Posts tagged ‘politiche di austerity’

15 Gennaio, 2015

Piergiorgio Gawronski, Neoliberismo e sostegno all’offerta

by gabriella

Un articolo molto chiaro per capire il ruolo delle norme sul lavoro nel nuovo ciclo di accumulazione neoliberale. Tratto da Micromega.

grande accumulazione

L’accumulazione originaria

Sul Corriere, dopo aver ricordato che in Italia “il Prodotto interno lordo scende da 13 trimestri”, i due alfieri del liberismo nostrano (Giavazzi e Alesina, NDR) offrono la loro ricetta 2015 per “porre fine alla recessione”. E spiegano: “La riforma del mercato del lavoro non basta. Ci vuole anche più domanda”. Bene. Cioè… insomma: se ci vuole più domanda, allora la riforma del mercato del lavoro non è che “non basta”, è proprio dannosa: deprime la domanda! “Ci vuole più domanda” è come dire che c’è un eccesso di potenziale di offerta. Ma il Jobs Act mira a stimolare ulteriormente questo potenziale; se proprio lo si vuole approvare, adesso, sarebbe meglio che entrasse in vigore quando la domanda si sarà ripresa.

Christian Bowery Mission Delivers Outreach Food Pantry To Brooklyn Families

La pauperizzazione contemporanea

Domanda (aggregata) nel linguaggio degli economisti significa spesa, acquisti, e – dal punto di vista delle imprese – vendite. In effetti il grafico dell’Istat sulle vendite delle imprese mostra che la domanda continua a contrarsi: in ottobre il calo a/a è stato -0,8%.

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13 Febbraio, 2013

Il caso Irlanda, ovvero una crescita che crea miseria

by gabriella

povertàTraggo da Voci dall’estero, la traduzione di un articolo di John Weeks – pubblicato su Social Europe – sulla ripresa economica dell’Irlanda che contiene un’analisi di esemplare chiarezza delle politiche mercantiliste attivate anche in Italia e dei loro esiti.

I media spesso si riferiscono all’Irlanda come alla “prima della classe” tra i paesi che lottano per uscire dalla disastrosa crisi Europea. Ma un’analisi del “successo” degli Irlandesi ci rende benissimo l’idea di cosa sia veramente quell’economia dell’ 1% che predica il Vangelo dell’austerità in Europa […]. Se delle importazioni in eccesso possono generare problemi quando perdurano a lungo, […] quando un paese registra un surplus commerciale, i consumi e degli investimenti dei suoi residenti devono essere inferiori alla produzione e al reddito nazionale. Questa eccedenza può finanziare i flussi di capitale, il che spiega perché gli investimenti esteri tedeschi, giapponesi e cinesi si sono moltiplicati nel corso degli ultimi venti anni. Il mantenimento di un surplus commerciale come politica del governo, è definito “mercantilismo”. […]
La forma estrema di quel che Adam Smith riteneva una “follia” si verifica quando i surplus finanziano la povertà e l’instabilità economica. Due esempi infami del ventesimo secolo sono il pagamento delle riparazioni tedesche dopo la Prima Guerra Mondiale, e la crisi del debito dell’America Latina negli anni ’80 e ’90. In entrambi i casi, delle potenze straniere tenevano sotto pressione dei paesi affinché generassero dei surplus commerciali per pote ripagare i loro debiti ai governi (nel caso della Germania degli anni ’20), o alle banche straniere (dei paesi latino-americani negli anni ’80). Il primo caso ha portato a Hitler e il secondo ad una generazione di impoverimento diffuso.

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