5 Aprile, 2019

Simone, la verità è politica

by gabriella

L’adolescente di Torre Maura rovescia con semplicità la retorica propagandistica di Casa Pound.


Torre Maura – La Buonasera di Massimo Gramellini

“Davanti al pane calpestato di Torre Maura c’è una sola cosa che voglio dire anch’io un’ultima volta e la voglio dire come farebbe Simone: “Nun me sta bene che no”.Massimo GramelliniLe parole della settimana #Rai3

Publiée par Rai3 sur Dimanche 7 avril 2019

2 Aprile, 2019

Le tracce dell’esame di stato

by gabriella
26 Marzo, 2019

Mahmoud Darwish, Carta d’identità

by gabriella
Mahmoud Darwish (1941-2008)

Mahmoud Darwish (1941-2008)

Mahmoud Darwish, tra i massimi poeti del mondo arabo, era nato ad Al-Birwa, un villaggio palestinese distrutto dall’esercito israeliano durante la Nakba.

Fuggito in Libano con la famiglia per sottrarsi alle persecuzioni sioniste, era tornato in patria, divenuta Israele, da clandestino, dedicando tutta la sua produzione artistica alla guerra, all’oppressione e all’esilio.

Arrestato più volte come immigrato senza documenti e per aver recitato le sue poesie in pubblico, aveva finito per vivere da esule dapprima in Unione Sovietica, poi in Egitto, in Libano, Giordania, Cipro e, infine, in Francia.

Eletto membro del parlamento dell’Autorità Nazionale Palestinese, poté far visita ai suoi parenti solo nel 1996, anno in cui, dopo 26 anni di esilio, aveva ottenuto il primo permesso da Israele. E’ morto a Houston (Texas), dove si era recato per operarsi al cuore, il 9 agosto 2008.

Ricordate!
Sono un arabo
E la mia carta d’identità è la numero cinquantamila
Ho otto bambini
E il nono arriverà dopo l’estate.
V’irriterete?

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25 Marzo, 2019

Carlo Rovelli, Perché la scienza ha bisogno della filosofia

by gabriella

Platone

Carlo Rovelli

‘Perché la scienza ha bisogno della filosofia’ è il titolo diretto, senza fronzoli, di un articolo uscito da poco sulla rivista scientifica PNAS, nove gli autori e le autrici, equamente distribuiti tra filosofi della scienza e scienziati, che non solo sostengono il valore culturale della filosofia, ma entrano nel merito di come gli strumenti della filosofia abbiano un impatto produttivo positivo nella ricerca scientifica, addirittura nei laboratori.

Con un linguaggio lontano dal cosiddetto gergo specialistico, filosofico, scientifico, molto piano e diretto fanno esempi concreti tratti da alcuni campi di frontiera delle scienze della vita: si parla di cellule staminali, di neuroscienze, di sistema immunitario, di lotta e di comprensione del cancro.

Tra gli autori dell’articolo ci sono Carlo Rovelli, fisico teorico che lavora all’Università di Marsiglia, scrittore, il suo ultimo libro è Ci sono luoghi al mondo dove più che le regole è importante la gentilezza, e Alberto Mantovani, immunologo dell’istituto clinico Humanitas di Milano.

Li ha intervistati Rossella Panarese di Radio3Scienza assieme a Giovanni Boniolo, filosofo della scienza all’Università di Ferrara, che non è tra gli autori ma lavora su questi temi da anni. Tratto da Il Tascabile e la puntata di Radio3Scienza La scienza deve prenderla con filosofia.

Rossella Panarese: Quali sono gli strumenti della filosofia che gli scienziati non hanno nella loro formazione e che sono particolarmente utili, produttivi, positivi nella ricerca scientifica?

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24 Marzo, 2019

24 marzo 1944. La strage delle Fosse Ardeatine

by gabriella

La lapide che commemora l’eccidio delle Fosse Ardeatine invita gli italiani a non piangere e non imprecare, se la morte dei 335 innocenti sarà servita a condannare per sempre il crimine degli assassini nazisti.

Rosario Bentivegna, eroe della Resistenza di Roma, è morto il 2 aprile 2012, dopo una vita dedicata a difendere la verità storica di quei fatti.

La sua storia, ricostruita a partire da documenti di contropiano.org e di RaiStoria.

