La recensione all’edizione italiana [I Nomadi, Il Saggiatore, pp. 113] di alcuni articoli dedicati da John Steinbeck alla condizione sociale degli okies nel 1938. Da Il Manifesto del 11 ottobre 2015.
Nel tentativo di costruire un corpus elettronico del romanzo di lingua inglese del Novecento, posti di fronte a una mole enorme di testi, Mark McGurl e Frank Algee-Hewitt hanno deciso di combinare tra loro un numero di elenchi già in circolazione – per esempio «i 100 migliori romanzi del ventesimo secolo della Modern Library» – per ovviare agli interessi implicitamente o esplicitamente partigiani su cui ognuno di questi cataloghi si basa. Dall’analisi quantitativa svolta si scopre che un solo testo ricorre in tutti gli elenchi accorpati: questo unico testo, che incontra l’approvazione dei critici di tendenze più disparate (accademici innamorati dello sperimentalismo, critici fedeli al realismo, studiosi delle letterature postcoloniali e «etniche») e che al tempo stesso è stato un enorme successo commerciale, è Furore di John Steinbeck.
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