28 Febbraio, 2019
by gabriella
Ieri (giovedì 28 febbraio) è stata somministrata, per la prima volta centralmente dallo stesso MIUR, la traccia della simulazione della seconda prova per il Liceo di Scienze Umane.
John Dewey (1859 – 1952)
La scelta dei funzionari è caduta su Dewey e l’attivismo pedagogico sia, immagino, per rassicurare studenti e professori della (pessima) continuità di tematiche dopo il ritocco all’esame di stato, sia per l’oggettiva arretratezza della visione ministeriale della pedagogia, ridotta a un sapere retorico, auspicante, mummificato, nel quale qualunque carica critica o di concreto cambiamento annega in un mare di ovvietà linguisticamente fermo agli anni ’50 (si può immaginare con quanto entusiasmo dei diciottenni a cui ci si rivolge).
Dewey è un autore primonovecentesco, Il mio credo pedagogico [qui una mia lettura commentata] è uscito nel 1897: davvero non è accaduto nulla dopo?
Questa, a mio avviso, la non felice condizione di chi si prepara alla conclusione di studi che esplorano la condizione umana in tutte le sue sfaccettature.
Ma andiamo avanti … dopo cinque anni di lavoro su temi e problemi sicuramente più affascinanti e complessi, possiamo ben concedere a funzionari senza fantasia una prova finale: se la esaminiamo insieme dobbiamo, infatti, ammettere che questa traccia è tanto anestetizzante quanto semplice sia per facilità di lettura dei testi proposti che per la linearità del possibile svolgimento.
Vediamo quindi, passo per passo, un possibile svolgimento della traccia, a partire dalla ricognizione dei contenuti, titolo, premessa e i due documenti. Metto in marrone commenti, chiarimenti, spunti e suggerimenti di stesura.
Indice
read more »
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Posted in Esame di stato | Commenti disabilitati su L’educazione alla democrazia e il ruolo della scuola. Svolgimento guidato della traccia
28 Febbraio, 2019
by gabriella
Attività della 3E su Platone [in elaborazione].
Gruppi
1. [isola 1 lato finestre] Diletta, Yasmin, Giulia A., Anna G., AnnaChiara
2. [isola 2 lato finestre] Vittoria, Letizia, Rebecca S., Regina, Vincenzo
3. [isola 3 centro] Anna B., Chiara M., Veronica, Giulia C., Manila
4. [isola 4 lato porta] Irene, Brigitte, Rebecca F., Erica, Giulia G.
5. [isola 5 lato porta] Margherita, Chiara C., Stefania, Elisa, Eleonora, Christian
Regole generali
- Ogni gruppo costruisce insieme un testo, un video, una mappa, svolge un compito o un’altra attività poi, a rotazione, un componente lo illustra;
- Il gruppo elabora il lavoro nei tempi assegnati
- I componenti del gruppo devono avere sempre il materiale (alla fine dell’ora gli elaborati devono essere condivisi con tutti i componenti)
read more »
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Posted in Didattica - Flipped | Commenti disabilitati su PlatoLab
27 Febbraio, 2019
by gabriella
Il 27 febbraio 2019, Pietro del Soldà ha affrontato a Tutta La Città Ne parla il tema della prostituzione e del disegno di legge che ne propone la legalizzazione.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Posted in Sociologia | Commenti disabilitati su Prostituzione: il dibattito sulla Legge Merlin
27 Febbraio, 2019
by gabriella
Ivan Petrovic Pavlov (1849 – 1936)
Il 27 febbraio 1936 muore a Leningrado Ivan Petrovič Pavlov. Lo ha raccontato a Wikiradio Matteo Borri a Wikiradio.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Posted in Psicologia | Commenti disabilitati su Ivan Pavlov
19 Febbraio, 2019
by gabriella
Tracce per il tema della prima prova: tipologia B (Analisi e produzione di un testo argomentativo)
Cassese, I diritti umani oggi
Download (PDF, 343KB)
Carlo Rubbia, Le conseguenze cognitive della globalizzazione
Download (PDF, 424KB)
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Posted in Esame di stato | Commenti disabilitati su Tracce per la prima prova
19 Febbraio, 2019
by gabriella
Tratto da John B. Thompson, Mezzi di comunicazione e modernità, Bologna, Il Mulino, 1998.
