Prima parte della lezione sulla storia sociale dei media dedicata ai media «alfabetici», per capire che una tecnologia di comunicazione definisce e modella la società in cui sorge e, al tempo stesso, ne è espressione.
Indice
3.1 La stampa
3.2 Il giornale
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1. Le comunicazioni di massa
Come si è visto, nell’articolo dedicato alla comunicazione interpersonale, la comunicazione tra individui, senza mediazione di strumenti è circolare (va dall’emittente al ricevente e viceversa), mentre la comunicazione mediale, cioè mediata da uno strumento di comunicazione (ad esempio, il telefono), può essere unidirezionale, cioè andare unicamente dall’emittente ai destinatari: è questo il caso della comunicazione dei mass media.
Olimpiadi di Pechino, 2008
Il Royal Wedding, 1981
Nella Communication Research, il filone di studi sulla comunicazione nato negli Stati Uniti dopo la prima guerra mondiale, è stato usato il latino medium per indicare un mezzo attraverso cui è possibile comunicare, il suo plurale media, associato al termine inglese mass (massa) indica quindi i mezzi di comunicazione di massa.
Con strumenti come il giornale, la radio o la TV si può infatti raggiungere un vasto pubblico, potenzialmente coincidente con un’intera società o persino con il pianeta, come è accaduto con gli eventi (planetari, appunto) delle Olimpiadi di Pechino (4 miliardi e 700 milioni di spettatori ne hanno seguito almeno un evento), della finale dei mondiali di calcio 2014 tra Germania e Argentina con un miliardo di spettatori e del matrimonio del principe Carlo d’Inghilterra con 800 milioni di spettatori nel mondo.
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