Archive for Luglio, 2014

28 Luglio, 2014

Jacques Roux, Manifeste des Enragés

by gabriella
Jacques_Roux (1752 - 1794)

Jacques Roux (1752 – 1794)

Il discorso pronunciato da Jacques Roux davanti ai deputati della Convention Nationale il 25 juin 1793.

Délégués du peuple français,

Cent fois cette enceinte sacrée a retenti des crimes des égoïstes et des fripons ; toujours vous nous avez promis de frapper les sangsues du peuple. L’acte constitutionnel va être présenté à la sanction du souverain ; y avez-vous proscrit l’agiotage ? Non. Avez-vous prononcé la peine de mort contre les accapareurs ? Non. Avez-vous déterminé en quoi consiste la liberté du commerce ? Non. Avez-vous défendu la vente de l’argent monnayé ? Non. Eh bien ! Nous vous déclarons que vous n’avez pas tout fait pour le bonheur du peuple.

La liberté n’est qu’un vain fantôme quand une classe d’hommes peut affamer l’autre impunément. L’égalité n’est qu’un vain fantôme quand le riche, par le monopole, exerce le droit de vie et de mort sur son semblable. La république n’est qu’un vain fantôme quand la contre-révolution opère, de jour en jour, par le prix des denrées, auquel les trois quarts des citoyens ne peuvent atteindre sans verser des larmes.

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20 Luglio, 2014

Shostakovich, Sinfonia n. 10

by gabriella

Composta in occasione della morte di Stalin dal compositore sovietico, più volte censurato durante gli anni dello zdanovismo.

 

18 Luglio, 2014

Auguste Comte, Il potere è necessario e naturale

by gabriella
comte

Auguste Comte

Nel brano seguente, tratto dal Corso di filosofia positiva (1830-42), l’ingenuità biologicista con la quale Comte affronta la prima analisi funzionalistica del potere.

Più che uno strumento di dominio, il potere è una realtà inevitabile quanto indispensabile alla sopravvivenza della società, poiché permette una vita sociale guidata e disciplinata: l’uomo tende naturalmente a comandare ed obbedire.

Come l’istinto altruistico è alla base della coesione sociale, l’istinto del comando e della sottomissione sono infatti alla base del governo della società.

Tale è dunque la tendenza elementare di tutta la società umana ad un governo spontaneo. Questa tendenza necessaria è in armonia, nella nostra natura individuale, con un sistema corrispondente di inclinazioni particolari, le une nei riguardi del comando, le altre dell’obbedienza.

Dal primo punto di vista non bisogna, indubbiamente, considerare la disposizione troppo comune a comandare come il segno di una vera vocazione di governo, che dev’essere infinitamente rara, a causa dell’eminente preponderanza ch’essa esige.

È così, per esempio, che le donne, in generale così appassionate per il dominio, sono di solito così radicalmente inadatte ad ogni governo, anche domestico, sia a causa di una minore razionalità, sia anche per la mobile irritabilità d’un carattere più imperfetto […].

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15 Luglio, 2014

Domenico Gallo, Verso il premierato assoluto

by gabriella

licio gelliLa drastica riduzione degli spazi di democrazia e delle garanzie di salvaguardia (del pluralismo e della riflessività della legge) in una raggelante annotazione di Domenico Gallo sulle riforme costituzionali.

Nella settimana appena iniziata si giocherà una partita decisiva per la Repubblica. Quel progetto di scompaginare l’architettura dei poteri come disegnata dai costituenti, che è stato il chiodo fisso della grande riforma propugnata da Berlusconi, sfociata nella riforma della II parte della Costituzione che il popolo italiano ha bocciato con il referendum del 25/26 giugno del 2006, sta per andare in porto con nuove forme e grazie ad un nuovo attore politico. Per quanto articolato diversamente, si tratta dello stesso progetto politico-istituzionale.

Esso si sviluppa su due fronti: la riforma elettorale e la riforma costituzionale. Questi due cantieri interagiscono fra loro e puntano a realizzare il medesimo obiettivo: cambiare i connotati alla democrazia italiana realizzando un sistema politico che il compianto prof. Elia qualificò come “premierato assoluto”. Quel sistema di pesi e contrappesi che i costituenti, memori dell’esperienza fascista, avevano delineato per scongiurare il pericolo della dittatura della maggioranza, sarà profondamente squilibrato per realizzare un nuovo modello istituzionale che persegue la concentrazione dei poteri nelle mani del capo dell’esecutivo, a scapito del Parlamento e delle istituzioni di garanzia.

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12 Luglio, 2014

Heidegger

by gabriella
Martin Heidegger (1889 - 1976)

Martin Heidegger (1889 – 1976)

La noia profonda che si insinua serpeggiando nelle profondità della nostra esistenza come nebbia silenziosa, stringe insieme tutte le cose, gli uomini  e l’individuo stesso con esse, in una singolare indifferenza. Questa è la noia che rivela l’essente nella sua totalità.

