Archive for ‘Filosofia’

26 Marzo, 2024

L’identità europea

by gabriella

L’identità europea è il prodotto di influenze molteplici che si sono confrontate e incrociate mettendo costantemente in discussione le credenze condivise e i legami unificanti [in questo senso, la critica – dai sofisti a Socrate – è un tratto caratteristico e fondativo di questa identità].

Si tratta, dunque, di un’identità plurale, sebbene possieda tratti ben riconoscibili che affondano le loro radici nella filosofia greca, nel diritto romano, nella tradizione religiosa ebraico-cristiana, nella civiltà rinascimentale e nei processi di modernizzazione basati sul rapporto dialettico tra razionalità e individualismo/soggettività che hanno dato vita sul piano culturale alla scienza e tecnica moderne e all’università, su quello economico al capitalismo di mercato e su quello politico alla liberal-democrazia e allo stato nazionale.

Indice

1. Le origini greche

     1.1 Il mito di Europa
     1.2 La riflessione sulla propria specificità da Erodoto a Isocrate

 

2. Alberto Martinelli, L’identità europea

     2.1 Premessa
     2.2 Una o molte identità europee?
     2.3 Gli elementi costitutivi dell’identità europea

 

3. La organizzazione istituzionale europea

 

1. Le origini greche

1.1 Il mito di Euridentità europeaopa 

Nel mito greco, Europa, la “fanciulla dall’ampio volto”, è la figlia del re fenicio Agenore che affascina con la sua bellezza Zeus inducendolo a trasformarsi in toro per sedurla.

L’analisi del mito mostra l’elaborazione culturale di diversi temi come l’unione strutturale di Oriente e Occidente.

Zeus, infatti, rapisce Europa su una spiaggia dell’Asia Minore, territorio sul quale il padre regnava e si unisce a lei a Creta, verso Occidente, appunto, come sembra indicare anche l’etimo ereb, parola semita con cui i fenici, 1500 prima di Cristo indicavano i paesi ad ovest della Siria e del Libano.

Dall’unione nascono tre figli: Minosse, re di Creta, Radamanto e Sarpedonte ed è proprio Minosse a dare origine alla civiltà arcaica che si sviluppa tra il 2800 e il 1450 circa, fondendosi poi con quella degli Achei o Micenei diretta antenata di quella greca.

Geograficamente, l’Europa indicava per i greci l’area di diffusione della civiltà ellenica. La consapevolezza che l’Europa aveva una propria identità culturale si afferma durante le guerre contro i persiani.

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14 Marzo, 2024

14 marzo 1883, morte di Karl Marx

by gabriella

HighateNell’immagine, la commemorazione del centotrentennale della morte di Marx (2013). Di seguito, il racconto di Francesco Cecchini. Da Wikiradio: Peter Kammerer racconta Karl Marx.

 Marx stava più in alto, vedeva più lontano,
aveva una visione più larga e più rapida di tutti noialtri.
Marx era un genio, noi tutt’al più dei talenti.

Friedrich Engels sugli anni berlinesi

Indice

1. Francesco Cecchini, 14 Marzo 1883

1.1 La morte
1.2 Premessa
1.3 Karl Marx da studente a rivoluzionario a comunista
1.4 Le ragioni del viaggio ad Algeri
1.5 In viaggio verso Algeri
1.6 Algeri
1.7 Verso Montecarlo
1.8 Dalla figlia Jenny Longuet
1.9 Sul Lago di Ginevra
1.10 Ritorno a Londra

 

1. Francesco Cecchini, 14 marzo 1883

1.1 La morte

Karl Marx (1818 – 1883)

All’età di 65 anni muore Karl Marx. È un giovedì e siamo nel 1883. Tre giorni dopo viene sepolto a Londra nel cimitero di Highgate, in quella parte destinata agli indigenti e a fianco della tomba della moglie Jenny von Westphalen, morta 14 mesi prima.

Friedrich Engels con queste parole apre e chiude il discorso di commiato:

Il 14 marzo, alle due e quarantacinque, ha cessato di pensare la più grande mente dell’epoca nostra. L’avevamo lasciato solo da appena due minuti e al nostro ritorno l’abbiamo trovato tranquillamente addormentato nella sua poltrona, ma addormentato per sempre… Il suo nome vivrà nei secoli e così la sua opera.

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11 Marzo, 2024

Platone

by gabriella

Platone e l’Accademia rappresentano per il pensiero filosofico qualcosa di più della fondazione di un atteggiamento di ricerca o di una scuola filosofica. Sono, in realtà, la più profonda ricognizione dei problemi della vita umana, individuale e collettiva, mai tentata nel mondo antico e forse nella storia occidentale.

