La psicanalisi
Testo della lezione sulla psicanalisi pensato per una terza liceo di Scienze umane.
Indice
1. L’intervista alla BBC alla fine della vita di Freud
2. La psicanalisi
3. Le origini della teoria
4. La dialettica coscienza-inconscio
5. L’interpretazione dei sogni
5.1 La censura onirica
5.2 Il lavoro onirico
6. Le rappresentazioni psicoanalitiche della mente
6.1 La prima topica: inconscio, preconscio, coscienza
6.2 La seconda topica: Io, Es, SuperIo
7. Le fasi dello sviluppo psicosessuale: la crisi edipica, la formazione dell’Io e dell’identità di genere
7.1 La fase orale
7.2 La fase anale
7.3 La fase fallica
7.4 La fase genitale
8. I meccanismi di difesa
8.1 La sublimazione
8.2 La rimozione
8.3 La proiezione
8.4 Le formazioni reattive
8.5 La razionalizzazione
9. Psicologia e antropologia in Totem e tabù
10. Gli ultimi anni di Freud
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Psicologia e mito: Edipo e Narciso
Indice
1. Il mito di Edipo nell’Edipo re di Sofocle
2. L’interpretazione di Freud: Edipo e la formazione dell’Io e dell’identità di genere
3. La crisi edipica
4. Il mito di Narciso nelle Metamorfosi di Ovidio.
5. Il narcisismo
6. L’adolescenza e i tratti narcisistici di personalità
7. Il mito di Narciso e l’omosessualità
1. Il mito di Edipo nell’Edipo re di Sofocle
La tragedia inizia con Edipo, sovrano di Tebe, invocato dal suo popolo perché termini la terribile pestilenza che opprime la città. Consultato l’oracolo di Delfi, il responso dice che gli dèi sono irati perché la città è contaminata dall’uccisione impunita del precedente re Laio, una volta identificato e cacciato il colpevole, tornerà la serenità.
Viene interpellato Creonte, fratello della regina Giocasta, moglie di Edipo. Creonte racconta che Laio venne assassinato, quando la città viveva l’incubo della Sfinge, da alcuni briganti mentre stava andando a Delfi. Il caso venne a poco a poco dimenticato e non si scoprì mai il colpevole.
Viene anche chiamato al cospetto di Edipo l’indovino Tiresia, che inizialmente rifiuta di parlare per evitare altre sciagure. Costretto dal re, l’indovino lo accusa personalmente dell’omicidio di Laio, oltre che della sua vita scandalosa ed incestuosa. Edipo, infuriato, inizia così ad accusare Tiresia e Creonte. Creonte dice di consultare lui stesso l’oracolo a Delfi, ma Giocasta lo esorta a non farlo: allo stesso Laio venne profetizzata una morte per mano del figlio e ciò non si avverò. L’unico suo figlio, infatti, venne fatto morire appena nato, esposto sul monte Citerone. Laio venne invece ucciso da dei banditi, in un punto dove si incontrano tre strade. Edipo chiede a Giocasta di chiamare subito a Tebe il testimone dell’omicidio. Giocasta accetta ma domanda ad Edipo il motivo del suo turbamento.
Il diagramma linguistico della maturità dell’Io
Le parole, quelle che usiamo tutti i giorni e che poco hanno che vedere col nostro curriculum scolastico, sono un po’ come dei marcatori, indicatori del nostro livello di Ego, cioè dello stadio di sviluppo o maturazione della personalità degli individui in termini cognitivi, di pensiero, sociali e morali.
Questa è la conclusione, sebbene semplificata, di una ricerca sul linguaggio parlato realizzata da psicologi Usa e pubblicata su Nature Human Behavior.
1. Il livello dell’ego e le parole
La personalità. Traccia per una simulazione della seconda prova
Una traccia del tema di scienze umane sul tema dello sviluppo della personalità, creata da un intervento di Umberto Galimberti e un testo di Jung e impiegata in classe per la simulazione della seconda prova dell’esame di stato.
