Posts tagged ‘Laplace’

15 Febbraio, 2015

Paolo Bussotti, Il concetto di causa

by gabriella

principio di causalitàUn estratto dell’articolo pubblicato dalla Rivista della scuola superiore dell’economia e delle finanze.

 

1. Il principio di causalità nel pensiero moderno

Il principio di causa-effetto è una correlazione tra due fenomeni per cui il secondo, l’effetto, è prodotto dal primo, la causa. Di questa proposizione si danno essenzialmente due interpretazioni: una ontologico-oggettivistica e una gnoseologico-soggettivistica. Secondo la prima sono i fenomeni in quanto tali ad essere legati dal nesso di causalità; vi sarebbe pertanto una forma di necessità in base alla quale, avvenuto un fatto, ne avviene un altro da questo causato. L’altra interpretazione afferma invece che il principio di causa-effetto non sussiste necessariamente nel mondo esterno, ma è un postulato generale inventato dall’uomo come criterio conoscitivo e ordinatore che consente di mettere in correlazione insiemi di fatti e di orientarci in un universo altrimenti caotico. Per questa seconda interpretazione si pone il problema di spiegare come un principio di ragione consenta di dar conto dei fenomeni. In genere si intende il nesso causa-effetto come una corrispondenza biunivoca, cioè un effetto è prodotto da una sola causa e viceversa una causa produce un solo effetto. Tuttavia questa ulteriore condizione non è necessaria e può ben darsi che una causa produca una molteplicità di effetti e che un effetto sia occasionato da una pluralità di cause.

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18 Luglio, 2013

Piergiorgio Odifreddi, Il 2012 e la fine del mondo

by gabriella

Piergiorgio_OdifreddiIn questo post del suo blog, Odifreddi ironizza sulla credenza nella profezia dei Maia, cogliendo l’occasione per spiegare cosa distingue una previsione scientifica da una superstizione. In coda un’esercitazione per essere certi di aver capito l’argomentazione del matematico.

Let me take you down, ’cause I’m going to strawberry fields.
Nothing is real and nothing to get hung about.
Strawberry fields forever.
Living is easy with eyes closed, misunderstanding all you see.

Yogi Berra, il grande giocatore di baseball, che divenne famoso anche per i suoi aforismi surreali, disse una volta che fare previsioni è sempre difficile, soprattutto sul futuro. Rispetto al baseball, il gioco della palla dei Maya era sicuramente uno sport meno sofisticato e più grossolano: lo dimostra il supposto colpo di testa sulla fine del mondo, che qualcuno dei suoi giocatori avrebbe fatto.

Sicuramente, infatti, non può essere stato uno scienziato maya a prevedere che il Big Crunch dovrebbe avvenire il 20 dicembre 2012. Anzitutto, perché i Maya non usavano i nostri sistemi numerico e astronomico, mentre una data come il 20.12.2012 puzza troppo apertamente di fumo numerologico occidentale.

Ma, soprattutto, perché gli ottimi astronomi maya, che sapevano benissimo prevedere per davvero una varietà di fenomeni celesti, non avrebbero certo abboccato a gossip parascientifici da strapazzo. Questi gossip sono stati doverosamente riportati dai media. E non nello Yucatan indio, loro supposto luogo d’origine, ma nell’Europa bianca, che invece dovrebbe essere rossa di vergogna! La faccenda, infatti, rivela la confusione mentale che alberga nelle teste di coloro che vivono in un mondo dominato dalla tecnologia e dalla scienza, ma rimangono in balìa dell’ignoranza più tribale. In fondo, sfoggiare una televisione, un computer o un telefono cellulare per sentirvi o leggervi quel genere di notizie, non è molto diverso dall’appendersi orgogliosi una sveglia al collo, come i “selvaggi” di una volta.

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