Una volta un dromedario, incontrando un cammello,
gli disse: – Ti compiango, carissimo fratello:
saresti un dromedario magnifico anche tu
se solo non avessi quella brutta gobba in più.Il cammello gli rispose: – Mi hai rubato la parola.
È una sfortuna per te avere una gobba sola.
Ti manca poco ad essere un cammello perfetto:
con te la natura ha sbagliato per difetto.
La bizzarra querela durò tutto un mattino.
In un canto ad ascoltare stava un vecchio beduino
e tra sé intanto pensava: – Poveretti tutti e due,
ognuno trova belle soltanto le gobbe sue.
Così spesso ragiona al mondo tanta gente
che trova sbagliato ciò che è solo differente.[Il secondo libro delle filastrocche, Einaudi, 1996]
Gianni Rodari, Il dromedario e il cammello
Serve a diventare uomini
.. non a dare competenze utili al lavoro, e a costruire l’uguaglianza, non a valutare ossessivamente quanto non sanno o non sanno fare i nostri studenti.
Massimo Gramellini, Le parole della settimana
"La scuola serve a spingere i ragazzi ad ammirare un tramonto e non solo una vetrina. È folle pensare che serva solo a dare un lavoro, la vera infamia è non fare niente per invertire la rotta"Massimo Gramellini a Le parole della settimana
Publiée par Rai3 sur Lundi 23 avril 2018
L’Italia che chiude i porti non è un paese povero, ma un povero paese
«Esiste un contagio del male: chi è non-uomo disumanizza gli altri, ogni delitto si irradia, si trapianta intorno a sé, corrompe le coscienze e si circonda di complici sottratti con la paura o la seduzione al campo avverso». Primo Levi
Arianna Ciccone (Valigia Blu):
Sono stati portati al governo in prima linea con il solo 17% dei voti degli italiani.
Ora quella propaganda, il grande inganno, è al potere e ha il potere di “giocare” sulla vita dei più deboli.Il grande inganno è convincere le persone che i nostri problemi si risolvono respingendo gli ultimi della Terra. Il grande inganno è far credere che il problema dell’Italia siano i migranti e non la corruzione, le mafie, la bassa scolarizzazione, l’evasione fiscale, la disoccupazione giovanile, i diritti negati, una crescita economica inesistente, la mancanza di investimenti in ricerca e innovazione. È una propaganda facile, la più bastarda, a costo zero: aizzare gli animi contro i più deboli, i disperati, l’altro, il diverso, contro una invasione che non c’è.
Capire lo zero
Si uniscono a delfini, pappagalli e primati, nella lista degli animali di cui sappiamo che comprendono il concetto “numerico” di zero.
Una capacità non scontata, che possiedono anche i bambini piccoli ma che per essere formalizzata ha richiesto migliaia di anni alle società umane.
Di Sandro Iannaccone per Repubblica.it..
Lavoriamo per mantenere gli italiani: “Ci sfruttano e poi ci sparano”
Il meccanismo di estrazione di valore dal lavoro dei braccianti non passa per il solo sfruttamento del caporalato, ma da un circuito di creazione del reddito che parte dai fondi comunitari, passa per l’assegno disoccupazione ai lavoratori stranieri e alimenta il welfare ‘ndranghetista. Di Giuliano Foschini per Repubblica del 5 giugno 2018.
San Ferdinando. La “pacchia” evocata dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini, la spiega nei particolari Samba, 25 anni, maliano.
«Due ore ad andare e due ore a tornare con questa»,
abbozza il primo sorriso della giornata, indicando una vecchia bicicletta.
«Cinquanta centesimi a cassa, 25 euro al giorno, anche 30. Ho pagato 150 euro perla baracca, sto qui da dieci mesi. Lavoro nove ore al giorno, ho i documenti, aspetto di avere l’asilo».
Samba è amico di Soumayla Sacko, anzi «fratello», dice battendo forte con la sua mano destra sul cuore, sotto il Municipio di San Ferdinando.
Samba raccoglie cipolle per un signore italiano. E nella piazza di Gioia Tauro lui – come Sambou, Moussa e gli altri ragazzi qui attorno – sono il tesoretto per il reddito di cittadinanza che la’ndrangheta da tempo ha istituito nella zona.
Funziona così, come spiega un Ufficiale della Guardia di Finanza:
«La ‘ndrangheta individua i terreni e chiede il finanziamento all’Europa. Li incassa. Dopodiché finge di assumere braccianti: non li paga ma versa loro i contributi in modo tale che dopo 50 giornate scatti il diritto ad ottenere la disoccupazione. Il resto delle giornate i finti braccianti le passano in malattia. In questa maniera la ‘ndrangheta incassa i fondi dall’Europa e il consenso sul territorio, stipendiando migliaia di persone senza farle lavorare».