In otto lezioni [e dodici videolezioni] tentiamo di presentare questa immensa elaborazione culturale e l’itinerario filosofico di un autore segnato in gioventù dalla morte ingiusta del maestro, la cui vita successiva è stata dedicata alla costruzione delle condizioni di una città giusta, i cui cittadini fossero liberi ed uguali [la versione stampabile della lezione è in coda al testo].

L’intera storia della filosofia non è che
note a margine al pensiero di Platone.

Alfred  N. Whitehead

Esercitazioni: Il Protagora; Il Gorgia; Il Teeteto

1. Eutifrone, Apologia, Critone, Fedone [commento al Fedone]
2. Cratilo, Teeteto, Sofista, Politico 
3. Parmenide, Filebo, Simposio, Fedro
4. Alcibiade maggiore, Alcibiade minore, Ipparco, Amanti
5. Teagete, Carmide, Lachete, Liside
6. Eutidemo, Protagora, Gorgia, Menone
7. Ippia maggiore, Ippia minore, Ione, Menesseno
8. Clitofonte, Repubblica, Timeo, Crizia
9. Minosse, Leggi, Epinomide, Lettere

Indice

1. Il senso della filosofia platonica

1.1 La formazione e la morte di Socrate
1.2 La vita come parresia e il significato pratico (o politico) della filosofia

 

2. L’opera e l’evoluzione del pensiero platonico

2.1 Le caratteristiche dei dialoghi giovanili
2.2 I dialoghi della maturità e l’allontanamento da Socrate

 

3. Il problema della giustizia: Protagora, Gorgia, Lettera VII

3.1 Il Protagora

3.1.1 È possibile insegnare la virtù politica (arete) come si insegna una conoscenza qualsiasi (techne)?
3.1.2 La risposta di Protagora: Prometeo ed Epimeteo
3.1.3 La virtù è unica o molteplice?

3.2 Il Gorgia

      3.2.1 Dialettica e retorica
      3.2.2 I temi del Gorgia

       3.3 La Lettera VII

 

4. Il problema della conoscenza: TeetetoMenone, Repubblica 

4.1 Il Teeteto

4.1.1 Il filo narrativo
4.1.2 L’ipotesi sofista di Teeteto: la conoscenza viene dalla sensazione
4.1.3 La conoscenza è la capacità di cogliere ciò che «è lo stesso in tutti i casi»
4.1.4 La verità non è una cosa, ma un compito

4.2 Il Menone

4.2.1 Il problema del dualismo conoscitivo
4.2.2 Conoscere non è una cosa, ma un’attività
4.2.3 Conoscere è il tornare dell’anima a se stessa 

4.3 La Repubblica

4.3.1 La metafora della linea

 

5. La conoscenza come educazione dell’anima: Simposio, Fedro, Lettera VII

5.1 Dal Menone al Simposio
5.2 Il Simposio

5.2.1 I sette discorsi del Simposio
5.2.2 Il discorso di Aristofane
5.2.3 Il discorso di Diotima

5.3 Il Fedro e la Lettera VII: l’intrasmissibilità della conoscenza

5.3.1 Fedro: la critica della scrittura
5.3.2 Lettera VII: «come fiamma s’accende da fuoco che balza» 

 

6. L’anima e la natura umana. La psicologia platonica nei dialoghi Fedone, Fedro e Repubblica

6.1 Fedone: l’immortalità dell’anima
6.2 Fedro, il mito della biga alata
6.3 Repubblica, il mito di Er

 

7. Giustizia, uguaglianza e libertà. La politica platonica nella Repubblica

7.1 Conoscenza e città giusta nella Repubblica
7.2 Il comunismo platonico
7.3 Riportare la città all’uguaglianza naturale

7.3.1 L’uguaglianza di genere

 

8. Verso Aristotele, l’irrisolto della teoria delle idee negli ultimi dialoghi

8.1 I problemi del dualismo cose-idee
8.2 Il Parmenide

8.2.1 Cosa sono le idee e qual è il loro rapporto con il mondo sensibile?

8.3  Il rapporto delle idee tra loro negli ultimi dialoghi
8.4 Il parricidio di Parmenide nel Sofista

 

Bibliografia essenziale

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7 Marzo, 2024

Breve storia dei diritti umani

by gabriella
28 Febbraio, 2024

Locke

by gabriella

John Locke (1632 – 1704)

La teoria della conoscenza e la filosofia politica del fondatore del pensiero liberale.