Che cos’è la metafisica?, pp. 16-17; 1929; 1943

Indice

 

1. Il senso dell’essere e il problema dell’esistenza

1.1 La nascita dell’esistenzialismo
1.2 Le filosofie dell’esistenza

 

2. Heidegger e il senso dell’essere
3. L’esserci e il mondo
4. Dall’analitica esistenziale alla differenza ontologica
5. Heidegger e il nazismo

 

1. Il senso dell’essere e il problema dell’esistenza

Dalla metà dell’ottocento, con la fenomenologia e lo sviluppo delle scuole neokantiane, il dibattito filosofico si era concentrato sulla teoria della conoscenza.

La riflessione di Martin Heidegger si propone di oltrepassare questo orizzonte e di richiamare la filosofia al senso dell’essere.

Il primo problema che emerge da questa interrogazione è quello dell’esistenza individuale, quell’essere «gettati nel mondo» che richiede di progettare il senso del proprio «esserci», prospettiva che lega la prima produzione di Heidegger alle filosofie esistenzialiste del novecento.

Presto, però, la riflessione del filosofo si concentra sulla differenza ontologica tra l’essere e l’esserci, tema che diviene suo specifico interesse, come lo stesso filosofo precisa nella polemica Lettera sull’umanismo rivolta a Sartre (1947) – il destinatario era, in realtà, Jean Beauffret – che l’anno prima aveva pubblicato il testo della conferenza L’esistenzialismo è un umanismo.

 

1.1 La nascita dell’esistenzialismo

Qui voglio ricordare la mia definizione dell’etica: essa è ciò per cui l’uomo diventa quello che diventa.

S. Kierkegaard, Aut-aut

Più che una corrente di pensiero, l’esistenzialismo è una vera e propria temperie culturale che si impone a cavallo tra le due guerre mondiali (1930-1960), come interrogazione specifica sulla condizione umana. L’esistenza, vale a dire il rapporto tra l’essere umano e il mondo, è vista come un evento essenzialmente tragico e assurdo, intessuto d’angoscia.

grande guerra

La Grande Guerra: la trincea, l’assalto alla baionetta, i gas

La natura insensatamente tragica dell’esistenza, si impose allo sguardo degli intellettuali europei – che pure avevano salutato favorevolmente lo scoppio del conflitto – con gli eventi traumatici della prima guerra mondiale: una strage senza gloria e senza onore fatta di massacri epocali negli assalti alla baionetta e nelle linee di combattimento invase dai gas.

Ciò che morì definitivamente nelle trincee del Carso e della Marna fu, in questo modo, la fede nel progresso, nella scienza e nell’essere umano.

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11 Luglio, 2014

Jacques Brel, Ces gens là

by gabriella

Dedicata a quelli che si fanno piacere la realtà per timore di vederla, come quelli che si convincono che di tutto ciò che manca alla scuola, la valutazione oggettiva è proprio la cosa più urgente: il faut vous dire monsieur que chez ces gens là …. on ne pense pas.

D’abord, d’abord, y a l’aîné
Lui qui est comme un melon
Lui qui a un gros nez
Lui qui sait plus son nom
Monsieur tellement qu´y boit
Tellement qu´il a bu
Qui fait rien de ses dix doigts
Mais lui qui n´en peut plus
Lui qui est complètement cuit
Et qui s´prend pour le roi
Qui se saoule toutes les nuits
Avec du mauvais vin
Mais qu´on retrouve matin
Dans l´église qui roupille
Raide comme une saillie
Blanc comme un cierge de Pâques
Et puis qui balbutie
Et qui a l´œil qui divague

Faut vous dire, Monsieur
Que chez ces gens-là
On ne pense pas, Monsieur
On ne pense pas, on prie

Prima di tutto c’è il maggiore che è come un melone, che ha un gran naso, che non sa più il suo nome dal tanto che beve, signore, o dal tanto che ha bevuto, che non fa proprio niente, che non ne può più, che è completamente cotto, che si prende per il re, che si sbronza ogni notte con del pessimo vino, che lo si ritrova a mattino nella chiesa che dormicchia, rigido come una trave, bianco come un cero di Pasqua, e poi che balbetta e che ha l’occhio che divaga, va detto, signore, che da quelli là, non si pensa, signore, non si pensa… si prega.

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10 Luglio, 2014

Gaza

by gabriella

Reportage da una nazione sfollata. Gaza e i territori del West Bank dall’espulsione coatta del 1948 agli attacchi israeliani Piombo fuso e Margine protettivo. In sequenza: lo zoo di Gaza dopo Protective Edge, lo sdegno di Norman Finkelstein, una testimonianza di superstiti raccolta da Al Jazeera, la polemica di Vittorio Arrigoni con Roberto Saviano, gli obiettori di coscienza israeliani rispondono a Saviano, il reportage del giornalista americano Denny Cormier dopo le devastazioni di Protective Edge.

