Il Fatto quotidiano di oggi riporta l’allarme dell’ISDE Italia (International Society of Doctors for the Environment) sul rischio dell’innalzamento dei parametri di salubrità dell’acqua in relazione a un agente cancerogeno, la microcistina-LR, il cui controllo richiederebbe costose azioni di risanamento delle acque da cui si attinge per gli usi civili. Si aggiunge un’altro capitolo dell’insostenibilità economica dei diritti essenziali (salute, istruzione) e dell’insostenibilità sociale e ambientale delle compatibilità di bilancio: vivere e farlo in modo pienamente umano è ormai troppo costoso.
La normativa che regola la potabilità delle acque potrebbe presto diventare meno restrittiva. Le modifiche al Decreto legislativo 31/2001 – riguardante la qualità delle acque destinate al consumo umano –, proposte dallo schema di decreto messo a punto dai ministeri della Salute e dell’Ambiente, consentirebbero infatti
di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.
Il decreto interministeriale, in base anche a quanto raccomandato lo scorso luglio dal Consiglio superiore di sanità, adotta un nuovo valore di parametro, quello per la microcistina-LR: un tipo di tossina d’acqua dolce prodotta dalle fioriture di alghe nocive. Fenomeno in costante aumento a causa dei cambiamenti climatici,
ma anche perché questi corpi idrici, per lo più laghi – spiega a ilfattoquotidiano.it la dottoressa Antonella Litta, referente dell’Isde-Italia –, non vengono quasi mai tutelati.
Può succedere così che nei laghi o negli invasi artificiali, da cui si prelevano le acque destinate al consumo umano – come ad esempio i laghi di Vico, Garda e Occhito – finiscano scarichi abusivi e soprattutto i fertilizzanti derivanti dalle attività agricole. In sostanza crescono rigogliosi gli ortaggi ed anche le alghe rosse. Certo, prima di arrivare nelle case dei cittadini, le acque subiscono i necessari processi di potabilizzazione e filtrazione. Non sempre però gli appositi meccanismi funzionano come dovrebbero, spesso proprio a causa delle numerose esplosioni di fioriture. I filtri, intasati, di conseguenza riescono soltanto a ridurre la presenza delle microcistine, ma non ad eliminarla del tutto.
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