazeera, la polemica di Vittorio Arrigoni con Roberto Saviano, gli obiettori di coscienza israeliani rispondono a Saviano, il reportage del giornalista americano Denny Cormier dopo le devastazioni di Protective Edge.
Il desolato reportage del Tg2 dallo zoo di Gaza dopo i bombardamenti israeliani.
Why is Jerusalem Always on Edge?
Israeli forces stormed the Al Aqsa Mosque on Monday. It’s one of Islam's holiest sites, but religion isn't the only thing keeping the city tense.
Publié par AJ+ sur lundi 14 septembre 2015
2014, Gaza sotto il fuoco di Israele
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24 Novembre, 2012
by gabriella
In questo articolo (Elites Will Make Gazans of Us All nell’originale inglese) Chris Hedges illustra il quadro drammatico di una nuova distopia, il cui modello è Gaza, caratterizzata dalla radicale separazione tra élites che governano col terrore e la manipolazione, e masse di diseredati sempre più superflue al mercato.
Va detto che la fenomenologia descritta da questo brillante giornalista americano coincide con la prognosi formulata da Jean-François Lyotard ne La condition postmoderne (1979), nella quale il filosofo chiamava, infatti, “terrore”, la condizione postmoderna quando non riesca ad opporre alla chiusura autoreferenziale di settori che si autonomizzano dalla società – ad esempio le élites finanziarie – una completa libertà informazionale e la piena agibilità del dissenso.
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