Posts tagged ‘ordine gerarchico’

10 Luglio, 2024

L’unificazione ideologica d’Italia nella letteratura ottocentesca per l’infanzia

by gabriella

letteratura infanzia

Indice

1. La letteratura pre-unitaria per l’infanzia

1.1 Il Giannetto

2. L’unificazione ideologica d’Italia nella letteratura per l’infanzia

2.1 Pinocchio
2.2 Cuore

Conclusioni

 

1. La letteratura preunitaria per l’infanzia

Uno sviluppo interessante della letteratura per ragazzi si registra nel periodo risorgimentale preunitario, quando nelle regioni più avanzate degli stati italiani si avverte l’esigenza di un ampliamento dell’istruzione infantile.

 

1.1 Il Giannetto

Nel 1836, il pedagogista milanese Luigi Alessandro Parravicini pubblica il Giannetto, un libro scolastico che alternava parti narrative a sfondo morale e nozioni di varie discipline, inaugurando una formula di successo che varrà al volume sessanta riedizioni in cinquant’anni. Il libro è, sostanzialmente, un percorso nozionistico fuso con un piano narrativo e morale che segue la crescita e l’ascesa sociale di un vero self-mademan nostrano, dal tirocinio in bottega degli anni giovanili alla maturità in cui diventa un gran signore e un benefattore.

Caratteristico di questa letteratura in generale, e del Giannetto in particolare è l’intento di favorire l’apprendimento di un ordine sociale gerarchico, dipinto come giusto e naturale, al quale è necessario adeguarsi. Valori e modi di comportamento, dal necessario rispetto per i superiori alla compassione per chi ha avuto la ventura di nascere povero, vengono proposti ai giovani lettori in modo incalzante, scongiurando in partenza ogni lettura critica o difforme.

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18 Settembre, 2017

Max Horkheimer, La struttura sociale del presente

by gabriella
Max Horkheimer (1895 - 1973)

Max Horkheimer (1895 – 1973)

Echi brechtiani nella visione di Horkheimer della civiltà, un presente senza riscatto e senza remissione, basato sull’accumulazione della sofferenza e dello sfruttamento.

Vista in sezione, la struttura sociale del presente dovrebbe configurarsi all’incirca così: Su, in alto, i grandi magnati dei trust dei diversi gruppi di potere capitalistici che però sono in lotta tra di loro; sotto di essi i magnati minori, i grandi proprietari terrieri e tutto lo staff dei collaboratori importanti; sotto di essi, suddivise in singoli strati, le masse dei liberi professionisti e degli impiegati di rango inferiore, della manovalanza politica, dei militari e dei professori, degli ingegneri e dei capoufficio fino alle dattilografe; ancora più giù i residui delle piccole esistenze autonome, gli artigiani, i bottegai, i contadini e tutti gli altri, poi il proletariato, dagli strati operai qualificati meglio retribuiti, passando attraverso i manovali fino ad arrivare ai disoccupati cronici, ai poveri, ai vecchi, ai malati.

Solo sotto tutto questo comincia quello che è il vero e proprio fondamento della miseria, sul quale si innalza questa costruzione, giacché finora abbiamo parlato soltanto dei paesi capitalistici sviluppati, e tutta la loro vita è sorretta da un’orribile apparato di sfruttamento che funziona nei territori semi-coloniali e coloniali, ossia in quella che è di gran lunga la parte più grande del mondo.

Larghi territori del Balcani sono una camera di tortura, in India, in Cina, in Africa, la miseria di massa supera ogni immaginazione. Sotto gli ambiti in cui crepano a milioni i coolie della terra, andrebbe poi rappresentata l’indescrivibile, inimmaginabile sofferenza degli animali, l’inferno animale nella società umana, il sudore, il sangue, la disperazione degli animali […]. Questo edificio, la cui cantina è un mattatoio e il cui tetto è una cattedrale, dalle finestre dei piani superiori assicura effettivamente una bella vista sul cielo stellato.

Max Horkheimer, Crepuscolo. Appunti presi in Germania (1926-31), trad. it. Einaudi, Torino, 1977.

 

Carlo Emilio Gadda, Una mattinata ai macelli

Gadda

Carlo Emilio Gadda (1893 – 1973)

“ … qualche animale appoggia la fronte a una barra (bavando una sua schiuma dalla bocca, a fiocchi) quasi per raggelare al contatto del ferro, dopo la scombussolata notte, il tumulto doloroso del proprio sangue. Qualche altro ha un corno mezzo divelto, e ne sanguina: il caglio scarlatto gli si è raggrumato giù per il muso, l’occhio immalinconito sembra dimandarne la cagione alle cose, al mondo” [Le meraviglie d’Italia, Einaudi, 1964].


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