Posts tagged ‘riduzionismo’

21 Settembre, 2023

Comte

by gabriella
Auguste Comte

Auguste Comte (1798 – 1857)

Comte è lo studioso che ha imposto il termine di sociologia per la nuova scienza della società della quale ipotizza uno sviluppo deterministico, per tappe necessarie.

Lo stadio maturo dell’evoluzione sociale coincide per Comte con la modernità scientifica o «positiva» caratterizzata dall’abbandono delle forme immature della vita associata, dalla politica alla credenza in un essere sovrannaturale.

«L’Amore per principio e l’Ordine per base; il Progresso per fine».

Auguste Comte, Système de politique positive, 1852

Indice

1. La scienza della società
2. La legge dei tre stadi
3. Lo stadio positivo della conoscenza umana e la vita sociale
4. Il metodo della nuova scienza della società
5. L’attacco ad Hobbes

Nato in una famiglia cattolica e conservatrice, il giovane Comte si ribella presto alla famiglia, dichiarandosi repubblicano e libero pensatore. Nel 1814 entra all’École Polytechnique di Parigi dalla quale, appena diplomato, passa al servizio del filosofo e scienziato sociale Claude de Saint-Simon, di cui sarà segretario fino alla clamorosa rottura del 1824 – quando, occasione della ristampa del Catechismo degli industriali, si accorge che Saint-Simon vi aveva incluso a sua insaputa il Sistema di politica positiva, o trattato di sociologia da lui steso nel 1822.

 

1. La scienza della società

Claude Henry de Rouvroy conte di Saint-Simon

Claude Henry de Rouvroy conte di Saint-Simon

Per primo, Comte ha avuto l’intuizione dell’oggetto di una nuova scienza, della quale coniò il nome, sociologia, preferendolo dopo qualche esitazione a quello di “fisica sociale” che riteneva giù usato da altri – e della quale è dunque considerato il fondatore.

Nel Sistema di filosofia positiva Comte si interessa di quelli che saranno i temi classi della nuova scienza: il problema dell’ordine e del mutamento e quello del conflitto e dell’integrazione sociale.

Lo studioso adotta un approccio organicista interessandosi quindi, principalmente, alle condizioni di mantenimento dell’ordine sociale in relazione al quale la devianza è interpretata come come patologia sociale.

La società è un’unità organica nella quale una moltitudine di fattori interagisce dinamicamente l’uno con l’altro, ciò che richiede allo studioso senso dell’insieme (esprit d’ensemble), cioè capacità di registrare i dettagli, ma di soffermarsi solo sulla loro logica complessiva (sistema).

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24 Febbraio, 2020

3. Minority Report: libertà o sicurezza

by gabriella

minority report

Terza e quarta lezione dedicate ai problemi della società digitale (qui la prima e la seconda) inquadrati a partire da Minority Report.

Una società in cui i cittadini sono trasparenti – come in quella immaginaria del racconto di Philip K. Dick e del film o in quella attuale dominata dai Big data nella quale stato e mercato sanno tutto di noi – e il sistema opaco è una società autoritaria, oppressiva e senza libertà.

La sceneggiatura di Minority Report propone il tema classico del rapporto libertà-sicurezza e la sua possibile declinazione in una società della sorveglianza nella quale il sistema detiene informazioni complete sui comportamenti dei propri cittadini.

Dando forma alla storia della Precrime e del suo capo operativo, il capitano Anderton, Dick si chiede quanto sia desiderabile una società in cui la Polizia può fermare il crimine prima che sia commesso, quale sia il prezzo da pagare in termini di libertà e giustizia cioè se, in definitiva, una vita nel sistema disegnato da Precrime possa ancora dirsi pienamente umana.

Fascism is the enemy wherever it appears

Philip K. Dick

Indice

1. Il soggetto

1.1 Il futuro omicidio Marx
1.2 Il Capitano Anderton e la storia della Precrime

 

2. Il problema

 

Download (PPTX, 4.69MB)

Download (PPTX, 3.09MB)

 

1. Il soggetto

Precrime è un sistema di controllo basato sulle premonizioni di tre individui tenuti in stato di semincoscienza e capaci di individuare in modo apparentemente infallibile i futuri omicidi. La sezione di polizia che lo gestisce è guidata dal capitano Anderton.

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12 Maggio, 2016

Dalle “macchine per insegnare” all’iPad. Verso una scuola della mediocrità

by gabriella

Ho scritto questo articolo durante il ministero Profumo, quando i test INVALSI non erano ancora uno degli strumenti di valutazione delle scuole. Vi commentavo un testo pionieristico degli anni ’60 [alcuni stralci in fondo all’articolo], con cui Burrhus Skinner aveva provato a reinterpretare, ad un decennio dalla loro introduzione nella scuola americana, le “macchine per insegnare” (computer-assisted instruction) che aveva teorizzato nel contesto dell’applicazione alla didattica della psicologia comportamentista.

In queste riflessioni, Skinner ribadiva che le macchine per insegnare non costituiscono soltanto una innovazione tecnica ma rappresentano l’attuazione di nuovi princípi nel campo dell’insegnamento. Esse permettono infatti di “accelerare l’apprendimento” attraverso l’applicazione delle tecniche dell’istruzione programmata, basate sul rinforzo del comportamento corretto (l’insegnamento qui è semplice addestramento).

Questa tecnologia richiede però la ridefinizione degli obiettivi educativi non più in termini di “capacità da migliorare”, o di “processi mentali da sviluppare”, ma di comportamenti, prestazioni che si desidera produrre come risultato (osservabile e verificabile) dell’apprendimento [è questo il fondamento epistemologico dei test INVALSI]. 

friedrich_nietzsche_zeichnung_by_berzelmayrNella riflessione di Skinner è dunque già contenuta l’analisi di un modello scolastico le cui retoriche sono tratte dal linguaggio, familiare agli insegnanti, del cognitivismo (la didattica per competenze), ma i cui obiettivi sono quelli comportamentisti della riduzione dell’insegnamento ad addestramento a compiti più o meno sofisticati e della rinuncia all’educazione di una generazione: il programma della decostituzionalizzazione della scuola italiana, della nuova Zuchtung (in versione decisamente peggiorativa rispetto a quella conformistica, ma formativa, che Nietzsche detestava).

L’articolo presenta brevemente la psicologia e l’antropologia comportamentiste, segue una breve illustrazione della pedagogia e della didattica computer assisted e uno stralcio della riflessione critica di Skinner a dieci anni dalla sperimentazione negli USA delle macchine per insegnare. Qui, invece, la mia proposta didattica (rivolta ad un quinto liceo) in relazione ai test a risposta chiusa: Fighting (the fear of) the test.

Una nazione che distrugge il proprio sistema educativo, degrada la sua informazione pubblica, sbudella le proprie librerie pubbliche e trasforma le proprie frequenze in veicoli di svago ripetitivo a buon mercato, diventa cieca, sorda e muta. 

Apprezza i punteggi nei test più del pensiero critico e dell’istruzione.

Celebra l’addestramento meccanico al lavoro e la singola, amorale abilità nel far soldi.

Sforna prodotti umani rachitici, privi della capacità e del vocabolario per contrastare gli assiomi e le strutture dello stato e delle imprese. 

Li incanala in un sistema castale di gestori di droni e di sistemi. Trasforma uno stato democratico in un sistema feudale di padroni e servi delle imprese.

Chris Hedges, Perché gli Stati Uniti distruggono il loro sistema scolastico2012

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