Liberi dall’ignoranza, liberi dall’ingiustizia perché finalmente capaci di pensare: Socrate rappresenta l’atteggiamento filosofico più rigoroso di critica della tradizione e di rifiuto della credenza identificati con l’ignoranza delle ragioni per cui l’opinione si è formata in noi.
La sua insistenza sulla ricerca e sul domandare centrano la filosofia su quel lavoro etico e conoscitivo che chiamò dialettica, dopo averne rovesciato il significato sofista. Se la dialettica sofista era infatti l’arte di vincere un duello verbale, quella socratica è piuttosto il combattimento contro tutto ciò che in noi e nella vita in società è assunto senza intelligenza e senza esame per effetto dell’educazione e dell’influenza.
La clamorosa condanna per empietà inflittagli da Atene, accomuna la sua sorte a quella di Anassagora di Clazomene e di Protagora di Abdera che subirono condanna ed esilio trentatré e dodici anni prima di lui, per aver sostenuto che «sole e luna non sono dèi», e che «è impossibile sapere se gli dèi esistono».
Indice
1. Introduzione
1.1 Cornelius Castoriadis e la filosofia come critica delle rappresentazioni della tribù
1.2 La figura spiazzante di Socrate
2. Anime libere e anime di schiavi
3. Sapere di non sapere
3.1 La virtù è il libero esercizio della ragione
3.2 Sapere di non sapere
4. Il «metodo» socratico
4.1 Gli strumenti della ricerca del sapere: dialettica, ironia, confutazione, definizione
4.2 Educazione e autoeducazione: la maieutica
5. La morte è nulla per il saggio
Esercitazioni: 1. Socrate. Una figura spiazzante 2. Contro i sofisti: La virtù non è insegnabile, ma perseguibile da ciascuno in comune 3. Sapere di non sapere 4. Il metodo socratico
1. Introduzione
1.1 Cornelius Castoridis e la filosofia come critica delle rappresentazioni della tribù
Se si dice “fine della filosofia”, bisogna dire in uno, “fine della libertà”. Perché la filosofia è questo: è precisamente che sono libero di pensare e che sono libero di interrogarmi. Non sono bloccato dal fatto che la verità è già stata detta. [Nel discorso religioso] c’è strutturalmente un grande blocco: bisogna che in qualche modo tu giustifichi che ciò che dici è compatibile con ciò che nostro padre che è lassù ha detto e che è consegnato nei testi canonici.
read more »
Arturo di Corinto, La vera storia di Arpanet che NON nacque come progetto militare
by gabriella… ma dalla competizione scientifica con i russi che avevano lanciato lo Sputnik. In questo articolo uscito su Repubblica nel 2017, in occasione del trentennale dello snodo italiano, Arturo di Corinto prova a rimuovere una delle più resistenti semplificazioni giornalistiche sulle origini di Internet.
Internet non è nata come progetto militare. Levatevelo dalla testa. Internet è nata per battere i sovietici nella corsa allo spazio. Come? Collegando fra di loro i migliori scienziati americani e facilitando lo scambio dei dati fra i centri di supercalcolo sparsi negli Stati Uniti.
L’idea fu di Dwight David “Ike” Eisenhower, il presidente americano che da generale aveva guidato lo sbarco in Normandia per sconfiggere i nazisti di Hitler.
Il presidente, preoccupato che l’America perdesse la propria egemonia scientifica, tecnologica, economica e militare dopo il lancio nello spazio dello Sputnik sovietico nel 1957, riunì attorno a sé i migliori cervelli dell’epoca e nominò il rettore del Mit James Killian a capo dell’Arpa, Advanced Project, Research Agency (Agenzia per i progetti di ricerca avanzata) per contrastare il milione di scienziati messi in campo dalla Russia.
LEGGI 30 aprile: l’Italia festeggia il suo Internet day
Pochi anni dopo, ma prima che nel 1972 l’Arpa assumesse compiti militari diventando DARPA (Defense Advanced Project, Research Agency), la rete Arpanet, progenitrice di Internet, era già nata.
Condividi:
Mi piace:
Posted in Internet | Commenti disabilitati su Arturo di Corinto, La vera storia di Arpanet che NON nacque come progetto militare