Archive for Luglio, 2013

29 Luglio, 2013

I monarcomachi

by gabriella

resistencehuguenoteNel XVI e XVII secolo, mentre infuriavano le guerre di religione, i calvinisti francesi teorizzarono la sovranità popolare e svilupparono una originale dottrina politica che legava l’azione del sovrano al consenso popolare e la legittimità della ribellione e del tirannicidio.

Nous qui vallons plus que vous, et qui pouvons plus que vous, vous élisons Roy à telles & telles conditions, et y en a un [Dieu] entre vous et nous,  qui commande par dessus vous .

Noi che valiamo più di voi e che possiamo più di voi, vi eleggiamo re a queste e quest’altre condizioni e c’è uno tra voi e noi che comanda sopra di voi.

Formula anticamente pronunciata dai rappresentanti del popolo del Regno d’Aragona durante la consacrazione del re

Sono detti monarcomachi quei teorici del XVI e XVII secolo – soprattutto – ugonotti « qui combattent le gouvernement d’un seul », cioè la monarchia assoluta, difendendo la tesi di una monarchia contrattuale – un antecedente storico di quella che sarà molto più tardi la monarchia costituzionale.

Théodore de Bèze

Théodore de BPhilippe de Mornayèze

In Francia e Svizzera furono inizialmente gli ugonotti Théodore de Bèze, Philippe de Mornay, François Hotman, Hubert Languet, a rivendicare la sovranità del popolo e a sostenere che gli Stati Generali, in quanto assemblea del popolo, dovevano scegliere il re e i magistrati, potevano destituirli in caso di demerito, decidere la pace e la guerra e fare le leggi.

Se la sovranità è del popolo, sostennero i monarcomachi, anche la sua obbedienza è condizionale e riposa sul rispetto delle promesse da parte del re (in seguito, sul rispetto della legge da parte del sovrano). Nel caso in cui il re si comporti da tiranno, la resistenza è dunque legittima, secondo alcuni, fino al tirannicidio.

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27 Luglio, 2013

No Tav e pecorelle

by gabriella

Un anno e mezzo della vita di Marco Bruno, il giovane no Tav che diede della pecorella a un carabiniere in tenuta antisommossa, condannato oggi (18 maggio 2014) a quattro mesi di reclusione per oltraggio a pubblico ufficiale. Da Internazionale, luglio 2013.

 

PECORONE BASTARDO
LA TUA VITA SARÀ UN INCUBO
LA TUA BOCCA È UNA FOGNA CHE VOMITA SOLO MERDA PUTRIDA!!!
INSULTI E SPUTI SU UN RAGAZZO UMILE (CHE COMPIE SOLO IL PROPRIO DOVERE) MERITANO LEZIONE CHE PUNIRÀ TUA FAMIGLIA
UOMINI D’ONORE VERRANNO A SPUTARE
TUA LURIDA COMPAGNA E LA BASTARDA DI TUA FIGLIA.
VIGLIACCO, TUA VITA SARÀ UN INFERNO.
OCCHIO X OCCHIO.

Una delle duecento lettere anonime ricevute da Marco Bruno nella primavera 2012. Sintassi riprodotta fedelmente. Timbro postale di Catania.

1. Tronchesi (domenica 23 ottobre 2011)

Mi chiamo Marco Bruno, sono nato a Torino il 19 gennaio del 1984. La mia famiglia ha origini calabresi. Mio papà è di Cicala, vicino a Catanzaro. Sono cresciuto ad Avigliana, in val di Susa, e adesso vivo a Giaveno, in Borgata Dalmassi, con la mia compagna Arianna e nostro figlio Pietro, che quand’è iniziata tutta ’sta storia aveva un anno e mezzo, mentre io ne avevo ventisette e Arianna trenta compiuti da poco.

