Archive for Settembre, 2024

16 Settembre, 2024

Jean-Pierre Vernant, La natura umana secondo i Greci

by gabriella

Nella Teogonia e ne Le opere e i giorni, Esiodo racconta i miti della nascita del tempo e delle storie di dèi e uomini. Ai tempi di Crono, gli uomini, creature a cavallo tra mondo animale e divinità, vivevano insieme agli dèi: era l’età dell’oro.

Tratto da L’univers, les dieux, les hommes. Récits grecs des origines (1999), trad it. L’universo, gli dèi, gli uomini. Il racconto del mito, Torino, Einaudi, 2000.

Indice

1. L’età dell’oro: uomini e dèi

1.1 Al tempo di Crono, prima della guerra dei Titani
1.2 La lontananza di ogni male

 

2. Prometeo, la condizione umana
3. Pandora, la figura della donna nel mito greco

 

 

Mappa

La genealogia degli dei

1. L’età dell’oro: uomini e dèi

Antefatto: Zeus era figlio di Crono, a sua volta figlio di Urano. Urano figlio e sposo di Gea, impediva ai suoi figli (i Titani, gli Ecatonchiri e i Ciclopi) di nascere perché temeva di essere spodestato da loro. Gea, sconvolta, armò la mano di Crono che aggredì il padre recidendogli i testicoli con una falce.

Iniziò così il regno del titano Crono che unitosi alla sorella Rea, generò molti dèi, divorandoli però come aveva fatto il padre Urano, prima di lui. Rea allora partorì l’ultimo figlio, Zeus, di nascosto e lo fece crescere forte e sano fino ad affrontare il padre e batterlo.

 

Zeus

[pp. 49-51] Zeus siede sul trono e da lassù domina l’intero univer­so. Il mondo possiede un proprio ordine. Gli dèi si sono dati battaglia, alcuni di loro hanno trionfato. Tutto quan­to esisteva di malvagio nel cielo etereo è stato cacciato via, o imprigionandolo nel Tartaro, o spedendolo sulla terra, presso i mortali. E agli uomini, che cosa accade ? Che co­sa ne è di loro ?

La storia ha inizio non proprio con l’origine del mon­do, ma piuttosto nel momento in cui Zeus è già re, quan­do il mondo divino ha trovato cioè un suo ordine e una sua stabilità.

 

1.1 Al tempo di Crono, prima della guerra dei Titani

Gli dèi non vivono unicamente sull’Olimpo, ma dividono con gli uomini degli angoli di mondo. Esiste in particolare un luogo in Grecia, vicino a Corinto, una pia­nura, a Mekone, in cui uomini e dèi vivono insieme, me­scolati gli uni con gli altri. Banchettano in compagnia, sie­dono alla stessa tavola, partecipano a feste comuni: ciò si­gnifica che per uomini e dèi che vivono insieme, ogni giorno è un giorno di festa e di felicità. Si mangia, si be­ve, si sta in allegria, si ascoltano le Muse cantare la gloria di Zeus e le avventure divine. In poche parole: tutto pro­cede nel migliore dei modi.

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11 Settembre, 2024

1. Saper leggere

by gabriella

Saper leggere, cioè decifrare le parole di un testo, non basta per leggere efficacemente. Bisogna infatti, comprendere ciò che vi è scritto.

Per comprendere un testo è essenziale saper leggere velocemente, ricavando l’essenziale del messaggio. Più si legge, quindi, più si padroneggia la lettura.

Saper leggere è il primo approfondimento dedicato al saper-fare di base – segue riassumere; prendere appunti e memorizzare efficacemente le principali competenze che costituiscono il metodo di studio.

 

Indice

1. Leggi in modo attivo
2. Adatta la tua lettura

2.1 Approccio globale o sintetico
2.2 Approccio analitico

 

3. Fai una mappa
4. Sottolinea

Download (PDF, 386KB)

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11 Settembre, 2024

Dal limite del pensiero al pensiero del limite: il dibattito post-kantiano sulla cosa in sé e la nascita dell’idealismo

by gabriella

 

Immanuel Kant (1724-1804)

Immanuel Kant (1724-1804)

1. La critica al sistema dualistico kantiano

1.1 Il problema della cosa in sé (Ding an sich)
1.2 Dal piano gnoseologico a quello metafisico: l’io creatore fichtiano

 

2. Fichte

 

1. Il problema della cosa in sé (Ding an sich)

Negli ultimi anni della vita di Kant (che muore nel 1804), emergono importanti critiche al suo sistema dualistico e, particolarmente, alla distinzione tra fenomeno e noumeno.

