Pharmakon
Bernard Stiegler, Reincantare il mondo
Traggo da Kainós una buona recensione alla traduzione italiana dell’ultimo libro di Bernard Stiegler, dedicato ad una rilettura del ruolo delle tecnologie nella società contemporanea.
La strategia interpretativa di Stiegler è farmacologica, più che dialettica, derridiana non adorniana: nel concetto di farmakon c’è infatti sia l’idea del veleno che della cura. Leggere questa recensione mi ha fatto tornare in mente il veloce, ma intelligente libretto di Johnson Steven, Tutto quello che ti fa male ti fa bene. Perché la televisione, i videogiochi e il cinema ci rendono intelligenti, utile per rimuovere gli ultimi residui di una vulgata adorniana (antitecnologica e sospettosa di ogni prodotto dell’“industria culturale”) che, come ogni vulgata che si rispetti, ha ormai perso ogni riferimento con il meglio del pensiero francofortese.
Non sono molti i libri di Bernard Stiegler tradotti in italiano, eppure si tratta di uno degli autori francesi più prolifici e criticamente impegnati nella interpretazione della nostra contemporaneità. Per tale ragione, la traduzione, ben curata da Paolo Vignola, di uno dei suoi testi più politicamente espliciti (per quanto si tratti di un testo teoreticamente meno complesso di altri, specie se confrontato con i tre volumi dedicati a La Tecnique et le Temps) è di sicuro un evento editoriale di un certo interesse. In Réenchanter le monde, pubblicato in Francia nel 2006, Stiegler oserei dire rischiosamente mette in chiaro, adoperando un registro stilistico molto “diretto” e friendly, gli scopi politico-sociali non solo della sua personale ricerca ma anche di quella del gruppo di “Ars Industrialis” fondato nel 2010.
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