Un anno e mezzo della vita di Marco Bruno, il giovane no Tav che diede della pecorella a un carabiniere in tenuta antisommossa, condannato oggi (18 maggio 2014) a quattro mesi di reclusione per oltraggio a pubblico ufficiale. Da Internazionale, luglio 2013.
PECORONE BASTARDO
LA TUA VITA SARÀ UN INCUBO
LA TUA BOCCA È UNA FOGNA CHE VOMITA SOLO MERDA PUTRIDA!!!
INSULTI E SPUTI SU UN RAGAZZO UMILE (CHE COMPIE SOLO IL PROPRIO DOVERE) MERITANO LEZIONE CHE PUNIRÀ TUA FAMIGLIA
UOMINI D’ONORE VERRANNO A SPUTARE
TUA LURIDA COMPAGNA E LA BASTARDA DI TUA FIGLIA.
VIGLIACCO, TUA VITA SARÀ UN INFERNO.
OCCHIO X OCCHIO.
Una delle duecento lettere anonime ricevute da Marco Bruno nella primavera 2012. Sintassi riprodotta fedelmente. Timbro postale di Catania.
1. Tronchesi (domenica 23 ottobre 2011)
Mi chiamo Marco Bruno, sono nato a Torino il 19 gennaio del 1984. La mia famiglia ha origini calabresi. Mio papà è di Cicala, vicino a Catanzaro. Sono cresciuto ad Avigliana, in val di Susa, e adesso vivo a Giaveno, in Borgata Dalmassi, con la mia compagna Arianna e nostro figlio Pietro, che quand’è iniziata tutta ’sta storia aveva un anno e mezzo, mentre io ne avevo ventisette e Arianna trenta compiuti da poco.
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