Cinquantacinque anni fa, a Piazza Fontana, 17 persone morirono e 87 rimasero ferite in uno degli attentati più sanguinosi tra i 140 perpetrati tra il 1968 e il 1974. La strage alla Banca dell’agricoltura di Milano è stato l’inizio della strategia della tensione.
Tutti i processi celebrati fino ad oggi hanno stabilito con certezza che un gruppo di neofascisti ideò ed eseguì l’attentato ordito da funzionari “deviati” dei servizi segreti, formula giornalistica che lascia in ombra la realtà, indicata dall’
autorevole opinione di esperti dello specifico contesto storico che tale supposta deviazione dissimulasse la fedeltà ai vertici politico-istituzionali e alle esigenze di un ordine sovranazionale, legato alla logica dei blocchi contrapposti di superpotenze e – più in generale – all’adesione dell’Italia a protocolli internazionali non conoscibili dall’opinione pubblica italiana. Dalla voce “Storia dei servizi segreti” di Wikipedia.
Nessuno dei responsabili è in carcere.
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