Indice

1. Il problema della conoscenza tra 600 e 700

1.1 Il razionalismo
1.2 L’empirismo e la critica dell’innatismo
1.3 Il problema della conoscenza per Locke
1.4 La critica all’innatismo e la teoria delle idee
1.5 La critica della metafisica e dell’idea di sostanza
1.6
L’analisi del linguaggio e la concezione della conoscenza

 

2. Il pensiero politico

2.1 Due Trattati sul governo civile: lo stato di natura e la fondazione della proprietà privata

2.1.1 L’importanza del pensiero politico lockeano
2.1.2 I due Trattati sul governo
2.1.3 La confutazione delle tesi di Filmer
2.1.4 Lo stato di natura e la fondazione del diritto di proprietà
2.1.5 La spinta naturale all’autoconservazione
2.1.6 La derivazione della proprietà dal lavoro
2.1.7 Le due fasi dello stato di natura e la legittimazione del possesso privato

2.2 Locke teorico dello stato liberale

2.2.1 Socievolezza e insocievolezza secondo Locke
2.2.2  La divisione dei poteri dello Stato
2.2.3 I poteri illegittimi e il diritto alla rivoluzione

 

 

1. Il problema della conoscenza tra 600 e 700

Niente è nell’intelletto che non fu già nei sensi.

Tommaso d’Aquino

Il problema del valore della conoscenza, cioè della corrispondenza delle nostre rappresentazioni con la realtà esterna, è il problema specifico della filosofia moderna da Cartesio a Kant.

Tra il seicento e il settecento la questione decisiva diventa la determinazione di quanto, nel processo conoscitivo, derivi dall’esperienza e quanto dall’attività dell’intelletto.

Razionalismo ed empirismo possono essere considerate, al riguardo, le due grandi modalità attraverso cui la filosofia tenta di risolvere la discussione circa l’origine, i limiti e la validità della conoscenza.

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17 Febbraio, 2024

Giordano Bruno

by gabriella
bruno

Giordano Bruno (1548 – 1600)

Ci sono infiniti mondi, dunque l’universo è senza centro, senza gerarchia. Le gerarchie terrene che si pretendono specchio delle celesti sono dunque senza fondamento.

L’uomo non è il fine del creato, non essendo diverso dagli altri viventi, se non per la mano e per la sua libertà.

Le ragioni del rogo del 17 febbraio 1600, 424 anni fa.

L’8 Febbraio 1600, dinanzi ai Cardinali inquisitori ed ai consultori Benedetto Mandina, Francesco Pietrasanta e Pietro Millini, Giordano Bruno fu costretto ad ascoltare in ginocchio la sentenza di condanna a morte. Alzatosi, indirizzò agli inquisitori l’ultima ammonizione:

Maiore forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam [Forse tremate più voi nel pronunciare questa sentenza che io nell’ascoltarla].

Dopo aver rifiutato i conforti religiosi e il Crocefisso, il 17 Febbraio, con la lingua in giova – inchiodata ad una tavoletta di legno – perché non potesse accusare i suoi carnefici, fu condotto in Campo de’ Fiori, denudato, legato a un palo e arso vivo; le sue ceneri gettate nel Tevere.

 

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8 Febbraio, 2024

Pascal

by gabriella
Blaise Pascal

Blaise Pascal (1623 – 1662)

Desideriamo la verità e non troviamo in noi se non l’incertezza. Cerchiamo la felicità e non troviamo se non miseria e morte.
Siamo incapaci di non aspirare alla verità e alla felicità e siamo incapaci di certezza e felicità. Noi vaghiamo in un vasto mare, sospinti da un estremo all’altro,
sempre incerti e fluttuanti. Ogni termine al quale pensiamo di fissarci e di ormeggiarci vacilla e ci lascia; e se lo seguiamo, ci si sottrae, scorre via e fugge in un’eterna fuga. Nulla si ferma per noi.
E’ questo lo stato che ci è naturale e che, tuttavia, è più lontano dalle nostre inclinazioni. Noi bruciamo
dal desiderio di trovare un assetto stabile e un’ultima base sicura per edificarci una torre
che si innalzi all’infinito; ma ogni nostro fondamento scricchiola, e la terra si apre fino agli abissi.

Pensieri, 72

Indice

1. La polemica anticartesiana
2. La critica del principio d’autorità
3. Il sospetto verso lo «spirito di sistema»
4. Il divertissement, lo spirito religioso, la difesa del giansenismo
5. I Pensieri

5.1 La condizione umana
5.2 Contro il moralismo
5.3 Il pari, la scommessa sull’esistenza di Dio

Blaise Pascal è, dopo Cartesio, il più originale pensatore francese del Seicento.

