Archive for ‘Filosofia’

8 Febbraio, 2024

Pascal

by gabriella
Blaise Pascal

Blaise Pascal (1623 – 1662)

Desideriamo la verità e non troviamo in noi se non l’incertezza. Cerchiamo la felicità e non troviamo se non miseria e morte.
Siamo incapaci di non aspirare alla verità e alla felicità e siamo incapaci di certezza e felicità. Noi vaghiamo in un vasto mare, sospinti da un estremo all’altro,
sempre incerti e fluttuanti. Ogni termine al quale pensiamo di fissarci e di ormeggiarci vacilla e ci lascia; e se lo seguiamo, ci si sottrae, scorre via e fugge in un’eterna fuga. Nulla si ferma per noi.
E’ questo lo stato che ci è naturale e che, tuttavia, è più lontano dalle nostre inclinazioni. Noi bruciamo
dal desiderio di trovare un assetto stabile e un’ultima base sicura per edificarci una torre
che si innalzi all’infinito; ma ogni nostro fondamento scricchiola, e la terra si apre fino agli abissi.

Pensieri, 72

Indice

1. La polemica anticartesiana
2. La critica del principio d’autorità
3. Il sospetto verso lo «spirito di sistema»
4. Il divertissement, lo spirito religioso, la difesa del giansenismo
5. I Pensieri

5.1 La condizione umana
5.2 Contro il moralismo
5.3 Il pari, la scommessa sull’esistenza di Dio

Blaise Pascal è, dopo Cartesio, il più originale pensatore francese del Seicento.

La vastità dei suoi interessi lo portò a contribuire giovanissimo alla geometria (appena sedicenne scrive il Trattato sulle coniche) alla matematica (costruisce una macchina calcolatrice, la pascaline) e alla fisica, lavorando sulla scia dei problemi sollevati dal cartesianesimo, mentre, sul piano filosofico e religioso, la sua riflessione si intreccia con le vicende storiche del giansenismo – dalle tesi del vescovo Cornelio Giansenio che con Augustinus (postumo, 1641), proponeva, contro la rilassata morale gesuitica, di tornare alla religiosità severa di Agostino, centrata sul peccato originale e sulla limitata capacità di salvezza dell’uomo, senza l’intervento della grazia e con la diffusione delle sue tesi semiprostestanti che si diffondevano dal convento di Port Royal.

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23 Gennaio, 2024

Cartesio

by gabriella

Réné Descartes (1596 – 1650)

Soltanto con Cartesio […] perveniamo propriamente a una filosofia autonoma, consapevole di derivare in modo indipendente dalla ragione, consapevole che l’autocoscienza è momento essenziale del vero. […] Ormai possiamo dire di trovarci in essa proprio a casa nostra e, come il navigatore dopo lungo errare sul pelago infuriato, possiamo gridar “terra”!; a Cartesio infatti mette capo veramente la cultura dell’età moderna, il pensiero della filosofia moderna, dopo che a lungo si era andati avanti sulla vecchia via.

Réné Descartes è un eroe che ricominciò da capo
l’impresa e restituì alla filosofia quel terreno
alla quale essa tornò soltanto adesso dopo trascorsi mille anni
.

Hegel, Lezioni di Storia della filosofia, 3, II

Indice

1. La filosofia moderna e la scoperta della soggettività del mondo
2. La ricerca del metodo

     2.1 Le regole del metodo

3. La fondazione metafisica del metodo

      3.1 La prima meditazione metafisica
      3.2 La seconda meditazione metafisica
      3.3 La terza meditazione metafisica

4. La filosofia secondo Descartes
5. La modernità di Cartesio: l’interpretazione hegeliana

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8 Gennaio, 2024

Dalla filosofia antica alla filosofia moderna

by gabriella

Omero

È possibile dire che i greci iniziarono a filosofare quando si resero conto che le opinioni o le narrazioni sono molteplici, ma la verità è una.

La spiegazione mitica di un fenomeno assumeva, infatti, molte forme – lo stesso mito cambiava passando di bocca in bocca o dava più spiegazioni della stessa realtà -, mentre la scoperta razionale dell’elemento che tutto unisce e tutto regola (arché) non può essere smentita, se si accettano le premesse del ragionamento che ha portato a quella scoperta.

Quando la filosofia, da ricerca naturalistica condotta nei centri più vivaci della Ionia, diventa indagine sull’uomo nella grande capitale della potenza economica e militare del Mediterraneo, si rende conto che questa molteplicità dipende dal rapporto di ogni individuo con l’ambiente in cui vive: l’opinione non è altro che la prospettiva adottata dai singoli per osservare le cose dalla posizione che occupano in società, spiegano i sofisti, di qui la molteplicità dei punti di vista che non è altro che il riflesso della diversità di condizione sul pensiero.

