In questo passo del Trattato sulla natura umana, Hume nota che poiché ogni conoscenza ha per oggetto soltanto i contenuti mentali ed è impossibile astrarre l'”esistenza” da questi contenuti, l’ipotesi di un mondo esterno, dotato di realtà indipendente, stabile e continua è indimostrabile. L’unica possibilità è quella di attribuire all’esistenza delle cose uno statuto relazionale priva di ogni d cit., pp. 78-81.
Non ci sono impressioni, né idee, di qualunque specie siano, delle quali abbiamo coscienza e memoria, che non siano concepite come esistenti, ed è evidente che da questa coscienza deriva l’idea e perfetta certezza dell’essere. Di qui si trae il dilemma più chiaro e conclusivo che si possa immaginare: poiché non ricordiamo mai un’idea o un ’impressione senza attribuirle l’esistenza, l’idea di esistenza deve derivare o da un’impressione distinta, per quanto unita a ogni percezione od oggetto del pensiero; ovvero dev’essere un’unica cosa con l’idea della percezione o dell’oggetto.
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