Ciò che ai miei occhi fa notizia della commemorazione di uno dei vignettisti del massacro di Parigi, non è tanto, come titola Repubblica, che a Parigi si canti Bella Ciao, ma che si rovesci integralmente il senso del canto partigiano, ciò che è indicativo dei cambiamenti che si sono fatti strada nelle coscienze dei francesi che si pretendono radicali per essere stati, un tempo, gauchistes.
Nel video seguente, il détournement di Christophe Aleveque mette in scena la grottesca identificazione dell’invasore nazista con l’immigrato islamista e canonizza la morte di Tignous, partigiano per la libertà, come esemplare della lotta per eccellenza contro l’oppressore. Ancora una volta, purtroppo, mi tocca non essere Charlie.
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Posted on venerdì, 16 Gennaio, 2015 at 13:04 in Sociologia | RSS feed
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