Questo bel saggio di Felice Cimatti – incluso nel testo collettaneo Il transindividuale, appena uscito per Mimesis (pp. 253-271) – è dedicato a una teoria della mente che si avvale degli strumenti messi a punto da Marx e Vygotskij per mettere a fuoco i limiti e le aporie dell’individualismo cognitivo e del biologicismo delle neuroscienze.
Se per Marx, l’individuo è «l’insieme dei rapporti sociali», per Vygotskij
«la mente individuale è il punto di arrivo di un processo di emancipazione dalle condizioni naturali, ma anche da tutte le relazioni storico-sociali che si presentano di fronte all’individuo come se fossero naturali».
L’individuo non è dunque la premessa della relazione, ma il suo effetto.
Indice
1. «La coscienza è un rapporto sociale»
2. Vygotskij e la relazione individuo-società
3. Dal transindividuale all’individuo
4. Il ‘pensiero verbale’
5. Individuazione e transindividuale
1. «La coscienza è un rapporto sociale»
L’animale non umano, per Marx,
«è immediatamente una cosa sola con la sua attività vitale. Non si distingue da essa. È quella stessa [attività vitale]» Marx, Manoscritti economico-filosofici del 1844.
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