Un concetto non quantitativo. Cos’è la “comunicazione di massa”? Possiamo dare un significato chiaro e coerente a tali parole? Che l’espressione “comunicazione di massa” sia infelice lo si è detto spesso. È in particolare il termine “massa” ad apparire fuorviante. Ci induce a immaginare un pubblico vasto, composto di molte migliaia e persino milioni di individui. È possibile che tale immagine si riveli calzante, nel caso di alcuni particolari prodotti, come i giornali più popolari, i film e i programmi televisivi; ma non descrive certo in modo accurato la situazione della maggioranza dei prodotti dei media, passati e presenti.
Al tempo dei primi sviluppi della stampa periodica e in alcuni settori dell’industria della comunicazione di oggi (per esempio, case editrici di libri e riviste), il pubblico era e resta relativamente circoscritto e specializzato [i libri pubblicati in Italia hanno, mediamente, un pubblico di non più di duemila lettori]. Perciò, se davvero vogliamo utilizzare il termine “massa”, quanto meno non dovremmo interpretarlo in termini angustamente quantitativi. La cosa importante a proposito della comunicazione di massa non è che riceva i prodotti un certo numero di individui (o una proporzione specificabile della popolazione), ma piuttosto che quei prodotti siano accessibili in linea di principio a una pluralità di destinatari.
read more »
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Posted in Sociologia | Commenti disabilitati su John B. Thompson, La comunicazione di massa
10 Febbraio, 2019
by gabriella
Tratto da La Stampa del 18 gennaio 2019, p. 23.
Il nostro sistema sanitario ha da poco compiuto 40 anni e ce lo dobbiamo tenere stretto. Sì, perché in termini di risultati, abbiamo valori indiscussi di alto livello, con una speranza di vita tra le più elevate al mondo.
E’ un sistema universalistico il nostro e, in quanto tale, rappresenta una risorsa preziosa per i cittadini perché promuove l’equità.
Ma attenzione, ciò non può semplicemente rimanere sulla carta, sulla sanità dobbiamo investire, non possiamo permetterci di disinvestire, perché anche nella sanità si rispecchiano le disuguaglianze del Paese e, anche se minori rispetto agli altri Paesi europei, non vanno assolutamente sottovalutate.
read more »
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Posted in Sociologia | Commenti disabilitati su Linda Laura Sabbadini, La ricetta di una nuova equità
10 Febbraio, 2019
by gabriella
Ripropongo un’intervista del marzo 2017 al teorico del reddito di base incondizionato dopo il voto contrario degli svizzeri all’introduzione della misura di Welfare nel paese e la decisione del governo italiano di avviare una sperimentazione di reddito minimo garantito condizionato [all’accettazione di un lavoro]. Tratto da Repubblica.it.
Il professore belga è il padre dell’idea che entusiasma sempre più politici:
«Sarebbe giusto dare a tutti il 15 per cento del Pil pro capite: per voi italiani 300 euro al mese».
Reddito di base o di cittadinanza, minimo, di partecipazione: facciamo un po’ di chiarezza?
«C’è in effetti molta confusione in Italia, dove si parla soprattutto di reddito minimo garantito, una misura che esiste già in quasi tutti i Paesi europei. Ma, a differenza di ciò che io chiamo reddito di base, è condizionata in tre sensi».
read more »
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Posted in Sociologia | Commenti disabilitati su Riccardo Staglianò, Intervista a Philippe van Parijs sul basic income
9 Febbraio, 2019
by gabriella
Platone (427 – 447 a.C.)
Da più fronti, quello popperiano e la filosofia della differenza, per citarne solo alcuni, il 900 è stato fortemente critico verso il progetto platonico tratteggiato nella Repubblica.
I suoi difensori hanno invocato il carattere utopico della sua politica, pochi invece insistono sulla sua “normatività”. Tratto da Micromega.