Secondo i suoi critici, il sistema kantiano soffre di una contraddizione di base che consiste nell’aver dichiarato esistente e al tempo stesso inconoscibile, la cosa in sé (Ding an sich).

Già Jacobi, nel suo saggio Sull’idealismo trascendentale (1787) aveva insinuato che se il criticismo è vero si deve ricondurre tutto al soggetto e abolire la cosa in sé, mentre, se è falso, si deve ammettere la cosa in sé tornando al realismo.

Osservando che la cosa in sé non è pensabile, né rappresentabile, Maimon (Salomon ben Joshua) ne aveva invece concluso che il noumeno è un concetto impossibile.

Friedrich Heinrich Jacobi (1743 – 1819)

I critici immediati di Kant si chiedono quindi: se ogni realtà di cui facciamo esperienza esiste come rappresentazione della coscienza, come può venire ammessa l’esistenza di una cosa in sé, cioè di una realtà non pensata e non pensabile, non rappresentata e non rappresentabile? Kant si difenderà notando che il noumeno non è qualcosa, ma un concetto limite, esprimibile solo in negativo, per opposizione al fenomeno.

 

1.2 Dal piano gnoseologico a quello metafisico: l’io creatore fichtiano

Come si vede, fin qui i critici di Kant si mantengono su un piano gnoseologico, sarà invece Fichte a portare la riflessione sul piano metafisico di un io creatore e infinito.

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10 Settembre, 2024

2. Riassumere

by gabriella

Riassumere vuol dire raccogliere in poche righe le idee essenziali di un testo.

Per stendere un buon riassunto bisogna rispettare alcune regole e utilizzare determinate competenze.

Elencarle richiede più tempo che utilizzarle. Saper fare un riassunto significa infatti aver fatto tutto ciò che è elencato sotto .. senza nemmeno essersene accorti.

Riassumere è il secondo approfondimento dedicato al saper-fare  di base – il precedente è saper leggere, segue prendere appunti e memorizzare efficacemente -, cioè alle competenze che costituiscono il metodo di studio.

1. Innanzitutto, comprendere il testo.
2. Trovarne lidea portante (guarda prima il titolo).
3. Trovare le diverse unità di significato, cioè i paragrafi o le frasi che costituiscono un insieme logico, gli elenchi, fasi importanti del ragionamento ecc. (vedi Saper leggere).
4. Ricavare l’organizzazione logica del testo, cioè il piano del testo (guarda prima l’indice).
5. Riformulare il testo rispettandone il senso, utilizzando poche citazioni e sforzandosi di scegliere le giuste parole ed espressioni che esprimono bene il pensiero dell’autore.
6. Rileggere il testo e il riassunto per verificare di non aver dimenticato nulla.
7. Non oltrepassare il numero di righe assegnato nella consegna: devi allenare la tua capacità di sintesi.

Tratto da Méthode de travail en sciences humaines, Gymnase de Chamblandes et Gymnase de Morges – Jean Cuénot, Louis-Philippe L’Hoste, Gérard Michaud, Grégoire Collet, Jean-Claude Stucky, 2005.Traduzione e integrazioni mie.

10 Settembre, 2024

3. Prendere appunti

by gabriella

Prendere appunti vuol dire «appropriarsi» dei contenuti della lezione frontale, verificare quanto li si è compresi e non solo darsi un modo di conservarli.

Prendere appunti è il terzo approfondimento dedicato al saper-fare  di base – i precedenti sono saper leggere e riassumere, segue memorizzare efficacemente cioè alle competenze che costituiscono il metodo di studio.

In generale, prendere appunti prepara lo studente di liceo a situazioni in cui vengono fornite rapidamente informazioni complesse che devono essere registrate per una utilizzazione successiva.

Per questa ragione, anche se il docente fornisce gli appunti (o i testi, come nel nostro caso) delle lezioni, annotare quanto viene detto in classe sul proprio quaderno è sempre utile.

I benefici di un esercizio del genere oltrepassano infatti il quadro scolastico e (come tutte le competenze) sono utili in molti momenti della vita lavorativa o di ricerca successiva.

 

Prendere appunti richiede:

1. Attenzione e postura attiva: la loro qualità dipende dal grado di attenzione e di concentrazione sulla lezione, cioè non assistere passivamente alla spiegazione dell’insegnante, ma intervenire per chiedere chiarimenti e apportare integrazioni;

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9 Settembre, 2024

Cosa sono le scienze umane?

by gabriella

 

Aristote et ses disciples, miniature du XIIIe siècle, Bibliothèque de Topkapi à Istanbul

Aristotele e i suoi discepoli, miniatura del XIII secolo, Istanbul, Biblioteca di Topkapi

Qu’est-ce que les sciences humaines?, estratto con modifiche dal testo di Jean-François Dortier Les Sciences humaines, panorama des connaissances [Paris, Editions Sciences humaines, 1998, pp. 3-5] [traduzione mia].

