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15 Ottobre, 2011

L’attimo fuggente

by gabriella

E’ vano credere che noi possiamo allevare i nostri figli come vogliamo. Ci sono costumi ai quali siamo tenuti a conformarci: se vi deroghiamo troppo fortemente, essi si vendicheranno sui nostri figli. Questi, una volta adulti, non saranno in grado di vivere in mezzo ai loro contemporanei, coi quali non sono in armonia. Che siano stati allevati con idee troppo arcaiche o troppo innovative, non importa, nell’un caso come nell’altro, non erano adatte al tempo e, di conseguenza, non li hanno messi nelle condizioni di vita normale. C’è dunque, in ogni momento, un tipo  d’educazione regolatore da cui non possiamo allontanarci troppo senza urtare contro vive resistenze che contengono le velleità dei dissidenti.

Emile Durkheim

Il prof. Keating (interpretato da Robin Williams) propone un modello alternativo di scuola e di educazione che né il tradizionalista Welton College, né la società americana degli anni ’50 (un “attimo” prima della rivoluzione culturale degli anni ’60) possono accettare. Keating invia così ai suoi studenti un messaggio “di rottura” (simbolicamente rappresentata dallo strappo della prima pagina del manuale di letteratura) di cui il povero Neil, figlio di un uomo educato al culto puritano del dovere e inasprito dall’american way of life (che di questo culto è l’applicazione in versione individualista e ipercompetitiva), finisce per restare vittima.

Il professore ha ragione, dobbiamo amare i poeti e fare della nostra vita qualcosa di straordinario, ma ha torto nel ritenere che il proprio modello educativo sia compatibile con il Wolton e con il suo contesto sociale. Le due realtà sono invece inconciliabili e destinate ad entrare in collisione, ed è proprio l’assenza di consapevolezza di Keating al riguardo (la conquisterà infatti solo davanti al suicidio di Neil) a scatenare il dramma : “rompere” un sistema ed edificarne un altro sono infatti cose da adulti, non da ragazzi. Nemmeno lui quindi ha saputo “cogliere l’attimo”, cioè comprendere in profondità non solo il proprio spirito (che si dà storicamente, cioè in un momento dato), ma anche il proprio tempo.


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