Posts tagged ‘vita’

28 Maggio, 2018

Nietzsche

by gabriella
Nietzsche

Friedrich Nietzsche (1844 – 1900)

Vissuto interamente nell’800, il genio di Nietzsche ha condizionato potentemente il 900 con la sua lettura dell’Occidente e i grandi temi e concetti della morte di Dio, dell’Übermensch (il superuomo, nel senso dell’oltrepassamento di sé), della volontà di potenza e dell’eterno ritorno dell’uguale.

 

Indice

1. La fine, la grandezza, la strumentalizzazione e la rilettura
2. La nascita della tragedia

2.1 L’apollineo e il dionisiaco

3. Socrate e la morte della tragedia
4. Il prospettivismo
5. Le Considerazioni inattuali

5.1 La seconda Inattuale: Sull’utilità e il danno della storia per la vita
5.2 Terza e quarta Inattuale: Schopenhauer come educatore, Richard Wagner a Bayreuth

6.La filosofia del sospetto.Il Nietzsche illuminista di Umano, troppo umano
7. La filosofia del mattino

7.1 La morte di Dio
7.2 La diagnosi del nichilismo dell’Occidente

8. Il pensiero meridiano e i temi di Zarathustra

8.1 Il superuomo
8.2 L’eterno ritorno dell’uguale

9. La volontà di potenza

10. Filosofare col martello

Wikiradio, I biglietti della follia e la biografia filosofica di Nietzsche raccontati da Maurizio Ferraris


read more »

26 Aprile, 2018

Schopenhauer

by gabriella
Arthur Schopenhauer

Arthur Schopenhauer (1788 – 1860)

E’ davvero incredibile come insignificante e priva di senso, vista dal di fuori, e come opaca e irriflessiva, sentita dal di dentro, trascorra la vita di quasi tutta l’umanità.

E’ un languido aspirare e soffrire, un sognante traballare attraverso le quattro età della vita fino alla morte, con accompagnamento d’una fila di pensieri triviali.

Gli uomini somigliano a orologi che vengono caricati e camminano, senza sapere il perché; ed ogni volta che un uomo viene generato e partorito, è l’orologio della vita umana di nuovo caricato, per ripetere ancora una volta, fase per fase, battuta per battuta, con variazioni insignificanti, la stessa musica già infinite volte suonata.

Sei lezioni sul Mondo come volontà e rappresentazione: la gnoseologia, la metafisica, l’estetica e l’etica scopenhaueriane. In coda i paragrafi 67 e 68 del Libro IV dedicati alla compassione universale.

 

e>

Indice

1. La reazione ad Hegel

1.1 L’irrazionalismo tragico vs il panlogismo hegeliano
1.2 La filosofia come domanda sul dolore, non sull’essere

 

2. Il mondo come rappresentazione

2.1 Kantismo e Upaniṣad in Schopenhauer: il Velo di Maya

 

3. Il mondo come volontà

3.1 L’accesso al noumeno attraverso il corpo
3.2 L’essenza metafisica del mondo è il Wille zum Leben, la volontà di vita
3.3 Il mondo come gigantesco pasto

 

4. Dalla metafisica all’etica; servitù dell’intelletto e liberazione
5. Arte ed etica come vie di liberazione
6. Il problema della libertà e la liberazione della volontà

 

6.1 La compassione universale
6.2 Fëdor Dostoevskij, La compassione di Sonja

read more »

13 Luglio, 2016

Nicola Antonucci, La sfida della complessità

by gabriella

reti biologicheUna bella introduzione all’origine, all’importanza, agli sviluppi e ai limiti della teoria della complessità, con un’ottima illustrazione di concetti chiave quali quelli di fenomeno emergente e margine del caos. Tratto da La mela di Newton.

 

L’importanza della teoria della complessità

La teoria della complessità, innanzitutto, non è una teoria scientifica in senso stretto. Meglio sarebbe parlare (e in effetti alcuni autori lo fanno) di “sfida della complessità” oppure “pensiero della complessità” o, meglio ancora, “epistemologia della complessità”. E’ proprio come prospettiva epistemologica, infatti, che la complessità svolge un ruolo cruciale nel pensiero contemporaneo. Questo perché la complessità comporta tre novità epistemologiche ugualmente rilevanti: una nuova alleanza tra filosofia e scienza, un nuovo modo di fare scienza, una nuova concezione dell’evoluzione naturale.