Il desolato reportage del Tg2 dallo zoo di Gaza dopo i bombardamenti israeliani.

Why is Jerusalem Always on Edge?

Israeli forces stormed the Al Aqsa Mosque on Monday. It’s one of Islam's holiest sites, but religion isn't the only thing keeping the city tense.

Publié par AJ+ sur lundi 14 septembre 2015

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2014, Gaza sotto il fuoco di Israele

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9 Luglio, 2014

Don Giovanni

by gabriella
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La mia versione preferita del Don Giovanni, diretta da Roger Norrington con The London Classical Player ed eseguita nel 1993 a Praga e Vienna. Qui il primo atto [Ouverture; Le arie: Notte e giorno faticar; Fuggi, crudele, fuggi; Ah chi mi dice mai; Madamina, il catalogo è questo; Giovinette che fate all’amore; Là ci darem la mano; Ah, fuggi il traditor; Non ti fidar, o misera; Or sai chi l’onore; Come mai creder deggio; Finch’an dal vino; Batti, batti o bel Masetto].

Don Giovanni: Andreas Schmidt
Leporello:Gregory Yurisich
Donna Anna: Amanda Halgrimson
Donna Elvira: Lynne Dawson
Don Ottavio: John Mark Ainsley
Il Commendatore: Alastair Miles
Zerlina: Nancy Argenta
Masetto: Gerald Finley

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9 Luglio, 2014

Husserl

by gabriella
Edmund Husserl (1859 - 1938)

Edmund Husserl (1859 – 1938)

La ricerca di una razionalità diversa da quella positivista e il compito del filosofo «funzionario dell’umanità».

L’orizzonte del mondo quale orizzonte di un’esperienza possibile di cose. Cose: cioè pietre, animali, piante, uomini, anche, e formazioni umane; ma tutto, qui, è soggettivo- relativo anche se normalmente, nella nostra esperienza e nella cerchia sociale che è legata a noi in una comunità di vita, noi perveniamo a fatti “sicuri”. […]

Ma se noi siamo gettati in un ambiente estraneo, tra i negri del Congo, tra i contadini cinesi, ecc., ci accorgiamo che le loro verità, i fatti che per loro sono assodati e verificati o verificabili non sono affatto quelli che noi riteniamo tali. Ma se noi ci poniamo il fine di una verità concernente gli oggetti che sia incondizionatamente valida per tutti i soggetti, a partire da ciò su cui, malgrado la relatività, sono d’accordo gli europei normali, gli indù normali, i cinesi, ecc. – da ciò che rende identificabili, per noi come per loro gli oggetti del mondo-della-vita a tutti comuni, dalla forma spaziale, dal movimento, dalle qualità sensibili, ecc. -, noi veniamo a trovarci sulla via che porta alla scienza obiettiva.

E. Husserl, La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale, § 36

 

Indice

1. Husserl e la fenomenologia
2. Il fenomeno
3. Brentano e Bolzano
4. La filosofia dell’aritmetica
5. Le Ricerche logiche
6. Dalla logica pura alla fenomenologia
7. Tornare alle cose stesse, «zu den Sachen selbst»
8. La fenomenologa pura o trascendentale
9. La crisi delle scienze europee
10. Il filosofo «funzionario dell’umanità»
11. Armando Massarenti, Che cos’è la coscienza?

 

1. Husserl e la fenomenologia

Edmund Husserl, matematico e filosofo moravo di origine ebrea, ha inaugurato agli inizi del novecento un insieme di ricerche e un nuovo metodo di indagine filosofica che ha preso il nome di fenomenologia ed ha avuto una grande influenza sulla cultura del secolo.

Il termine fenomenologia, che compare già in Kant ed Hegel, è usato da Husserl in modo specifico, per identificare un obiettivo: assicurare alla filosofia una base certa e farne una scienza rigorosa; e un metodo, consistente nel ricavare questa certezza originaria con la riduzione fenomenologica.

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8 Luglio, 2014

Carlo Formenti, Le cavie di Facebook e la manipolazione 2.0

by gabriella

manipolazioneNei giorni scorsi Facebook ha reso noti i risultati di un esperimento di ingegneria sociale condotto all’insaputa dei suoi utenti. Carlo Formenti è andato a leggere i commenti degli studiosi americani per fotografare lo stato dei paradigmi psicologici impiegati nelle ricerche sul campo e i termini della legittimazione delle pratiche di manipolazione sociale a fini commerciali.

L’ultimo “scandalo” in tema di sfruttamento degli utenti da parte delle Internet Company riguarda la notizia relativa a una ricerca che Facebook, assieme ad alcune università, ha condotto sulle reazioni emotive di mezzo milione di utenti (scelti a caso) del social network – reazioni innescate da una serie di manipolazioni effettuate sui post del News Feed.

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