
La famiglia Goebbels
Il fascismo non è morto nel ‘45, al contrario, la sua visione del mondo (e la sua psicologia, come pensava Adorno) precedono la forma storica assunta nel ventennio e sono (malauguratamente) più longeve della dittatura mussoliniana.
Nel testo seguente, la tesi di Umberto Eco nei quattordici punti dell’articolo uscito sulla “New York Review of Books”, il 22 Giugno 1995. La traduzione italiana è tratta da Punk4free.
Eco titolò questo saggio Ur-fascism che in italiano è stato reso con Ur-fascismo, il fascismo perenne. Ho sostituito “persistente” a “perenne”, per segnalare da un lato la perniciosa resistenza dei tratti culturali e psicologici più elementari e inconsapevoli [che Adorno chiamò «etnocentrismo, personalità fascista o autoritaria»], dall’altro, l’assoluta contingenza e storicità di ciò che è umano, anche quando sembra eterno (in questo caso, sottolinea la mia speranza e il mio auspicio).
Indice
1. La prima caratteristica di un Ur-fascismo è il culto della tradizione
2. Il tradizionalismo implica il rifiuto del modernismo
3. L’irrazionalismo dipende anche dal culto dell’azione per l’azione
4. Nessuna forma di sincretismo può accettare la critica
5. Il disaccordo è inoltre un segno di diversità
6. L’Ur-Fascismo scaturisce dalla frustrazione individuale o sociale
7. A coloro che sono privi di una qualunque identità sociale, l’Ur-Fascismo dice che il loro unico privilegio è il più comune di tutti, quello di essere nati nello stesso paese
8. I seguaci debbono sentirsi umiliati dalla ricchezza ostentata e dalla forza dei nemici
1. La prima caratteristica di un Ur-Fascismo è il culto della tradizione
Il tradizionalismo è più vecchio del fascismo. Non fu solo tipico del pensiero controrivoluzionario cattolico dopo la Rivoluzione Francese, ma nacque nella tarda età ellenistica come una reazione al razionalismo greco classico.
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