 

psicologia

psicologia

antropologia

antropologia

1) La “nuova alleanza”. Nella seconda metà del XIX secolo i pensatori occidentali hanno cominciato a problematizzare il rapporto filosofia-scienza e, dopo averlo trasformato in problema, hanno cominciato a cercarne delle soluzioni. Due fattori sono stati determinanti in questo processo di problematizzazione: da un lato la critica dell’idealismo hegeliano, sfociata nell’idea di un inevitabile auto-superamento della filosofia (Marx, Kierkegaard, Nietzsche); d’altro lato le nuove scienze, che hanno intrapreso una “colonizzazione” di quello che era cartesianamente riconoscibile come il territorio privilegiato dell’indagine filosofica: il campo del pensiero (sia individuale, conquistato dalla psicologia, dalla logica matematica e dalla linguistica, sia relazionale, conquistato da sociologia, antropologia e storiografia).

read more »

21 Settembre, 2013

Volontà di vita, morte e suicidio in Arthur Schopenhauer

by gabriella

Arthur_Schopenhauer_Portrait_by_Ludwig_Sigismund_Ruhl_1815

Il mondo come volontà e rappresentazione, IV

Affermazione e negazione della volontà di vita una volta raggiunta la consapevolezza di sé.

Ma, come sulla sfera terrestre ogni dove sta di sopra, così pure è presente la forma d’ogni vita; e il temer la morte, perché questa ci strappa il presente, non è più saggio che temere si possa scivolare giù dal globo della Terra, sul quale per fortuna ci si trova ora proprio al punto superiore. All’oggettivazione della volontà è essenziale la forma del presente, che quale punto senza estensione divide il tempo di qua e di là infinito, e immobilmente sta fermo, pari a un eterno meriggio, senza la rinfrescante sera; così come il sole in realtà arde senza interruzione, mentre in apparenza cade nel seno della notte.

Perciò, quando un uomo teme la morte come annientamento di sé, é come se si pensasse il sole alla sera lamentarsi: «Ahimè! io sprofondo nell’eterna notte». E viceversa: chi è oppresso dai pesi della vita, chi la vita bensì vorrebbe, e la vita afferma, ma ne ha in orrore i tormenti, e soprattutto non sa più tollerare il duro destino, che proprio a lui è toccato, questi non ha da sperare liberazione nella morte, né si può salvare col suicidio: solo con falsa illusione lo trae a sé l’oscuro, freddo Orco quale porto di riposo.

Arthur Schopenhauer

I tre primi libri avranno fatto veder chiaramente e sicuramente, spero, che nel mondo quale rappresentazione la volontà ha il proprio specchio, in cui se stessa conosce, per gradi progressivi di limpidità e di compiutezza; dei quali il più alto è l’uomo. Ma l’essere dell’uomo raggiunge la sua piena espressione solo mediante la serie coerente delle sue azioni. E il conscio nesso delle azioni è reso possibile dalla ragione, che da mezzo all’uomo di dominarne con lo sguardo il complesso in abstracto.

l’individuo è soltanto fenomeno, non esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione […]: in virtù di questo invero riceve la propria vita come un dono, vien fuori dal nulla, soffre poi per morte la perdita di quel dono, e al nulla fa ritorno.

Arthur Schopenhauer

La volontà considerata in se stessa è inconsciente: è un cieco, irresistibile impeto, quale noi già vediamo apparire nella natura inorganica e vegetale, com’anche nella parte vegetativa della nostra propria vita. Sopravvenendo il mondo della rappresentazione, sviluppato per il suo servigio, ella acquista conoscenza del proprio volere e di ciò ch’ella vuole, che altro non è se non il mondo, la vita, così come si presenta. Perciò il mondo fenomenico l’abbiam chiamato specchio della volontà, e sua oggettità: e ciò che la volontà sempre vuole è la vita, appunto perché questa non è altro che il manifestarsi di quel volere per la rappresentazione; perciò è tutt’uno, e semplice pleonasmo, quando invece di «volontà» senz’altro diciamo «volontà di vivere».

read more »


%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: