La lezione è dedicata ai primi protagonisti della paideia filosofica e alla scoperta di questi maestri che «eccellenti si diventa», perché l’areté non una qualità posseduta grazie alla nascita nobile, ma qualcosa che può essere educato.
È il superamento della paideia dei poeti e della visione di Omero: la prima, vera, rivoluzione pedagogica.
Indice
1. Il sophistés 2.Da Solone ai sofisti 3. La rivoluzione pedagogica sofista
Anticamente il termine sophistés era sinonimo di sophós (saggio) ed era riferito a chi possedeva attivamente una vasta e poliedrica conoscenza. Sophistés erano detti ad esempio i Sette Savi che Platone elenca nel Protagora.
Nel V secolo a. C. si chiamarono invece “sofisti” quegli intellettuali stranieri che della sapienza facevano una professione, insegnandola scandalosamente dietro compenso, così che Senofonte poteva definirli «prostituti del sapere».
Considera tutto ciò e porgi ascolto al diritto,
dimentica ogni violenza.
Ché tale è il costume che Zeus ha prescritto agli uomini:
i pesci e le fiere e gli uccelli alati si divoreranno fra loro, poiché non v’è tra loro diritto.
Ma agli uomini diede egli il diritto, sommo tra i beni.
Le opere e i giorni (Erga kài hemérai), vv. 274-278
Indice
1. La virtù popolare e il rovesciamento dell’aretè omerica 2. Il protagonismo del demos ionico 3. Le Opere e i giorni: la virtù del lavoro contro la hybris 4. L’ordine divino e l’intervento degli dèi nelle cose umane 5. La virtù del demos è la virtù dell’umanità
Leggere Solone è fondamentale per capire il processo di democratizzazione e di laicizzazione in opera già nella società greca alle origini della civiltà occidentale.
Solone (638 – 558 a.C.)
In Atene divina, alla lor patria, io molti ricondussi, che stati erano venduti illegalmente, alcuni a termine di legge, ed altri ancora che esuli erano andati per fuggire i debiti, e per il lungo errar, neppur parlavano più l’attico idioma; ed altri ancora a sconcia servitù qui soggetti, che tremavano al cenno dei padroni, io resi liberi. Forza unendo e Giustizia, in equa tempera, col potere delle leggi seppi compiere le mie promesse, e per i grandi e per gli umili leggi ho sancite con giustizia equanime.
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