 

Indice

1. Per Rosario Bentivegna
2. I Gap, l’attacco di Via Rasella, il massacro delle Fosse Ardeatine
3. Alessandro Portelli, Giustizia per le Fosse Ardeatine?

 

1. Per Rosario Bentivegna

Il giorno stesso e quello successivo alla morte di Rosario Bentivegna, tutti i media hanno riportato alcuni degli elementi della sua biografia: partigiano dei Gruppi di Azione Patriottica, eroe della Resistenza di Roma, partecipò all’azione più esemplare della resistenza antifascista e antinazista realizzata sul fronte urbano in un momento in cui decine di migliaia di giovani combattevano sulle montagne.

Prese, infatti, parte all’attacco contro una colonna di SS altoatesine in via Rasella, nel centro di Roma, il 23 Marzo 1944.

Nell’azione i partigiani uccisero 33 militari occupanti e due civili italiani che passavano per caso al momento dell’esplosione di un ordigno nascosto in un carretto da netturbino.

il rastrellamento

A quell’azione di guerra contro l’esercito occupante, i tedeschi, con la collaborazione dei fascisti italiani, risposero con la rappresaglia nota come strage delle Fosse Ardeatine.

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18 Marzo, 2019

John Perry Barlow, La Dichiarazione d’Indipendenza del Cyberspazio

by gabriella

Jonn Perry Barlow (1947 – 2018)

La Cyberspace Declaration of Independence scritto in risposta alle leggi liberticide sul copyright (il Communications Decency Act, 1996) da John Perry Barlow. 

Governi del Mondo, stanchi giganti di carne e di acciaio, io vengo dal Cyberspazio, la nuova dimora della Mente. A nome del futuro, chiedo a voi, esseri del passato, di lasciarci soli. Non siete graditi fra di noi. Non avete alcuna sovranità sui luoghi dove ci incontriamo.

Noi non abbiamo alcun governo eletto, è anche probabile che non ne avremo alcuno, così mi rivolgo a voi con una autorità non più grande di quella con cui la libertà stessa, di solito, parla. Io dichiaro che lo spazio sociale globale che stiamo costruendo è per sua natura indipendente dalla tirannia che voi volete imporci. Non avete alcun diritto morale di governarci e non siete in possesso di alcun metodo di costrizione che noi ragionevolmente possiamo temere.

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6 Marzo, 2019

Le comunicazioni di massa 1. I media «alfabetici»

by gabriella

Prima parte della lezione sulla storia sociale dei media dedicata ai media «alfabetici», per capire che una tecnologia di comunicazione definisce e modella la società in cui sorge e, al tempo stesso, ne è espressione.


Indice

1. Le comunicazioni di massa
2. I mass media
3. I media «alfabetici»

3.1 La stampa
3.2 Il giornale

 

Download (PDF, 408KB)

 

1. Le comunicazioni di massa

Come si è visto, nell’articolo dedicato alla comunicazione interpersonale, la comunicazione tra individui, senza mediazione di strumenti è circolare (va dall’emittente al ricevente e viceversa), mentre la comunicazione mediale, cioè mediata da uno strumento di comunicazione (ad esempio, il telefono), può essere unidirezionale, cioè andare unicamente dall’emittente ai destinatari: è questo il caso della comunicazione dei mass media.

Olimpiadi di Pechino, 2008

Il Royal Wedding, 1981

Nella Communication Research, il filone di studi sulla comunicazione nato negli Stati Uniti dopo la prima guerra mondiale, è stato usato il latino medium per indicare un mezzo attraverso cui è possibile comunicare, il suo plurale media, associato al termine inglese mass (massa) indica quindi i mezzi di comunicazione di massa.

Con strumenti come il giornale, la radio o la TV si può infatti raggiungere un vasto pubblico, potenzialmente coincidente con un’intera società o persino con il pianeta, come è accaduto con gli eventi (planetari, appunto) delle Olimpiadi di Pechino (4 miliardi e 700 milioni di spettatori ne hanno seguito almeno un evento), della finale dei mondiali di calcio 2014 tra Germania e Argentina con un miliardo di spettatori e del matrimonio del principe Carlo d’Inghilterra con 800 milioni di spettatori nel mondo.

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6 Marzo, 2019

Le comunicazioni di massa 2. I media elettrici ed elettronici

by gabriella

Seconda parte della lezione dedicata ai mass media. Qui l’introduzione e la trattazione dei media «alfabetici».