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26 Luglio, 2013

Il pentimento e i pentiti

by gabriella

pentitoDibattito sul pentimento e sui collaboratori di giustizia a Fahrenheit con  Anna Vinci, autrice de La mafia non lascia tempo (Rizzoli) autobiografia di Gaspare Mutolo, con il teologo Vito Mancuso e con Paolo Zanetov autore (con Paolo Sidoni) di Pentiti. Dalla Banda della Magliana alle Brigate Rosse (Newton Compton).

 

26 Luglio, 2013

Wagner

by gabriella

Wagner

Le puntate di Tutto Wagner di Stefano Catucci, [marzo-giugno 2013], dedicate a Richard Wagner da radiorai3 nel bicentenario della nascita e il sito dedicato alla sua musica perché, come ha osservato Catucci chiudendo le sue lezioni, «non possiamo non dirci wagneriani».

Rienzi

[Rienzi, der Letze der Tribunen]

La terza opera di Richard Wagner [1813-1883] è ispirata alla vicenda storica di Cola di Rienzo, il tribuno del popolo che nel ‘300 tentò di restaurare la repubblica romana. Rappresentata a Dresda nel 1842, col suo stile grand opéra fu un trionfo per il giovane compositore ancora sconosciuto.

La bellissima Ouverture diretta da Ion Marin

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26 Luglio, 2013

Mit, Impiantati ricordi “falsi” nel cervello di una cavia

by gabriella

rachel_pianoPubblicati su Science i risultati di un riuscito esperimento di optogenetica, una nuova tecnologia che consente di accendere o spegnere i neuroni in maniera selettiva, utilizzando segnali luminosi. Torna in mente Blade Runner, quando Rachel, scoperta la propria natura di replicante, racconta a Deckard di «ricordare lezioni di piano».

BOSTON – Gli scienziati del Massachusetts Institute of Technology (Mit) hanno impiantato ricordi falsi nel cervello in un esperimento di optogenetica con i topi. Gli studiosi hanno ‘ingegnerizzato’ i neuroni dell’ippocampo (area cerebrale coinvolta nella memorizzazione delle ‘esperienze’), e sono riusciti a identificare e marcare quelli coinvolti nella memorizzazione di un’esperienza specifica, e ad attivarli in una circostanza diversa, creando un’associazione tra una sensazione percepita in una circostanza, e una vissuta in un altro momento, ovvero creando un ricordo di un qualcosa che non si era verificato.

In particolare, i ricercatori hanno messo i topi in una ‘camera A’ e hanno ‘marcato’ i neuroni usati dai roditori nel processo di memorizzazione di quell’ambiente. Il giorno dopo hanno messo gli stessi topi in una camera B, completamente diversa dalla A, e hanno somministrato loro una scossa elettrica, mentre nello stesso istante, usando uno stimolo luminoso, attivavano i neuroni della memoria ‘marcati’ il giorno prima.

Il terzo giorno i topi sono stati messi nuovamente nella camera A, e sono rimasti paralizzati dalla paura. Ciò è avvenuto, perché gli scienziati sono stati in grado di creare, nel cervello dei roditori, un’associazione tra la scossa elettrica subita il secondo giorno, e la stanza in cui erano stati messi il primo giorno, creando così un ‘ricordo sbagliato’.

25 Luglio, 2013

Fabrice Olivier Dubosc, L’aspirazione alla libertà come capacità culturale

by gabriella

Gezi Park1

Con una interessante riflessione che tiene insieme spunti antropologici e di psicologia umanistica, Dubosc propone una lucida interpretazione dei concetti di libertà e democrazia profonda, di cultura e del paradossale rapporto tra stabilità e cambiamento, processo e struttura.

Ho abitato in Turchia per molti anni e mi tocca quanto sta accadendo laggiù. La capacità di protesta di Piazza Taksim  è una capacità culturale come lo era quella di Piazza Tahrir. E’ un grave pregiudizio etnocentrico pensare che la capacità di aspirare a giustizia, libertà, a orizzonti futuri non dominati dal mercato o dall’economia siano appannaggio della cultura occidentale.

