Il discorso tenuto da Ferdinando Imposimato a Roma al convegno Adida del 24 aprile scorso, il suo appello agli insegnanti italiani perché difendano la scuola pubblica e scioperino il 5 maggio dal primo all’ultimo.
La scuola pubblica, la dignità e la libertà di insegnamento
Ringrazio tutti coloro che mi hanno chiesto di partecipare a questo incontro e di dare il mio modesto contributo alla difesa della scuola. Nel 70º anniversario della Liberazione, da cui è nata la nostra Costituzione, siamo chiamati a difendere la scuola pubblica dall’attacco del Governo contro insegnanti precari e di ruolo e i quota 96, vittime di gravi ingiustizie commesse da parte dei Governi degli ultimi 30 anni. È un attacco, quello attuato con la legge in discussione in Parlamento, contro la democrazia e la Costituzione e contro il diritto degli studenti a ricevere gratuitamente una seria educazione e formazione culturale e morale a vantaggio della loro persona e della collettività. A differenza dello Stato totalitario, lo Stato democratico, perseguendo l’interesse collettivo alla cultura, lascia alle persone libertà di formarsi e non stabilisce con arbitraria sopraffazione, quello che è etico e giusto insegnare (Atti costit. relazione A. Moro 18 ottobre 1946).
Questa libertà di contenuti oggi è minacciata dalla riforma del Governo.
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