Posts tagged ‘prova ontologica’

10 Ottobre, 2017

Immanuel Kant, Cento talleri per una prova dell’esistenza di Dio

by gabriella

Dio

Il passo della Critica della ragion pura in cui Kant demolisce l’argomento ontologico (o a priori) dell’esistenza di Dio, ironizzando sul celebre Leibniz

rimasto a gran pezza lontano dal fare ciò di cui si lusingava, cioè conoscere a priori la possibilità di un essere così sublimemente ideale. Tutta la fatica e lo studio posto nel tanto famoso argomento ontologico dell’esistenza di un Essere supremo sono stati dunque perduti, e un uomo mediante semplici idee potrebbe certo arricchirsi di conoscenze né più né meno di quel che un mercante potrebbe arricchirsi di quattrini se egli, per migliorare la propria condizione, volesse aggiungere alcuni zeri alla sua situazione di cassa.

Testo con esercitazione svolta [numerazione, titolazione e parafrasi dei dei paragrafi].

monete_d_oro_burned1. Se io in un giudizio identico sopprimo il predicato e mantengo il soggetto, ne viene una contraddizione, e quindi io dico: quello appartiene a questo in maniera necessaria. Ma se io sopprimo il soggetto insieme con il predicato, non nasce nessuna contraddizione, perché non c’è più nulla a cui si possa contraddire. Affermare un triangolo e insieme negarne i tre angoli è contraddittorio; ma negare il triangolo insieme con i suoi tre angoli, non è una contraddizione. Lo stesso è del concetto di essere assolutamente necessario. Se voi ne negate l’esistenza, voi negate anche la cosa stessa con tutti i suoi predicati; dove può sorgere allora la contraddizione? Esternamente non c’è niente a cui si contraddirebbe, perché la cosa non deve essere esternamente necessaria; internamente neppure, perché, negando la cosa, voi avete insieme negato tutto l’interno.

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18 Dicembre, 2015

Anselmo d’Aosta, Le prove a posteriori e a priori dell’esistenza di Dio

by gabriella

Anselmo d’Aosta (1033 – 1109)

Nel 1076, Anselmo scrive il Monologion nel quale delinea una tesi a posteriori per dimostrare l’esistenza di Dio: l’esistenza delle cose create presuppone l’esistenza di un «sommo principio» di cui il monaco passa successivamente a considerare la natura e le perfezioni.

Riproponendo una concezione marcatamente agostiniana, Anselmo osserva che dal nulla non può venire nulla ed è assolutamente necessario che prima dell’esistenza delle cose esista nella mente del loro artefice un modello o una forma delle cose da farsi. Nella ragione del sommo principio deve insomma essere presente un’idea delle creature che le precede in termini non cronologici, ma ontologici.

Un anno dopo, ispirato dal passo dei Salmi «Lo stolto disse in cuor suo: Dio non esiste», scrive il Proslogion, nel quale espone la celeberrima prova a priori o prova ontologica – il nucleo teologico più commentato della storia della filosofia – con l’obiettivo di

«trovare un unico argomento che dimostrasse da solo, senza bisogno di nessun altro, che Dio esiste veramente e che è il Sommo Bene, che non ha bisogno di nulla e di cui tutto il resto ha bisogno per essere e per avere valore […]»Proslogion, Proemio.

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