Cerco di spiegarmi: cultura è un concetto polisemico, impossibile ridurlo a una formula onnicomprensiva. E’ un concetto per altro che nasce solo di recente, e nel nostro di universo semantico – la parola vien d’uso nel 1700 francese, quando cultura voleva dire il frutto di un’educazione – il punto era semmai se questo fosse più sviluppato nell’aristocrazia o nella borghesia. Ma il concetto si definisce nel 1800 con l’etnografia classificatoria del colonialismo che per almeno 100 anni ha catalogato usi, costumi, eredità, tradizioni come ciò che è legato al passato. Invece la cultura, se non la essenzializziamo (facendola diventare un sostituto della ‘razza’), è un concetto limite, paradossale e composto da antinomie: alcune dimensioni della cultura sono mitiche e narrative e altre materiali; alcune rivolte al passato altre al futuro, e ancora: la dimensione  culturale è stata messa in opposizione alla ‘natura’ ma la natura dell’uomo è di essere culturale ..

Panikkar insegnava che le culture sono incommensurabili l’una con l’altra e allo stesso tempo sono il risultato di una reciproca fecondazione; che i valori di ogni cultura sono relativi a un dato contesto e non sono assolutizzabili (anzi che la visione di universalità dei propri contenuti culturali è l’essenza del colonialismo)… ma che allo stesso tempo in ogni cultura vi sono dimensioni transculturali che aprono al pluralismo e in una tensione verso una dimensione capace di contemplare (non assimilare) le differenze. Insomma le culture sono rivolte alla trasmissione/riproduzione del passato ma anche all’invenzione del futuro.

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25 Luglio, 2013

Fabrice Olivier Dubosc, Panopticon

by gabriella

Una bella ricognizione sull’incremento universale del controllo biopolitico, dalle post-democrazie europeee alla pre-teocrazia turca. Al piano sanitario e mediatico osservato da Dubosc si potrebbe aggiungere, sul versante scolastico, la raccolta dati allegata ai quiz INVALSI e la documentazione che i consigli di classe si apprestano a produrre per i cosiddetti studenti BES (Bisogni Educativi Speciali).

imagesUna giovane coppia turca mi ha raccontato le strategie biopolitiche del governo di Erdogan, volte a favorire una maggiore compliance all’ethos maggioritario: i servizi sanitari (come altrove) dedicano una parte di tempo crescente alla raccolta e informatizzazione dei dati: il risultato è che le famiglie delle donne maggiorenni che restano incinte  al di fuori del matrimonio ricevono una lettera ‘informativa’ che attiva dinamiche familiari facilmente intuibili.

 Il mio medico di base si lamenta che la mole di procedure burocratiche al pc è aumentata molto anche da noi. In un bel numero di aut-aut dedicato alla diagnosi psichiatrica, Luciana Degano Kieser e Giovanna Gallo descrivono i nuovi usi della diagnosi nella ‘postdemocrazia’ tedesca. In Germania si calcola che il numero dei medici impiegati nel controlling è di circa il 20 per cento. Il 12 per cento dei giovani laureati in medicina non cura pazienti ma è impiegato in attività valutative e di controllo delle procedure.

Il controlling ha diverse sfaccettature  distribuite tra industrie farmaceutiche, assicurazioni e nuove istituzioni miste che si occupano di allocazione risorse, definizione dei ‘pacchetti-cura’ o controllo delle competenze e dei ruoli degli ‘erogatori di prestazioni’. I burocrati della medicina devono garantire la ‘razionalità’ dei processi che vengono affidati – come la diagnosi – non solo ai computer  ma alle strategie delle case farmaceutiche. Basti dire che nella Bassa Sassonia parte dell’assistenza psichiatrica extra-ospedaliera (un business che include fino a 13.000 persone con diagnosi di schizofrenia) è stato appaltato a una società interamente controllata dall’industria farmaceutica Jansenn-cilag del gruppo Usa Johnson & Johnson. Il progetto è legittimato dal controllo ‘scientifico’ di un partner tecnico che è pure affiliato alla stessa Jansenn .