 

Indice

1. Un medium elettrico

1.1 Il cinema

 

2. I media elettronici

2.1 La radio

2.1.1 L’uso della radio del nazismo
2.1.2 L’uso della radio del fascismo
2.1.3 L’uso bellico e civile della radio durante e dopo la guerra

2.3 La televisione

2.3.1 Lettura: Massimo Panarari, Siamo ancora figli della trash TV

 

3. I New Media

3.1 La rete delle reti
3.2
La rivoluzione informazionale
3.2 Web is Us/ing, la rete siamo noi ma ci sta usando
3.3 I social media [in stesura]

 

Download (PDF, 1.44MB)

1. Un medium elettrico

1.1 Il cinema

Il cinema racconta storie

Narrazione in pietra a Notre Dame

Se la stampa è lo strumento, per eccellenza, dell’informazione e, per questo, il mezzo principale di costruzione dell’opinione pubblica nel XIX secolo, il cinema è la forma più diffusa di racconto ed è dunque veicolo di modelli culturali e luogo di creazione dell’immaginario sociale, con un’influenza ancora più profonda sui suoi pubblici.

Come mostrano le cattedrali gotiche, l’immagine è sempre stata il mezzo di comunicazione diretto al popolo analfabeta. Il suo potere comunicativo e seduttivo è quindi storicamente noto. Il cinema però unisce immagine e movimento, moltiplicando il potere seduttivo di questa forma di narrazione e facendone una forma di spettacolo.

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5 Marzo, 2019

La propaganda

by gabriella

Joseph Goebbels, Ministro della Propaganda della Germania nazista

Le origini, gli strumenti e le strategie della manipolazione persuasoria a fini politici, le sue applicazioni nel fascismo e nel nazismo e le sue affinità e differenze con la pubblicità e il marketing [il pdf per la stampa è in coda al testo].

 

Indice

1. La propaganda

2. La propaganda nazista e le forme della suggestione

2.1 Gli studi critici di Leonard W. Doob sui Diari di Goebbels

2.1.1 I principi della propaganda di Goebbels

2.2 Il contributo di Edward Louis Bernays

 

3. La persuasione nella propaganda e nella pubblicità

3.1 La propaganda in stile pubblicitario del fascismo

 

 

1. La propaganda

L’etimologia del termine propaganda trae origine dalla Sacra Congregatio de Propaganda Fide, istituita dalla Chiesa Cattolica nel 1622 al fine di combattere il protestantesimo e diffondere la fede cattolica.

Creato alla fine del ‘700 dal francese “propagande”, il termine è stato usato estensivamente dal secolo successivo per indicare le attività nate per gli stessi scopi.

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4 Marzo, 2019

Platone, Il Gorgia

by gabriella

Il grande retore Gorgia di Lentini

La struttura del dialogo platonico nella quale Socrate definisce «l’ingiustizia una malattia dell’anima», dichiarando che non la morte deve temere l’uomo, ma di commettere il male, autentica gabbia dello spirito che ferisce e opprime l’ingiusto, prima ancora di coloro che ricevono ingiustizia.

È questo infatti il senso esistenziale dell’epilogo mitico, in cui Socrate allude ai premi e castighi che le anime dovranno ricevere dopo la morte.

Elaborato sulla base di Cioffi, Luppi, Vigorelli, Zanette, Il testo filosofico, Mondadori, 1991, pp. 340-341 e dalla voce Wikipedia dedicata al dialogo.

In coda la sceneggiatura elaborata dalla 3E, in registrazione.

 

Indice

1. Struttura
2. Scena
3. Personaggi

 

4. Il Gorgia

4.1 Prologo
4.2 I. Socrate contro Gorgia
4.3 II. Socrate contro Polo
4.4 III.Socrate contro Callicle
4.5 IV. Monologo di Socrate
4.6. Epilogo mitico

 

5. Il Gorgia (riduzione teatrale della 3E)

1. Struttura

Il Gorgia è un dialogo diretto tra Socrate e tre interlocutori, tra i quali il sofista Gorgia di Lentini. Il testo si articola in un Prologo, quattro sequenze e un epilogo.

 

2. Scena

Il dialogo è ambientato negli anni della guerra del Peloponneso in cui la crisi morale e politica di Atene è più evidente. Gorgia è ospite nella città a casa di Callicle insieme all’allievo Polo.

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