La vastità dei suoi interessi lo portò a contribuire giovanissimo alla geometria (appena sedicenne scrive il Trattato sulle coniche) alla matematica (costruisce una macchina calcolatrice, la pascaline) e alla fisica, lavorando sulla scia dei problemi sollevati dal cartesianesimo, mentre, sul piano filosofico e religioso, la sua riflessione si intreccia con le vicende storiche del giansenismo – dalle tesi del vescovo Cornelio Giansenio che con Augustinus (postumo, 1641), proponeva, contro la rilassata morale gesuitica, di tornare alla religiosità severa di Agostino, centrata sul peccato originale e sulla limitata capacità di salvezza dell’uomo, senza l’intervento della grazia e con la diffusione delle sue tesi semiprostestanti che si diffondevano dal convento di Port Royal.

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23 Gennaio, 2024

Cartesio

by gabriella

Réné Descartes (1596 – 1650)

Soltanto con Cartesio […] perveniamo propriamente a una filosofia autonoma, consapevole di derivare in modo indipendente dalla ragione, consapevole che l’autocoscienza è momento essenziale del vero. […] Ormai possiamo dire di trovarci in essa proprio a casa nostra e, come il navigatore dopo lungo errare sul pelago infuriato, possiamo gridar “terra”!; a Cartesio infatti mette capo veramente la cultura dell’età moderna, il pensiero della filosofia moderna, dopo che a lungo si era andati avanti sulla vecchia via.

Réné Descartes è un eroe che ricominciò da capo
l’impresa e restituì alla filosofia quel terreno
alla quale essa tornò soltanto adesso dopo trascorsi mille anni
.

Hegel, Lezioni di Storia della filosofia, 3, II

Indice

1. La filosofia moderna e la scoperta della soggettività del mondo
2. La ricerca del metodo

     2.1 Le regole del metodo

3. La fondazione metafisica del metodo

      3.1 La prima meditazione metafisica
      3.2 La seconda meditazione metafisica
      3.3 La terza meditazione metafisica

4. La filosofia secondo Descartes
5. La modernità di Cartesio: l’interpretazione hegeliana

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8 Gennaio, 2024

Dalla filosofia antica alla filosofia moderna

by gabriella

Omero

È possibile dire che i greci iniziarono a filosofare quando si resero conto che le opinioni o le narrazioni sono molteplici, ma la verità è una.

La spiegazione mitica di un fenomeno assumeva, infatti, molte forme – lo stesso mito cambiava passando di bocca in bocca o dava più spiegazioni della stessa realtà -, mentre la scoperta razionale dell’elemento che tutto unisce e tutto regola (arché) non può essere smentita, se si accettano le premesse del ragionamento che ha portato a quella scoperta.

Quando la filosofia, da ricerca naturalistica condotta nei centri più vivaci della Ionia, diventa indagine sull’uomo nella grande capitale della potenza economica e militare del Mediterraneo, si rende conto che questa molteplicità dipende dal rapporto di ogni individuo con l’ambiente in cui vive: l’opinione non è altro che la prospettiva adottata dai singoli per osservare le cose dalla posizione che occupano in società, spiegano i sofisti, di qui la molteplicità dei punti di vista che non è altro che il riflesso della diversità di condizione sul pensiero.

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5 Dicembre, 2023

Bacone

by gabriella

Francis Bacon (1561 – 1626)

Indice

1. Il Lord cancelliere
2. 
La scienza come regnum ominis
3. La nuova logica della scienza
4. I pregiudizi della mente
5. Il metodo induttivo
6. L’ambiguità della tecnica

 

1. Il Lord cancelliere

Della biografia di Francis Bacon, londinese, Lord Cancelliere di Giacomo I, si ricorda soprattutto l’infamante accusa di corruzione che il Parlamento gli rivolse nel 1621 e davanti alla quale il filosofo si dichiarò colpevole.

Due accusatori dichiararono infatti di avergli versato, rispettivamente, 100 e 400 sterline per ottenere da lui un giudizio favorevole. Il giudizio di Bacone fu in realtà contrario, ma l’accusa di corruzione rimase ferma perché le somme gli erano state pagate a giudizio ancora in corso, non successivamente, a titolo di legittimo onorario.

Se non per corruzione, la storiografia filosofica ricorda, quindi, Bacone per la sua avidità ed arroganza. Questo cortigiano di non specchiata moralità ebbe, però, un senso altissimo del valore della scienza e della sua utilità al servizio dell’uomo.

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