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24 Luglio, 2013

Arin e Kate, adolescenti transgender

by gabriella

Arin e KateLa loro storia nel sito di Kate Becoming Katie.

Arin e Katie vivono a Tulsa, in Oklahoma. Sono belli, giovani e innamorati ma ciò che accomuna Arin Andrews, 17enne, e Katie Hill, 19enne, è anche e soprattutto il loro passato, quando Arin era Emeralde e Katie era Luke. 

Entrambi hanno deciso di cambiare sesso poco più di un anno fa, hanno subito interventi chirurgici, si sono sottoposti a trattamenti e cure affrontando insieme le stesse complessità. Arin ha iniziato la sua ‘trasformazione’ con un intervento di rimozione del seno: ‘

Ora posso camminare o nuotare a petto nuodo, posso indossare canottiere con disinvoltura, posso sentirmi finalmente un ragazzo normale come tutti gli altri” – racconta alla stampa – dovrò solo fare un po’ di palestra e lavorare sui miei muscoli ma adesso sono felice e posso dire di piacermi’.

Nessuno può capirmi meglio di Arin – aggiunge Katie – stiamo insieme da due anni, siamo l’uno il completamento dell’altro.

E alla domanda su un futuro sogno da realizzare in comune, i due rispondono di

desiderare che la gente accetti i loro corpi e che tutte le difficoltà vissute possano appartenere solamente al passato.’

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23 Luglio, 2013

Vittorio Lingiardi, Razzismo e neuroscienze

by gabriella

Nott e GliddonDa Il Sole 24 Ore, 21 luglio 2013.

In un testo del 1865, Types of Mankind, all’epoca ritenuto scientifico, il medico Nott e l’egittologo Gliddon sostengono, con tanto di illustrazioni, che i neri sono biologicamente intermedi tra i bianchi caucasici e gli scimpanzé. Oggi è sufficiente consultare Wikipedia per sapere che la specie umana non può essere suddivisibile in razze biologicamente distinte, caratterizzate da diverse capacità intellettive, valoriali o morali.

Da questo errore deriva però la convinzione che è alla base del “razzismo”, ossia che un particolare gruppo di persone possa essere definito superiore o inferiore a un altro.

Si sa che il razzismo è un fenomeno antico quanto il mondo. Al tema, S. J. Gould dedica, nel 1981, un saggio decisivo: The mismeasure of men (Intelligenza e pregiudizio, Il Saggiatore). Ma il fatto che possa essere studiato sul piano neurobiologico è relativamente recente. In collaborazione con gli psicologi sociali, daGould, intelligenza e pregiudizio alcuni anni i neuroscienziati stanno cercando di capire come gli umani percepiscono e categorizzano le alterità etniche, religiose, sessuali, eccetera. Queste ricerche usano tecniche di brain imaging per esaminare come il nostro cervello processa, valuta e incorpora nei processi decisionali, le categorie di razza e etnia. Sembrerebbe che l’amigdala (la porzione cerebrale implicata nella regolazione dei processi emotivi, in particolare quelli connessi alla paura) provochi reazioni “repulsive” verso gli elementi considerati estranei, addirittura anche individui di un’altra etnia o di un altro gruppo (outgroup) con confini culturalmente e socialmente delimitati.

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22 Luglio, 2013

Arturo Marquez, Danzon n. 2

by gabriella

La magnifica esecuzione dell’Orchestra giovanile venezuelana Simon Bolivar diretta da Gustavo Dudamel.

.. Diego piange al funerale del maestro che ha portato la musica nella favela.

funerale maestro di musica

Il dodicenne Diego Frazao Torquato suona in lacrime al funerale del maestro di musica

 


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