Ci sono infiniti mondi, dunque l’universo è senza centro, senza gerarchia. Le gerarchie terrene che si pretendono specchio delle celesti sono dunque senza fondamento.
L’uomo non è il fine del creato, non essendo diverso dagli altri viventi, se non per la mano e per la sua libertà.
Le ragioni del rogo del17 febbraio 1600, 424 anni fa.
L’8 Febbraio 1600, dinanzi ai Cardinali inquisitori ed ai consultori Benedetto Mandina, Francesco Pietrasanta e Pietro Millini, Giordano Bruno fu costretto ad ascoltare in ginocchio la sentenza di condanna a morte. Alzatosi, indirizzò agli inquisitori l’ultima ammonizione:
Maiore forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam [Forse tremate più voi nel pronunciare questa sentenza che io nell’ascoltarla].
Dopo aver rifiutato i conforti religiosi e il Crocefisso, il 17 Febbraio, con la lingua in giova – inchiodata ad una tavoletta di legno – perché non potesse accusare i suoi carnefici, fu condotto in Campo de’ Fiori, denudato, legato a un palo e arso vivo; le sue ceneri gettate nel Tevere.
Desideriamo la verità e non troviamo in noi se non l’incertezza. Cerchiamo la felicità e non troviamo se non miseria e morte. Siamo incapaci di non aspirare alla verità e alla felicità e siamo incapaci di certezza e felicità. Noi vaghiamo in un vasto mare, sospinti da un estremo all’altro, sempre incerti e fluttuanti. Ogni termine al quale pensiamo di fissarci e di ormeggiarci vacilla e ci lascia; e se lo seguiamo, ci si sottrae, scorre via e fugge in un’eterna fuga. Nulla si ferma per noi. E’ questo lo stato che ci è naturale e che, tuttavia, è più lontano dalle nostre inclinazioni. Noi bruciamo dal desiderio di trovare un assetto stabile e un’ultima base sicura per edificarci una torre che si innalzi all’infinito; ma ogni nostro fondamento scricchiola, e la terra si apre fino agli abissi.
Pensieri, 72
Indice
1. La polemica anticartesiana 2. La critica del principio d’autorità 3. Il sospetto verso lo «spirito di sistema» 4.Il divertissement, lo spirito religioso, la difesa del giansenismo 5. I Pensieri
5.1 La condizione umana 5.2Contro il moralismo 5.3Il pari, la scommessa sull’esistenza di Dio
Blaise Pascal è, dopo Cartesio, il più originale pensatore francese del Seicento.
La vastità dei suoi interessi lo portò a contribuire giovanissimo alla geometria (appena sedicenne scrive il Trattato sulle coniche) alla matematica (costruisce una macchina calcolatrice, la pascaline) e alla fisica, lavorando sulla scia dei problemi sollevati dal cartesianesimo, mentre, sul piano filosofico e religioso, la sua riflessione si intreccia con le vicende storiche del giansenismo – dalle tesi del vescovo Cornelio Giansenio che con Augustinus (postumo, 1641), proponeva, contro la rilassata morale gesuitica, di tornare alla religiosità severa di Agostino, centrata sul peccato originale e sulla limitata capacità di salvezza dell’uomo, senza l’intervento della grazia – e con la diffusione delle sue tesi semiprostestanti che si diffondevano dal convento di Port Royal.
Le implicazioni politico-culturali della nuova visione dell’universo. Lavoro di analisi per una quarta Liceo di Scienze Umane.
Nell’VIII scena di Vita di Galilei, Brecht colloca lo splendido colloquio tra il vecchio scienziato e il discepolo, l’ecclesiastico Fulgenzio che difende l’idea dell’utilità compassionevoledella credenza e dell’ignoranza.
Fulgenzio è allievo di Galilei e ha capito, da matematico qual è, la verità del copernicanesimo propugnato dal maestro. Si reca allora da lui per comunicargli la volontà di abbandonare l’astronomia, davanti alla quale Galilei ipotizza, sulle prime, che l’allievo fugga il rogo e la tortura.
Ma non si tratta solo di questo. Da religioso e uomo di cultura, Fulgenzio presagisce l’impatto che la nuova visione può avere sulla società. Ricorda i propri genitori, poveri contadini che avevano nel ciclo della semina l’unica sicurezza di una vita di sofferenze e nella certezza del Paradiso la ricompensa per le rinunce e i dolori terreni. Certezze che un universo meccanico, vuoto, fatto di sola materia rotante nello spazio dissolverebbe all’istante.
È il religioso, quindi, a trarre tutte conseguenze culturali, sociali e politiche della nuova astronomia che il Galilei storico non intravide mai.
Sotto il testo semplificato con una possibile interpretazione (e la versione pdf per la stampa) dalla quale si può vedere come per svolgere l’analisi, non sia sufficiente parafrasare il testo, ma occorra indicare i contenuti impliciti e il significato delle metafore e delle tante osservazioni ironiche o sarcastiche con cui il Galilei brechtiano respinge la visione tradizionale del potere offerta da Fulgenzio.
VIII.
