
Georg Wilhelm Hegel (1770 – 1831)
Georg Wilhelm Hegel (1770 – 1831)
«Fu così che i contadini, dapprima espropriati con la forza delle proprie terre, cacciati dalle proprie case, trasformati in vagabondi e poi frustati, marchiati, torturati in base a leggi grottescamente terribili, furono condotti alla disciplina necessaria per il sistema salariale»
Karl Marx, Il capitale, I, VII.
La struttura economica della società capitalistica è uscita dal grembo della struttura economica della società feudale. La dissoluzione di questa ha messo in libertà gli elementi di quella.
Il produttore immediato, o diretto, cioè l’operaio, poteva disporre della sua persona solo dopo aver cessato d’essere legato alla gleba, e servo di un’altra persona o infeudato ad essa. Per divenire libero venditore di forza lavoro, che porta la sua merce dovunque essa trovi un mercato, doveva inoltre sottrarsi al dominio delle corporazioni di mestiere, delle loro clausole sugli apprendisti e sui garzoni, dei vincoli delle loro prescrizioni sul lavoro.
Degno di nota, per il prefatore, soprattutto il fatto che
«Engels non ha mai ha presentato la borghesia come una massa di individui dal cuore di pietra. Il suo odio per quel che la borghesia rappresentava, e per ciò che la induceva a comportarsi in quel determinato modo non era l’odio ingenuo verso alcuni uomini di cattiva volontà, diversi dagli uomini di buona volontà. Esso faceva parte della critica al carattere inumano del capitalismo, che automaticamente trasforma gli sfruttatori in una classe “profondamente immorale, cosi inguaribilmente corrotta, intimamente corrosa e resa del tutto incapace di ogni progresso dall’egoismo”» [p. 9].
1. Per individuare i nessi che collegano le rappresentazioni religiose fondamentali del protestantesimo ascetico con le massime della vita economica quotidiana, occorre in primo luogo menzionare quegli scritti teologici che sono sicuramente nati dalla prassi della cura delle anime. Poiché in un’epoca in cui l’aldilà era tutto, dall’ammissione all’eucaristia dipendeva la posizione sociale del cristiano, l’opera dei religiosi, con la cura delle anime, la disciplina ecclesiastica e la predica, esercitava un’influenza che noi moderni non possiamo neanche più immaginare […] le forze religiose che si affermano in tale praxis hanno plasmato il «carattere popolare» in maniera decisiva e determinante.
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