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5 Dicembre, 2023

Bacone

by gabriella

Francis Bacon (1561 – 1626)

Indice

1. Il Lord cancelliere
2. 
La scienza come regnum ominis
3. La nuova logica della scienza
4. I pregiudizi della mente
5. Il metodo induttivo
6. L’ambiguità della tecnica

 

1. Il Lord cancelliere

Della biografia di Francis Bacon, londinese, Lord Cancelliere di Giacomo I, si ricorda soprattutto l’infamante accusa di corruzione che il Parlamento gli rivolse nel 1621 e davanti alla quale il filosofo si dichiarò colpevole.

Due accusatori dichiararono infatti di avergli versato, rispettivamente, 100 e 400 sterline per ottenere da lui un giudizio favorevole. Il giudizio di Bacone fu in realtà contrario, ma l’accusa di corruzione rimase ferma perché le somme gli erano state pagate a giudizio ancora in corso, non successivamente, a titolo di legittimo onorario.

Se non per corruzione, la storiografia filosofica ricorda, quindi, Bacone per la sua avidità ed arroganza. Questo cortigiano di non specchiata moralità ebbe, però, un senso altissimo del valore della scienza e della sua utilità al servizio dell’uomo.

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5 Dicembre, 2023

Donna Haraway, Analisi dell’OncoTopo

by gabriella

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21 Novembre, 2023

Parmenide. Scheda di recupero con esercitazioni

by gabriella

Parmenide di Elea (515-10 – 540 (o 450) a. C.)

Solo due strumenti ha la mente per conoscere: i sensi e la ragione. Ma i sensi ci mostrano una realtà mutevole e incomprensibile, nella quale ogni cosa, cambiando, diventa il proprio opposto. Di cosa dunque possiamo essere certi? Esiste una realtà stabile che permette una conoscenza certa e una verità permanente?

Seguendo la ragione possiamo sapere che l’essere è perché il nulla non può essere pensato. Se invece ipotizzassimo che l’essere non è cadremmo in un grave errore perché «la stessa cosa è e pensare che è», quindi, se pensiamo, dimostriamo che l’essere esiste e che il pensiero non può pensare che l’essere (qualcosa che è).

Il non essere, d’altra parte, non è e non può essere pensato. Dunque tra essere e nulla c’è una differenza incolmabile, essenziale: l’uno non può mai diventare l’altro e viceversa.

Eppure i sensi vorrebbero accreditarci proprio questa tesi: che l’essere e il non essere sono entrambi e passano continuamente l’uno nell’altro, come mostrano il divenire (le cose che sono, un tempo non erano e torneranno ad essere nulla) e la molteplicità degli enti (questa cosa è se stessa ma non è quell’altra e viceversa). La ragione vieta però di accogliere questa confusa contraddittorietà, propria degli uomini che nulla sanno, la cui ignoranza dirige l’errante mente ..

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l’Essere parmenideo

Comprendere che divenire e molteplicità sono opinione infondata (doxa), apparenza illusoria, è allora accogliere senza tremare la ben rotonda verità che l’essere soltanto è necessariamente.

——–

Parmenide era nato ad Elea (oggi Velia, una cittadina della Campania), per questo la filosofia sua e della sua scuola è detta eleatica.

Il filosofo imposta il problema della conoscenza (cioè quello di capire cosa sappiamo con certezza del mondo) notando che l’essere (il fondamento della realtà) e il pensiero che la pensa sono la stessa cosa.

 

Cosa significa?

Significa che la realtà e il pensiero obbediscono alle stesse leggi e che l’ordine del mondo è lo stesso del pensiero che lo pensa: è sia un ordine logico che ontologico (l’ontologia è la scienza dell’essere, cioè lo studio di ciò che è).

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21 Novembre, 2023

Bertold Brecht, Fulgenzio e Galilei

by gabriella
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Bertold Brecht (1898 – 1956)

Le implicazioni politico-culturali della nuova visione dell’universo. Lavoro di analisi per una quarta Liceo di Scienze Umane.

Nell’VIII scena di Vita di Galilei, Brecht colloca lo splendido colloquio tra il vecchio scienziato e il discepolo, l’ecclesiastico Fulgenzio che difende l’idea dell’utilità compassionevole della credenza e dell’ignoranza.

Fulgenzio è allievo di Galilei e ha capito, da matematico qual è, la verità del copernicanesimo propugnato dal maestro. Si reca allora da lui per comunicargli la volontà di abbandonare l’astronomia, davanti alla quale Galilei ipotizza, sulle prime, che l’allievo fugga il rogo e la tortura.