La Repubblica di Platone non cessa di suscitare, fra i filosofi e i commentatori, un dibattito intenso e controverso, tanto dal punto di vista del progetto etico e politico che disegna, quanto sul piano delle implicazioni psicologiche, epistemologiche e ontologiche connesse alla definizione del sapere dei filosofi che, secondo Platone, devono essere collocati alla guida di tale progetto.
read more »
43.11070112.389172
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Posted in Filosofia | Commenti disabilitati su Francesco Fronterotta, Politica e utopia. La Repubblica di Platone nel XX secolo
9 Febbraio, 2019
by gabriella
Alcuni lavori storici e interviste sui fatti commemorati da quello che è stato istituito come “giorno del ricordo”, un ricordo sempre parziale e personale, più che una memoria fatta di ricostruzione e comprensione.
Il primo è una ricostruzione storica del prof. Raoul Pupo (Università di Trieste). A seguire la decostruzione delle falsificazioni del triestino Lorenzo Filipaz che affronta ventiquattro concetti chiave del modo di raccontare le foibe e l’esodo giuliano-dalmata; l’altro, curato dal blog didattico avanguardiedellastoria, raccoglie documenti testuali e audiovisivi per una lezione sui fatti di guerra del confine orientale.
In coda due interviste a Boris Pahor e Claudia Cernigoi.
Indice
1. Lorenzo Filipaz, #Foibe o #esodo
1.1 Cosa si commemora veramente nel «Giorno del Ricordo»?
1.2 L’irredentismo non è forse solo un ideale o un’innocua nostalgia?
1.3 Perché la «Giornata della memoria» va bene e il «Giorno del ricordo» no?
1.4 Dovremmo ritornare a non parlarne, continuando il “silenzio assordante”?
1.5 E allora le foibe???
1.6 Ma… l’esodo non fu una fuga dalle foibe?
1.7 Cosa cambia tra “foibe istriane” e “foibe giuliane”?
1.8 Ma… non furono infoibati decine di migliaia di italiani?
1.9 Il numero è così importante?
1.10 Ma, aldilà del numero, in Istria non furono infoibati «solo perché italiani»?
1.11 Gli istriani italofoni erano dunque tutti fascisti?
1.12 E’ vero che furono epurati anche antifascisti italiani?
1.13 Che senso ha distinguere gli infoibati dai morti nei campi di prigionia jugoslavi?
1.14 Non fu espansionismo slavo? E l’annessione dell’Istria e la «corsa per Trieste» come si spiegano?
1.15 Ma il regime Jugoslavo non voleva «sbarazzarsi degli italiani»? L’ha ammesso anche Gilas!
1.16 Per quale ragione il regime jugoslavo avrebbe voluto trattenere gli italiani?
1.17 Ma l’Italia non aveva interesse a mantenere gli italiani nella Zona B?
1.18 E quanti furono gli esuli?
1.19 Perché si sente ripetere la cifra di 350.000?
1.20 Ma che siano stati 250.000 o 350.000 cosa cambia?
1.21 Perché le associazioni degli esuli sarebbero così nazionaliste?
1.22 Quindi gli esuli furono obbligati ad essere nazionalisti?
1.23 Ma gli esuli esistono ancora? Quali e quanti soci ormai contano le loro associazioni?
1.24 Cosa leggere per capire l’esodo?
2.1 Una doverosa premessa
2.2 I materiali
1. Lorenzo Filipaz, L’esodo istriano, le foibe
«Il vero guaio è che gli sciocchi la violentano, la vita, specie quella altrui, illusi di togliere la complicazione.»
Giulio Angioni, Gabbiani sul Carso
Febbraio: Come ogni anno mi preparo alla valanga di imposture che si accompagna al cosiddetto Giorno del Ricordo. Capi di stato, di governo e di partito di qualsivoglia colore faranno a gara a chi la spara più grossa o a chi intona più forte la solita solfa. Vediamo quest’anno a che altezza arriva l’asta degli infoibati, e se è un’annata buona possiamo contare su un bell’incidente diplomatico.
read more »
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Posted in Storia | Commenti disabilitati su 10 febbraio, il giorno di quale ricordo?
Commenti recenti