In coda lo schema dello svolgimento.
Lo sviluppo della personalità
PRIMA PARTE
Il candidato, avvalendosi anche della lettura e dell’analisi dei documenti riportati, illustri il tema dello sviluppo della personalità soffermandosi sui concetti di individuazione e autorealizzazione.
Le teorie della personalità
γνῶθι σαυτόν
Per quanto tu possa camminare, e neppure percorrendo intera la via,
tu potresti mai trovare i confini dell’anima:
così profonda è la sua essenza.
Eraclito
Indice
1. Una definizione
2. La personalità (o Io) nella psicanalisi
2.1 I meccanismi di difesa
2.1.1 La sublimazione
2.1.2 La rimozione
2.1.3 La proiezione
2.1.4 Le formazioni reattive
2.1.5 La razionalizzazione
3. La personalità nella psicologia analitica di Jung
3.1 Le componenti dell’identità junghiana
3.2 Lo sviluppo della personalità secondo Jung
4. La psicologia dell’Io di Erik Erikson
5. Le teorie socioculturali di Alfred Adler e Karen Horney
5.1 Sé creativo e complesso di inferiorità nella psicologia individuale di Adler
5.2 La teoria della personalità nevrotica in Karen Horney
6. La personalità nelle teorie umanistiche
6.1 La teoria dell’autorealizzazione in Maslow
6.2 La teoria del Sé in Rogers
7. Le teorie dei tratti
1. Una definizione
La personalità è un’organizzazione più o meno durevole di forze nell’ambito dell’individuo.
Queste forze persistenti della personalità contribuiscono a determinare la risposta in varie situazioni, e a queste si può quindi attribuire in gran parte la coerenza del comportamento, sia esso verbale o corporeo.
Ma il comportamento, per quanto coerente, non è la stessa cosa che la personalità (vedi lo studio di Richard Lapiere sulla percezione americana degli asiatici nel 1934, NDR) la personalità sta dietro al comportamento e all’interno dell’individuo. Le forze della personalità non sono risposte ma disposizioni alla risposta […].
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Aldo Carotenuto, Identità e ipseità. Il principium individuationis
Tratto da Trattato di psicologia della personalità, Milano, Raffaello Cortina Editore, 1991, pp. 242-251.
[O]gni lavoro psicologico [è] un compito interminabile. In questo secondo me si cela il fascino della psicologia del profondo: la psiche non è mai statica ma è un elemento continuamente cangiante, come la vita stessa, del resto. Infatti, solo la rigidità, psichica e fisica, è morte. È per questo motivo che utilizziamo la felice espressione di psicologia dinamica, una definizione assai più pregnante rispetto al termine psicoanalisi o psicologia analitica, perché corrisponde alla realtà della psiche, che è dynamis, movimento. Rimanda quindi a una concezione dell’uomo come essere in continua evoluzione: il che rappresenta la nostra più grande libertà al confronto di un’esistenza legata al destino, il passato o a un’immodificabile eredità genetica.
[…]
Principium individuationis: una teleologia dell’esistenza
È spontaneo a questo punto chiedersi quale possa essere la via per conquistare un certo margine di libero arbitrio rispetto ai condizionamenti interni ed esterni. Il tema costituisce il punto cardine della teoria di Jung: nel suo concetto di inconscio è insita l’idea di una pulsione alla realizzazione della personalità individuale, per cui l’uomo è naturalmente proteso a emanciparsi dai valori collettivi e quindi a conquistare una sua soggettività. A tale processo Jung dà il nome di individuazione. Sono parte integrante di questo modello tutti gli altri concetti junghiani che abbiamo già avuto modo di trattate, anzi possiamo affermare che l’individuazione è il contenitore teorico che racchiude, organizza, e dirige in una dinamica finalistica le dìverse parti del sistema junghiano.
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