La formazione del carattere, l’anomia, la devianza, nella ricerca di sociologia urbana sugli immigrati polacchi di Chicago condotta negli anni ’10 del novecento attraverso i metodi qualitativi dei case studies e dell’osservazione. [W. I. Thomas, F. Znaniecki, Il contadino polacco in Europa e in America, trad. it. P. Rossi, Edizioni di comunità, Milano, 1968].
Realizzate il più possibile i vostri documenti attraverso case studies, fornite, cioè,
esempi concreti più che descrizioni generali,
Citate le vostre fonti letteralmente, piuttosto che parafrasarle.
Assicuratevi, se possibile, racconti di vita, più che interviste. Citate sempre la fonte delle vostre relazioni e, se già pubblicata, siate precisi nel darne i riferimenti.
Fate e raccogliete fotografie.
William Thomas, 1912
Un aspetto interamente nuovo della questione si presenta quando ci domandiamo non già in qual modo la giovane generazione perde un’organizzazione di vita già acquisita, ma in quale modo essa acquisisce un’organizzazione di vita. Poiché allora risulta che, mentre nelle comunità polacco-americane relativamente organizzate e isolate – particolarmente nelle città di provincia – la parte economicamente più stabile e socialmente più attiva della popolazione può ancora fornire ai giovani un certo minimo di principi normali e vitali di comportamento, esiste una larga proporzione di figli di immigrati – soprattutto nelle grandi città – le cui condizioni familiari e di comunità sono tali che il loro comportamento non è mai socialmente regolato, e non viene loro imposta nessuna organizzazione di vita degna di questo nome. La loro condizione non è, a rigore, una condizione di corruzione – in quanto la corruzione presuppone la perdita di un sistema morale, ed essi non hanno mai avuto un sistema morale – ma è semplice “amoralità”.
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