Insegnare ed essere professore per Gilles Deleuze, in un frammento dell’intervista nota come L’Abécédaire de Gilles Deleuze, messa in onda da Arte dopo la sua morte (4 novembre 1995). La versione sottostante è sottotitolata in spagnolo.
Parnet: Oggi hai 64 anni e durante gli ultimi quaranta sei stato professore. Prima al Liceo, poi all’Università. Dunque quest’anno è il primo in cui le tue settimane sono senza lezioni. Ti mancano? Anche perché tu dicevi di aver tenuto con passione i tuoi corsi. Ti manca oggi, non tenere corsi?
Deleuze: No, per niente, per niente. E’ vero che ciò è stato la mia vita, una parte della mia vita molto importante. Ho amato profondamente fare lezione, però quanto sono andato in pensione sono stato felice perché avevo meno voglia di insegnare. E’ molto semplice la questione dell’insegnamento. Io credo che tenere lezioni sia .. ha il suo equivalente in altri campi .. ma credo che un corso sia qualcosa che si prepara moltissimo e questa è forse la ricetta di molte attività, se si vogliono cinque, dieci minuti o più di ispirazione, allora bisogna prepararsi molto, moltissimo, per avere questo momento. Allora io mi rendevo conto che più andavo avanti, più lo facevo, e amavo farlo, dovevo prepararmi molto per avere questi momenti d’ispirazione. E più andavo avanti e più dovevo prepararmi a lungo per avere un’ispirazione sempre più modesta. Quindi era ora (ride) e non mi è piaciuto affatto, perché fare lezione è qualcosa che ho amato più di altre cose di cui avevo meno bisogno. Allora ciò che mi resta è scrivere, non pone problemi, ma non mi piace affatto. Però ho amato profondamente fare lezione, si.
Parnet: E per esempio, quando dici “prepararsi molto”, quanto tempo ti prendeva prepararti?
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