Palazzo dell’ambasciata fiorentina a Roma.
Galileo sta parlando con frate Fulgenzio.
L’apprendimento, cioè la capacità di un organismo vivente di essere modificato da un evento è, insieme alla percezione, uno dei primi processi cognitivi ad essere studiato dalla psicologia scientifica, tanto che i primi trent’anni di storia della disciplina possono essere studiati attraverso gli esperimenti e le scoperte in questo campo di studi.
In questo testo esaminiamo i diversi tipi di apprendimento e le scelte interpretative delle scuole comportamentiste, cognitiviste e gestaltiste, con le loro prime applicazioni al trattamento della fobia, dell’ansia e della depressione.
4.1L’apprendimento per prove ed errori 4.2 Il condizionamento operante 4.3 Le implicazioni sociali degli studi sull’apprendimento 4.4 L’apprendimento per osservazione
L’apprendimento è un processo attraverso cui un organismo vivente è modificato, più o meno definitivamente, da ciò che accade nel suo ambiente circostante e da ciò che fa.
Gli apprendimenti non sono tutti uguali, ma differiscono per la loro complessità e per le strutture cerebrali che chiamano in azione.
Alcuni apprendimenti semplici, ad esempio, sono acquisiti dall’individuo in modo automatico e inconsapevole (attivano la parte più antica del cervello: il sistema limbico o il cervello rettiliano), mentre altri richiedono l’organizzazione cognitiva dell’informazione (attivano la neocorteccia, la parte più recente ed evoluta del cervello, assente nelle specie animali inferiori).
In questo quadro, è possibile distinguere tre categorie di comportamenti che si distinguono per il livello di complessità e di coinvolgimento dell’organismo durante il processo di apprendimento:
I comportamenti di risposta
I comportamenti operanti
I comportamenti che richiedono un’organizzazione cognitiva dell’informazione.
Critico della politica e della vita associata, Rousseau ha condotto una riflessione globale sui problemi della vita civile, dedicando gli sforzi più significativi alla costruzione degli strumenti politici ed educativi per modificare tale realtà.
Indice
1. I temi antiilluministi del Discorso sulle scienze e sulle arti
2. La critica della civiltà del Discorso sull’origine della diseguaglianza
2.1 La diseguaglianza è contraria alla legge di natura 2.2La contestazione delle visioni dello stato di natura di Locke e Hobbes
2.2.1Lo stato di natura in Locke 2.2.2Lo stato di natura in Hobbes 2.2.3 Lo stato pre-civile secondo Rousseau
3. L’Emilio
3.1 Libri I. L’infanzia e l’educazione negativa 3.2 Libro II. La fanciullezza e l’educazione positiva
3.2.1 L’autoregolarsi della libertà: dipendenza dalle cose e dipendenza dagli uomini 3.2.2 Contro Locke: l’illusione del ragionare coi fanciulli 3.2.3 L’esempio del maestro 3.2.4L’apprendimento della lettura
3.3Libro III. L’educazione dai dodici ai quindici anni
3.3.1 La nobiltà del lavoro manuale
3.4 Libro IV. L’adolescenza e l’educazione alla socialità 3.5 Libro V. La giovinezza
Dal punto di vista pedagogico, il ‘700 è il secolo dei grandi riformatori di sistemi scolastici e di tre grandi filosofi dell’educazione: Locke, Rousseau e Kant.
Il primo ad intervenire è John Locke, i cui Pensieri sull’educazione sono uno dei testi pedagogici più letti e dibattuti tra ‘700 e ‘800.
In questo lavoro, nato dalla richiesta di consigli per l’educazione di suo figlio da parte di Lord Edward Clarke of Chipley, Locke delinea – in 217 lettere – il nuovo modello formativo della classe dirigente sulla base delle necessità sociali dell’élite dell’epoca.
È il manifesto dell’individualismo liberale e dell’educazione borghese.
L’educazione del gentleman ha come rovescio quella dei ragazzi di estrazione popolare: semplice misura correzionale di avviamento al lavoro coatto attuata un secolo dopo la morte del filosofo.
Indice
1. Lo scenario storico 2. I Pensieri sull’educazione: spirito critico e libertà
2.1 L’educazione del gentleman:open education, tra autorità e libertà 2.2L’educazione popolare: ortopedia lavorativa e scolarizzazione generalizzata nelle working school
Erudito di fama internazionale, linguista ed esponente della comunità protestante dei Fratelli Boemi, Jan Amos Komensky (1592-1670) è l’ultimo erede dell’umanesimo e della riforma protestante e il primo pedagogista moderno.
Nel suo pensiero, riforma politica e riforma dell’educazione non possono essere separati e il diritto dei poveri e delle donne a sviluppare pienamente la propria personalità attraverso l’istruzione è ricavato direttamente dalla natura spirituale di un’umanità fatta «a immagine e somiglianza di Dio» (Genesi).
