12 Dicembre, 2024
by gabriella
Le lezione su come funziona il processo percettivo, quali studi hanno contribuito alla sua scoperta e quali implicazioni ha il nostro modo di percepire sulla vita individuale e sociale.
Sapere come percepiamo il mondo, ci permette di rispondere alla domanda: il mondo è così come lo vediamo o no?
Indice
1. La Gestalt e gli studi sulla percezione
1.1 Il concetto di struttura e le due leggi fondamentali della Gestalt
2. La percezione
2.1 La percezione come processo cognitivo
2.2 Il funzionamento della percezione
2.3 La percezione dei colori
2.3.1 Lo spettro elettromagnetico
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27 Novembre, 2013
by gabriella
In occasione della pubblicazione italiana di Altri scritti di Jacques Lacan – uscito due mesi fa per Einaudi – Pietro Bianchi ha dedicato un’interessante riflessione all’«insegnamento orale» di Lacan e al concetto di struttura. Da Le parole e le cose.
Freud l’aveva definita una talking cure, e forse è per questo che la psicoanalisi ha sempre avuto una relazione così difficile con la parola scritta. Questo fatto è ancora più evidente quando si parla di Lacan che infatti scrisse relativamente poco durante la sua vita. Non è un caso che solitamente si identifichi lo psicoanalista francese con un seminario più che con un corpus di opere vere e proprie; o che i suoi articoli siano per lo più sbobinature di conferenze, testi pensati per presentazioni orali, o appunti di interventi; e che persino i suoi allievi ancora oggi si riferiscano alla sua esperienza intellettuale chiamandola insegnamento, sottolineandone l’aspetto orale e di formazione degli allievi. E infatti l’unica vera pubblicazione della sua vita, quella che diede una svolta alla sua fama intellettuale – il volume appunto degli Scritti, pubblicato da Seuil nel 1966 – fu reso possibile dalla volontà e dalla perseveranza di un esterno: François Wahl, che riuscì a convincere Lacan con mille sforzi della bontà del progetto. In particolare Wahl riuscì a persuaderlo del fatto che avrebbe avuto bisogno di un proprio “libro” per potersi elevare alla dignità di intellettuale pubblico. Per essere finalmente legittimato come un grande pensatore del proprio tempo.
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Posted in Antropologia, Psicologia | Commenti disabilitati su Pietro Bianchi, Lacan. Struttura e scrittura
25 Luglio, 2013
by gabriella
Con una interessante riflessione che tiene insieme spunti antropologici e di psicologia umanistica, Dubosc propone una lucida interpretazione dei concetti di libertà e democrazia profonda, di cultura e del paradossale rapporto tra stabilità e cambiamento, processo e struttura.
Ho abitato in Turchia per molti anni e mi tocca quanto sta accadendo laggiù. La capacità di protesta di Piazza Taksim è una capacità culturale come lo era quella di Piazza Tahrir. E’ un grave pregiudizio etnocentrico pensare che la capacità di aspirare a giustizia, libertà, a orizzonti futuri non dominati dal mercato o dall’economia siano appannaggio della cultura occidentale.
Cerco di spiegarmi: cultura è un concetto polisemico, impossibile ridurlo a una formula onnicomprensiva. E’ un concetto per altro che nasce solo di recente, e nel nostro di universo semantico – la parola vien d’uso nel 1700 francese, quando cultura voleva dire il frutto di un’educazione – il punto era semmai se questo fosse più sviluppato nell’aristocrazia o nella borghesia. Ma il concetto si definisce nel 1800 con l’etnografia classificatoria del colonialismo che per almeno 100 anni ha catalogato usi, costumi, eredità, tradizioni come ciò che è legato al passato. Invece la cultura, se non la essenzializziamo (facendola diventare un sostituto della ‘razza’), è un concetto limite, paradossale e composto da antinomie: alcune dimensioni della cultura sono mitiche e narrative e altre materiali; alcune rivolte al passato altre al futuro, e ancora: la dimensione culturale è stata messa in opposizione alla ‘natura’ ma la natura dell’uomo è di essere culturale ..
Panikkar insegnava che le culture sono incommensurabili l’una con l’altra e allo stesso tempo sono il risultato di una reciproca fecondazione; che i valori di ogni cultura sono relativi a un dato contesto e non sono assolutizzabili (anzi che la visione di universalità dei propri contenuti culturali è l’essenza del colonialismo)… ma che allo stesso tempo in ogni cultura vi sono dimensioni transculturali che aprono al pluralismo e in una tensione verso una dimensione capace di contemplare (non assimilare) le differenze. Insomma le culture sono rivolte alla trasmissione/riproduzione del passato ma anche all’invenzione del futuro.
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Posted in Antropologia, Psicologia, Sociologia | Commenti disabilitati su Fabrice Olivier Dubosc, L’aspirazione alla libertà come capacità culturale
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