Sorvoliamo sul problema terminologico, sarebbe vano cercare una definizione canonica o una traccia precisa delle reciproche frontiere tra le «scienze umane», le «scienze sociali» o le «scienze dell’uomo».

Queste scienze si sovrappongono parzialmente senza essere completamente sinonime. Le loro definizioni sono dovute più a distinzioni accademiche, variabili a seconda dei paesi e degli usi, che a una terminologia rigorosa.

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9 Settembre, 2024

La social art di Pawel Kuczynski

by gabriella

Pawel Kuczynski è un giovane grafico dallo sguardo fisso sulle contraddizioni della contemporaneità.

La sua è un’arte di denuncia dal tratto semplice ed espressivo, in controtendenza rispetto all’intimismo decadente di molti protagonisti dell’arte contemporanea. Vista la molteplicità dei significati che ne possono essere ricavati, le sue immagini mi sembrano adatte ad essere impiegate in gratificanti esercizi di analisi del testo visivo anche con studenti molto giovani. Ne propongo alcuni.

Il sito dell’artista.

stucchevole retorica sulla pace di chi vuoel la morte

La retorica sulla pace di chi lucra sulla guerra

la libertà sacrificata a piccole utilità

La libertà sacrificata a meschine utilità

 

No grazie

No, grazie

 

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9 Settembre, 2024

Kant

by gabriella
Kant

Immanuel Kant (1724 – 1804)

Il pensiero di Kant rappresenta il punto più alto raggiunto dall’Illuminismo e dalla modernità e, al tempo stesso, l’inizio della sua dissoluzione, contenendo già gli elementi per il superamento (idealistico) della sua filosofia: il criticismo.

Indice

1. Introduzione: il dibattito sulla conoscenza ai tempi di Kant
2. Gli scritti precritici 1755-1763

2.1 La visione quantitativa e meccanicistica del cosmo
2.2 La critica del dogmatismo razionalista
2.3 Le letture di Kant

3. Verso la svolta critica: gli scritti tra il 1766 e il 1770

3.1 Il nuovo compito della metafisica
3.2 Il risveglio dal sonno dogmatico
3.3 L’annuncio delle forme a priori della soggettività

4. Il «tribunale della ragione» e la «rivoluzione copernicana»

4.1 Il problema della metafisica come scienza e la naturale tendenza ad essa della ragione
4.2 Il rovesciamento della prospettiva conoscitiva
4.3 La struttura della Critica della ragion pura

5. La fondazione della conoscenza oggettiva: i giudizi sintetici a priori

5.1 La teoria dei giudizi
5.2 L’uso dei giudizi analitico e sintetico nel dibattito filosofico
5.3 Il giudizio scientifico come sintetico a priori

6. L’estetica trascendentale

6.1 La funzione della sensibilità (o intuizione)
6.2 Le forme a priori della sensibilità: spazio e tempo

7. L’Analitica trascendentale

7.1 L’Analitica dei concetti

7.1.1 Intuizioni e concetti
7.1.2 L’Analitica trascendentale
7.1.3 Dall’intuizione al concetto: giudizi percettivi e giudizi d’esperienza
7.1.4 Le categorie o concetti puri dell’intelletto
7.1.5 La sintesi a priori dell’intelletto
7.1.6 La deduzione metafisica
7.1.7 La deduzione trascendentale e l’Io penso

8. L’analitica dei principi: lo schematismo trascendentale e l’uso delle categorie

9. Fenomeno e noumeno

10. La dialettica della ragione

10.1 La ragione pura come sede della parvenza trascendentale
10.2 La critica della cosmologia razionale e dell’idea del mondo come totalità
10.3 La critica della psicologia razionale e dell’idea dell’anima come sostanza eterna e incorruttibile
10.4 La critica della teologia razionale e delle prove dell’esistenza di Dio

 

11. L’etica

11.1 L’autonomia dell’etica dalla religione
11.2 La natura umana
11.3 Il compito della filosofia morale
11.4 Un’etica formale
11.5 Le massime della volontà
11.6 Il dovere e l’imperativo morale
11.7 L’imperativo categorico e le sue formulazioni

 

12. La Critica del giudizio 

13. Gli scritti politici. La Risposta alla domanda: Cos’è l’Illuminismo?

 

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