Per rendere l’idea: negli ultimi dodici mesi a Reggio il Comando Provinciale ha scoperto 1.833 falsi braccianti che hanno incassato indebitamente 11 milioni di euro dall’INPS, che a sua volta ha versato indebitamente 9 milioni e mezzo alle aziende. Sono 20 milioni e mezzo di euro in un anno, soltanto i questa provincia, rubati nelle campagne allo Stato. Perché tanto a lavorare ci pensa Samba. Ci pensava Soumayla.
«È morto un fratello, viviamo da schiavi e il problema siamo noi»
ripetevano ieri mattina in corteo. E dunque i lavoratori scioperano e poco importa se per strada gli automobilisti li insultavano:
«Andate a lavorare!»,
urlavano nelle strade di una città che negli ultimi anni ha avuto tre scioglimenti per mafia.
«Chissà se hanno lavorato mai quanto questi ragazzi»,
WebQuest: Il nuovo ruolo dell’educazione nel pensiero moderno
Un’attività autonoma degli studenti di una quarta Liceo di Scienze umane (4F) pensata per un’interruzione didattica di due settimane.
Una webquest è un’attività di ricerca autonoma degli studenti su materiali digitali indicati dal docente, la cui lettura permette di rispondere a specifiche domande. In questo caso, si tratta di considerare il nuovo ruolo dell’educazione nella società moderna, individuando che cosa cambia rispetto ai modelli precedenti e attraverso quali argomenti o eventi.
Introduzione
Con Rousseau e il ‘700 francese, si fa strada una visione dell’educazione completamente nuova, funzionale ad un mondo moderno proiettato al progresso e al cambiamento.
In questo contesto, l’educazione assume un rilievo fondamentale sia a livello sociale che individuale: è lo strumento di costruzione e miglioramento complessivo della società, il mezzo per realizzare l’eguaglianza e la libertà, ma anche quello per il pieno sviluppo della personalità di ogni cittadino.
Compito
Obiettivo del lavoro è comprendere attraverso quali tappe (riflessioni teoriche e conquiste storiche) si fa strada questo nuovo punto di vista sull’educazione.
Il lavoro prevede un’attività di studio e ricerca individuale ed una di confronto e discussione di gruppo ed è finalizzato alla stesura individuale di un breve testo di due o tre pagine (cioè tra 5.000 e 6.000 battute, spazi inclusi) corredato dei riferimenti in nota a piè di pagina. Per poter citare la pagina, visualizzare o stampare il testo in pdf già disponibile nelle lezioni.
I materiali per la ricerca in Internet sono raccolti nel blog dell’insegnante e indicati nei link sottostanti.
L’Illuminismo e il diritto all’istruzione
Il pensiero pedagogico dell’Illuminismo francese si sviluppa nel quarto di secolo che intercorre tra la cacciata dei Gesuiti da Parigi (1762) e la Rivoluzione (1789).
Dopo il 1791, il punto di riferimento obbligato del dibattito politico sull’educazione è l’articolo della Costituzione che impegna la repubblica a creare «un’istruzione pubblica, comune a tutti i cittadini, gratuita nelle parti indispensabili a tutti gli uomini».
La focalizzazione sull’istruzione popolare riflette la generale convinzione che l’istruzione rappresenti il più potente strumento di cambiamento sociale e politico e che ogni cambiamento non accompagnato dall’istruzione popolare sarebbe stato effimero.
Nell’eredità di questo dibattito possono essere rintracciate le origini della modernità politica e della scuola repubblicana.
Indice
1. Il dibattito prerivoluzionario e la riflessione illuminista sul sapere e sulla scuola
1.1 Il contributo del sensismo
1.2 Lo scioglimento dell’ordine gesuita e la riforma della scuola nazionale
1.3 De La Chalotais e Rolland d’Erceville: un’istruzione laica, statale e per l’élite
1.4 Hélvetius: l’educazione per il raggiungimento della felicità
1.5 Voltaire: il sapere come esercizio della critica
1.5 Diderot e D’Alembert: la raccolta e la diffusione di un sapere utile all’uomo
2. Rivoluzione ed educazione
2.1 Condorcet: l’istruzione come strumento di realizzazione dell’eguaglianza
2.2 Le proposte sulla scuola della Convenzione
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