Posts tagged ‘Referendum’

2 Giugno, 2017

2 giugno 1946: la repubblica, il voto delle donne

by gabriella

Era un giorno bellissimo, quando i presentimenti neri mi opprimono
penso a quel giorno e spero.

Anna Banti

e_nata_la_repubblica_italianaUn tempo il 2 giugno era la festa della Repubblica, non delle forze armate. Il commento di Ascanio Celestini, tratto da Il fatto quotidiano.

Perché il 2 giugno si festeggia con una parata militare? Si celebra la Repubblica non un colpo di stato. Un motivo ci sarà. Forse più d’uno anche se non riesco ad inquadrarlo nell’Italia del 2014. Non sono esperto di divise, né di celebrazioni.

Qualche decennio fa l’Italia ha chiuso col passato monarchico dopo aver sconfitto quello fascista. C’è stato un referendum che ha aperto il nostro paese alla democrazia. Dovremmo sfilare con matite copiative, schede e urne elettorali. E invece in piazza ci stanno pistole e fucili. Sa la nostra Repubblica democratica è fondata sul lavoro potremmo sfilare coi lavoratori. Anche quello del militare lo è. E in una sfilata di lavoratori democratici (nonostante qualche tentennamento rispetto all’articolo 11 della Costituzione) i militari ci possono stare. Fino a qualche anno fa la leva era obbligatoria e, in un modo o nell’altro, era un esercito di popolo. Ma ora è sotto molti punti di vista un mestiere come tanti altri.

Anche loro avrebbero diritto ad esserci, ma non loro soltanto. Anche operai e contadini, insegnanti e bidelli, artigiani e artisti. E pure i precari e i disoccupati. Sarebbe più allegra una parata dove spunta solo qualche pistola in mezzo ad una selva di zappe e chiavi inglesi, gessetti e cancellini, scalpelli e martelli, trombe e tamburi […].

È la nostra storia, migliaia di giovani hanno sacrificato la vita per lei. Auguri alla nostra Repubblica.

Publié par Agorà Fanpage.it sur jeudi 1 juin 2017

6 Giugno, 2014

Acqua pubblica

by gabriella

renziIl governo Renzi impugna la legge sull’acqua pubblica della Regione Lazio

Anche se cambiano le terga assise sugli scranni di Palazzo Chigi, anche se gli schieramenti politici si rimescolano e si alternano al governo, la minestra riscaldata è sempre la medesima: no e poi no all’applicazione del referendum per l’acqua pubblica. Alla faccia del popolo sovrano, il Governo ha impugnato venerdì la legge sull’acqua pubblica della Regione Lazio. Motivo sintetico? Non garantisce la concorrenza. Ovvero, non garantisce un guadagno per i gestori dei servizi idrici.

L’ultima puntata della telenovela relativa alla mancata applicazione del referendum sull’acqua pubblica si dipana a partire dal comunicato stampa di Palazzo Chigi relative alle decisioni prese venerdì dal Consiglio dei Ministri. Dice fra l’altro che il Governo ha impugnato la legge della Regione Lazio n. 5 del 4 aprile 2014 intitolata “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”.

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