Comte è lo studioso che ha imposto il termine di sociologia per la nuova scienza della società della quale ipotizza uno sviluppo deterministico, per tappe necessarie.
Lo stadio maturo dell’evoluzione sociale coincide per Comte con la modernità scientifica o «positiva» caratterizzata dall’abbandono delle forme immature della vita associata, dalla politica alla credenza in un essere sovrannaturale.
«L’Amore per principio e l’Ordine per base; il Progresso per fine».
Auguste Comte, Système de politique positive, 1852
Indice
1. La scienza della società
2. La legge dei tre stadi
3. Lo stadio positivo della conoscenza umana e la vita sociale
4. Il metodo della nuova scienza della società
5. L’attacco ad Hobbes
Nato in una famiglia cattolica e conservatrice, il giovane Comte si ribella presto alla famiglia, dichiarandosi repubblicano e libero pensatore. Nel 1814 entra all’École Polytechnique di Parigi dalla quale, appena diplomato, passa al servizio del filosofo e scienziato sociale Claude de Saint-Simon, di cui sarà segretario fino alla clamorosa rottura del 1824 – quando, occasione della ristampa del Catechismo degli industriali, si accorge che Saint-Simon vi aveva incluso a sua insaputa il Sistema di politica positiva, o trattato di sociologia da lui steso nel 1822.
1. La scienza della società
Per primo, Comte ha avuto l’intuizione dell’oggetto di una nuova scienza, della quale coniò il nome, sociologia, preferendolo dopo qualche esitazione a quello di “fisica sociale” che riteneva giù usato da altri – e della quale è dunque considerato il fondatore.
Nel Sistema di filosofia positiva Comte si interessa di quelli che saranno i temi classi della nuova scienza: il problema dell’ordine e del mutamento e quello del conflitto e dell’integrazione sociale.
Lo studioso adotta un approccio organicista interessandosi quindi, principalmente, alle condizioni di mantenimento dell’ordine sociale in relazione al quale la devianza è interpretata come come patologia sociale.
La società è un’unità organica nella quale una moltitudine di fattori interagisce dinamicamente l’uno con l’altro, ciò che richiede allo studioso senso dell’insieme (esprit d’ensemble), cioè capacità di registrare i dettagli, ma di soffermarsi solo sulla loro logica complessiva (sistema).
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