20 Luglio, 2013
by gabriella
Le critiche che Teubner ha mosso al copyright e alla governance digitale [Storrs Lectures Yale Law School] istaurata in oltre quindici anni di accordi internazionali e legislazione d’emergenza. Uno stralcio della mia tesi di dottorato (2010).
Una decina d’anni fa, nel pieno dell’offensiva americana antipirateria, il costituzionalista e teorico dei sistemi Gunther Teubner tenne un corso alla Yale Law School sulla governance digitale del copyright.
It is not just technical legal questions […] – chiarì subito il giurista – rather, we are faced with the more fundamental question of a universal political right of access to digital communication […] In the background lurks the theoretical question whether it follows from the evolutionary dynamics of functional differentiation that the various binary codes of the world systems are subordinate to the one difference of inclusion/exclusion. Will inclusion/exclusion become the meta-code of the 21st century, mediating all other codes, but at the same time undermining functional differentiation itself and dominating other social-political problems through the exclusion of entire population groups?[1]
Nel discorso di Teubner la digitalizzazione delle risorse, intrecciando gran parte dei processi di produzione culturale ed economica ai flussi informativi della rete globale, trasforma l’accesso all’informazione in un codice binario di esclusione/inclusione in grado di far collassare l’intera gamma delle differenziazioni sociali.
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18 Febbraio, 2013
by gabriella
Il lavoro di Gunther Teubner rappresenta il tentativo di ripensare il costituzionalismo alla luce della teoria sistemica di Niklas Luhmann, così da permettere alla teoria dei diritti fondamentali di fronteggiare le sfide contemporanee della globalizzazione, della privatizzazione e della digitalizzazione [qui il suo testo, a mio avviso, fondamentale].
Nel discorso pronunciato in occasione del conferimento della laurea honoris causa dell’Università di Macerata [pubblicato nella «Rivista giuridica degli studenti dell’Università di Macerata», 0 (2010), pp. 45-57.] il giurista si è concentrato sulla capacità delle costituzioni e dei diritti fondamentali di vincolare gli stati che agiscono per mezzo di privati, e i privati che operano su un piano sempre più trasnazionale, sfuggendo al regime sanzionatorio degli stati nazione.
1. La nuova questione costituzionale
1.1 Gli effetti orizzontali dei diritti costituzionali
Durante la disastrosa epidemia di Aids in tutto il Sud Africa sono morte più persone di quante ne abbiano uccise le guerre civili degli anni ’90. I molteplici problemi sociali connessi al caso giudiziario Hazel Tau contro Glaxo e Boehringer sono stati tradotti in poche questioni di natura giuridica:
«La politica dei prezzi delle imprese farmaceutiche transnazionali ha violato i diritti umani fondamentali? Più in generale, i diritti fondamentali possono vincolare direttamente, non solo gli Stati, ma anche gli attori privati che agiscono in ambito transnazionale?».
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3 Luglio, 2012
by gabriella
Un documentario greco torna a riflettere sui grandi esperimenti di privatizzazione degli anni ’90, dalla Russia di Yeltsin alla Germania Est dopo la riunificazione, per commentare quanto sta accadendo in Grecia e probabilmente presto in Italia.
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=Koa1SWGHhnM]
Era l’inizio del 1989 quando l’accademico francese Jaques Rupnik si sedette alla scrivania, per preparare un report sullo stato delle riforme economiche nell’Unione Sovietica di Mikhail Gorbaciov. Il termine che usò per descrivere il rantolo dell’impero fu Catastroika. Ai tempi di Yeltsin, quando la Russia istituì forse il maggiore e fallimentare esperimento di privatizzazione della storia dell’umanità, il Guardian diede al termine inventato da Rupnik un significato diverso. Catastroika divenno sinonimo della completa distruzione del Paese per mano delle forze che governano il mercato, della svendita dei beni pubblici e del rapido deterioramento degli standard di vita dei cittadini. Ora, l’unità per misurare la “catastroika” era diventata la disoccupazione, l’impoverimento sociale, il declino delle aspettative di vita, così come la nascita di una nuova casta di oligarchi che prende le redini di una nazione. Qualche anno dopo, la produzione di uno sforzo analogo nella privatizzazione massiccia delle proprietà pubbliche nella Germania riunificata (presentato ora come modello per la Grecia) creò milioni di disoccupati e alcuni dei più grossi scandali nella storia dell’Europa. E’ questa “Catastroika” che si sta abbattendo sulla Grecia, e forse presto sull’Italia.
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