Enorme è quindi la distanza di Comenio dalla prima teorizzazione del diritto dei poveri alla scuola che Lutero concepiva semplicemente come via per la salvezza dell’anima (1517), ma anche da quella posteriore di Condorcet per il quale «la società deve al popolo un’istruzione pubblica come mezzo per rendere effettiva l’eguaglianza dei diritti» (1791).
Comenio resta, infatti, ancorato alla visione premoderna di un ordine armonico di diritto divino nel quale si legittimano le diseguaglianze tra gli uomini e in cui i poveri, una volta istruiti «saprebbero ben restare al loro posto».
Indice
1. Pampedia: riforma religiosa e riforma sociale 2.Il disegno di rinnovamento sociale dei Fratelli Boemi 3.L’umanità decaduta e la via della salvezza da operare «coi nostri mezzi» 4.Pansophia: insegnare tutto a tutti 5. Il metodo: la Didactica magna 6. Per una didattica conforme alla natura 7. Educazione ed emancipazione umana
Due millenni dopo i sofisti, la teologia protestante inizia l’opera di alfabetizzazione popolare, dei poveri e delle donne, attraverso una nuova teologia che indica nella lettura delle Sacre scritture la via per la salvezza dell’anima.
Indice
1. Lutero e la dissoluzione rinascimentale dell’ordine medievale 2. La protesta di Lutero e la teologia protestante
2.1 Le 95 tesi e la critica politica alla Chiesa 2.2 Dalla critica politica alla nuova teologia
3.Le conseguenze pedagogiche della riforma protestante 4.Gli sviluppi politici della riforma: i monarcomachi
Intelligere, da intus legere, significa “vedere dentro”. Intelligente è quindi chi sa guardare dentro le cose, le persone, i fatti, oltre il velo dell’apparenza
Dalla sua nascita alla fine dell’ottocento, la psicologia scientifica ha cercato di definire cosa sia l’intelligenza e quali comportamenti possano essere definiti tali.
Nel novecento, questi studi si sono fatti sempre più interdisciplinari, concentrandosi sui processi cognitivi coinvolti nel funzionamento dell’intelligenza, sulla sua misurazione e sulla sua maturazione, interrogandosi anche sulla sua natura di fenomeno innato o acquisito attraverso la stimolazione ambientale.
Gli studi attuali sull’intelligenza coinvolgono perciò tanto le neuroscienze quanto la sociologia e la pedagogia, segno che il groviglio si è fatto più intricato, il mistero più affascinante, contro ogni tentazione semplificatoria della risposta alla domanda «cos’è l’uomo»?
Esercizi sulle videolezioni: 1.Che cos’è l’intelligenza?2. L’intelligenza come problem solving3.L’intelligenza come abilità e competenze 4. Lo sviluppo dell’intelligenza per l’epistemologia genetica e l’approccio storico-sociale 5. La psicometria e i test QI 6.Intelligenza: fattori innati e fattori socio-culturali
1. Che cos’è l’intelligenza?
comprendere la complessità della realtà al di là della superficie
La psicologia non possiede ancora una descrizione e una definizione condivise di cosa sia l’intelligenza.
Sappiamo che l’intelligenza è una caratteristica del pensiero che coinvolge altri processi cognitivi e aspetti psicologici come la memoria, l’apprendimento, il linguaggio, la motivazione.
Resta, però, ancora difficile spiegare le differenze di capacità tra gli individui, decidere se l’intelligenza sia innata o si sviluppi attraverso gli stimoli ambientali; quale sia, se c’è, il rapporto tra intelligenza e profitto scolastico e tra intelligenza e capacità di adattamento all’ambiente. È difficile anche stabilire se si può misurare e se è unica o ne esistono diversi tipi.
Attraverso le loro ricerche, gli studiosi sono pervenuti a risultati differenti, a volte contrastanti.
Potrebbe sembrare, dunque, che la psicologia e le altre scienze umane non abbiano nulla da insegnarci sull’intelligenza, ma mai come in questo caso, forse, sapere che le domande sono ancora più numerose delle risposte, aiuta ad assumere un atteggiamento scientifico e antidogmatico e quindi a procedere nella conoscenza del fenomeno.
Intelligere, dal latino intus legere (o intra legere, secondo alcuni), significa, infatti, “vedere dentro” o “vedere tra le cose”, alludendo, in entrambi i casi, alla capacità di comprendere la complessità della realtà al di là della superficie, cioè di coglierne la struttura profonda al di là delle apparenze.
Un modulo di otto lezioni dedicato alla nascita e alla specificità della società moderna (o industriale, o capitalistica), concepite come una storia economica[ruolo delle tecnologie e delle leggi del mercato, passaggio da un’economia di sussistenza a un’economia di produzione], una storia sociale [nascita del proletariato urbano e della povertà come condizione sociale], una storia culturale [crisi dell’autorità, rivoluzione scientifica, astronomica, politica] e una storia politica [nascita dello stato moderno e definizione moderna dei concetti di libertà, uguaglianza, tolleranza, laicità, sovranità popolare, cittadinanza].
2.1 Dall’economia di autoconsumo all’economia di produzione 2.2Lo sfruttamento intensivo delle risorse della terra e l’aziendalizzazione delle fattorie
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