Posts tagged ‘scienze umane’

11 Settembre, 2024

The Wall, La scuola come istituzione disciplinare (o di controllo)

by gabriella

Iniziare ad osservare la realtà sociale, individuare i confini disciplinari e i campi di indagine delle scienze umane, imparare a decifrare testi audiovisivi, con The Wall.

La prima ora di lezione del primo giorno di scuola in un Liceo di Scienze umane.


When we grew up and went to school,
there were certain teachers who would hurt the children anyway they could
by pouring their derision upon anything we did
exposing any weakness however carefully hidden by the kids.

Quando crescemmo e andammo a scuola
C’erano insegnanti che avrebbero
fatto del male ai bambini in qualsiasi maniera
Riversando il loro scherno
Su qualunque cosa facessimo
E smascherando ogni debolezza
Seppure noi ragazzi la nascondessimo accuratamente

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9 Settembre, 2024

Cosa sono le scienze umane?

by gabriella

 

Aristote et ses disciples, miniature du XIIIe siècle, Bibliothèque de Topkapi à Istanbul

Aristotele e i suoi discepoli, miniatura del XIII secolo, Istanbul, Biblioteca di Topkapi

Qu’est-ce que les sciences humaines?, estratto con modifiche dal testo di Jean-François Dortier Les Sciences humaines, panorama des connaissances [Paris, Editions Sciences humaines, 1998, pp. 3-5] [traduzione mia].

Sorvoliamo sul problema terminologico, sarebbe vano cercare una definizione canonica o una traccia precisa delle reciproche frontiere tra le «scienze umane», le «scienze sociali» o le «scienze dell’uomo».

Queste scienze si sovrappongono parzialmente senza essere completamente sinonime. Le loro definizioni sono dovute più a distinzioni accademiche, variabili a seconda dei paesi e degli usi, che a una terminologia rigorosa.

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24 Aprile, 2014

Michel Foucault, La verità e le forme giuridiche

by gabriella

Michel Foucaul (1926 -1984)I seminari tenuti all’Università cattolica di Rio de Janeiro tra il 21 e il 25 maggio 1973 sono tra i testi più importanti e illuminanti di Foucault.

Partendo dall’analisi di alcuni testi nietzscheani, Foucault vi illustra la genealogia del soggetto e dei saperi, mostrando come l’uno e gli altri si costituiscano attraverso giochi di verità e pratiche agonistiche di sapere e potere. Nella seconda parte, dedicata a una celebre lettura dell’Edipo sofocleo – colui che sa e che può troppo -, Foucault mostra la nascita della separazione tra sapere e potere, cioè della critica e della filosofia occidentale quali «diritto di opporre una verità senza potere a un potere senza verità».

La questione se al pensiero umano appartenga una verità oggettiva non è una questione teorica, ma pratica. E’ nell’attività pratica che l’uomo deve dimostrare la verità, cioè la realtà e il potere, il carattere terreno del suo pensiero. La disputa sulla realtà o non-realtà di un pensiero che si isoli dalla pratica è una questione puramente scolastica.

K. Marx, Seconda tesi su Feuerbach [l’incipit è un mio commento al testo foucaultiano, non una sua citazione di Marx]

Presenterò oggi una riflessione metodologica per introdurre il problema che, sotto il titolo “La verità e le forme giuridiche”, può esservi sembrato un po’ enigmatico. Tenterò di presentarvi il punto di convergenza di tre o quattro serie di ricerche esistenti, già esplorate, già inventariate, per confrontarle e riunirle in una sorta di ricerca non dico originale ma almeno innovativa.

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9 Settembre, 2013

Massimiliano Bucchi, Scienze a-sociali

by gabriella

neuroscienze«La fisica è l’unica vera scienza; tutto il resto è collezione di francobolli».

Con questa frase sprezzante, più di un secolo fa il fisico Ernest Rutherford amava chiudere il conto dei rapporti, spesso competitivi, tra discipline diverse. Erano gli anni in cui fisica e chimica si contendevano, anche aspramente, fenomeni e oggetti di studio. Da sempre discipline “rampanti”, forti dei propri successi e del proprio riconoscimento pubblico, “colonizzano” territori tradizionalmente di pertinenza di altri settori. Nei decenni successivi alla tragedia di Hiroshima, i ricercatori del Department of Energy americano estesero gradualmente le proprie competenze all’ambito biologico con il mandato di monitorare gli effetti delle radiazioni atomiche sulla salute e sui geni, giungendo addirittura a un passo dall’aggiudicarsi il coordinamento del Progetto Genoma.

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9 Settembre, 2013

Zygmunt Bauman, Non c’è spiegazione senza teoria

by gabriella

BaumanUn’intervista a Zygmunt Bauman sulle sfide che le scienze quantitative pongono alle scienze umane (storiche, idiografiche o dello spirito). La Repubblica, 8 settembre 2013.

Da una parte le neuroscienze spiegano ogni azione umana in termini di funzioni del cervello. Dallaltra i Big Data promettono di rendere computabile qualsiasi trend sociale. Professore, la sua è una disciplina in via di estinzione?

Non direi. Le scienze sociali, o scienze della cultura, stanno a metà strada tra scienze e umanesimo. E oscillano tra due modelli teorici, quello di Emile Durkheim e quello di Max Weber, e le loro numerose riscritture.

Ci riassume le differenze?

Durkheim, ardente positivista, proponeva il metodo scientifico universale e lo applicava al regno dei fatti sociali, che considerava realtà come le altre perché determinano i comportamenti. Weber, anti-positivista, riconosceva che la sociologia è una scienza, però diversa da quelle che si occupano della natura. Non per il terreno che coltiva, ma per il metodo di coltivazione. Nel senso che non si ferma alla spiegazione (trovare le cause) ma procede verso la comprensione (trovare il significato). Un naturalista può descrivere tutto di un albero ma non, ovviamente, come si sente. Questo è il lavoro del sociologo: cercare di capire gli oggetti del suo studio.

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1 Settembre, 2012

Junct Rebellion, Le cinque tappe della distruzione dell’Università americana

by gabriella

La distruzione pianificata dell’Università e della scuola superiore americana quale strategia di punta del soft fascism. Un articolo che completa quello scritto da Chris Hedges, Perché gli Stati Uniti distruggono il loro sistema scolastico.

La storia è sempre più una gara
tra l’educazione e la catastrofe.

Orson Wells

The Homeless Adjunct

Qualche anno fa, Paul E. Lingenfelter (Univ. Michigan)  iniziò la sua relazione sul definanziamento della pubblica istruzione scrivendo:

Nel 1920 H.G. Wells scrisse: ‘La storia è sempre più una gara tra l’educazione e la catastrofe.’ Credo che fosse nel giusto. Niente è più importante per il futuro degli Stati Uniti e del mondo della diffusione e dell’efficacia dell’istruzione, in particolare dell’istruzione superiore. Io dico con particolare attenzione all’istruzione superiore, ma non perché la scuola dell’infanzia, la scuola elementare e quella secondaria siano meno importanti. Il successo ai vari livelli di istruzione dipende, ovviamente, da ciò che è accaduto prima. Ma bene o male, la qualità dell’istruzione post-secondaria e della ricerca influisce sulla qualità e l’efficacia dell’istruzione ad ogni livello.

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