Ma non si tratta solo di questo. Da religioso e uomo di cultura, Fulgenzio presagisce l’impatto che la nuova visione può avere sulla società. Ricorda i propri genitori, poveri contadini che avevano nel ciclo della semina l’unica sicurezza di una vita di sofferenze e nella certezza del Paradiso la ricompensa per le rinunce e i dolori terreni. Certezze che un universo meccanico, vuoto, fatto di sola materia rotante nello spazio dissolverebbe all’istante.

È il religioso, quindi, a trarre tutte conseguenze culturali, sociali e politiche della nuova astronomia che il Galilei storico non intravide mai.

Sotto il testo semplificato con una possibile interpretazione (e la versione pdf per la stampa) dalla quale si può vedere come per svolgere l’analisi, non sia sufficiente parafrasare il testo, ma occorra indicare i contenuti impliciti e il significato delle metafore e delle tante osservazioni ironiche o sarcastiche con cui il Galilei brechtiano respinge la visione tradizionale del potere offerta da Fulgenzio.

 

VIII.

Palazzo dell’ambasciata fiorentina a Roma.
Galileo sta parlando con frate Fulgenzio.

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20 Novembre, 2023

I sofisti

by gabriella

Raffaello, I sofisti allontanati dal gruppo dei socratici [La scuola di Atene, 1509, particolare]

I sofisti furono i protagonisti dell’Illuminismo greco, critici di un sapere dogmatico su cui si fondava una precisa gerarchia sociale e attori della prima rivoluzione pedagogica.

Demonizzati da Platone e dagli antichi e rivalutati solo con il pensiero contemporaneo a partire da Hegel e Nietzsche, produssero l’insegnamento di Protagora di Abdera e Gorgia di Lentini.

 

Indice

1. I perché di una condanna e della rivalutazione contemporanea

1.1 Da sapiente a cavillatore in malafede
1.2 La rivalutazione otto-novecentesca della Sofistica

 

2. Le premesse storico-sociali della rivoluzione sofista

2.1 La filosofia della crisi dell’ordine aristocratico e della sua filosofia
2.2 Il contesto storico-politico
2.3 La rivoluzione pedagogica sofista: eccellenti si diventa
2.4 La sofistica di prima e seconda generazione

 

3. Protagora di Abdera

3.1 L’uomo «misura di tutte le cose»: desacralizzazione e relativizzazione della verità
3.2 «Intorno ad ogni cosa ci sono due discorsi (logoi) in contrasto tra loro»: la verità è relativa, ma può essere trovata

3.21 L’anonimo sofista dei Dissoi Logoi 

3.3 «Degli dèi non so né che sono né che non sono»

 

4. Gorgia di Lentini

4.1 Il Trattato Sul non essere o Della natura

4.1.1 Le conseguenze del dire che il non essere non è
4.1.2 Le conseguenze del dire che l’essere è perché non può essere mai negato

4.2 Non sappiamo nulla, perciò crediamo
4.3 L’Encomio di Elena

 

5. I sofisti e la religione
6. Legge di natura e legge umana: il dibattito sulla politica nei sofisti

 

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14 Novembre, 2023

Galilei

by gabriella

Galileo Galilei (1564 – 1642)

Quando nel 1609 Galilei intraprende le osservazioni astronomiche che descriverà nel Sidereus Nuncius (1610), è già un matematico e professore rinomato, ma sono proprio queste scoperte, che rivelano il suo copernicanesimo, a metterlo in urto con gli aristotelici e con le gerarchie ecclesiastiche.

Sei anni dopo la pubblicazione dell’opera gli giunge infatti l’ammonizione del cardinale Bellarmino che lo diffida dal «difendere e tenere» la nuova astronomia (febbraio 1616) mentre, pochi giorni dopo, il De revolutionibus viene messo all’indice.

Indice

1. Il Sidereus nuncius e la distruzione della cosmologia aristotelico-tolemaica
2. La critica del principio d’autorità e l’autonomia della scienza

2.1 Contro gli aristotelici
2.2 Il rapporto tra fede e scienza

3. Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, il tolemaico e il copernicano

3.1 Il Saggiatore
3.2
Il Dialogo sui massimi sistemi


4. Il metodo della scienza

 

1. Il Sidereus nuncius e la distruzione della cosmologia aristotelico-tolemaica

Il Sidereus nuncius è il ragguaglio astronomico che Galilei scrisse nel 1609 per comunicare alla comunità dei dotti le straordinarie scoperte realizzate con il canocchiale che si era costruito seguendo indicazioni olandesi.

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