Archive for Febbraio, 2020

24 Febbraio, 2020

3. Minority Report: libertà o sicurezza

by gabriella

minority report

Terza e quarta lezione dedicate ai problemi della società digitale (qui la prima e la seconda) inquadrati a partire da Minority Report.

Una società in cui i cittadini sono trasparenti – come in quella immaginaria del racconto di Philip K. Dick e del film o in quella attuale dominata dai Big data nella quale stato e mercato sanno tutto di noi – e il sistema opaco è una società autoritaria, oppressiva e senza libertà.

La sceneggiatura di Minority Report propone il tema classico del rapporto libertà-sicurezza e la sua possibile declinazione in una società della sorveglianza nella quale il sistema detiene informazioni complete sui comportamenti dei propri cittadini.

Dando forma alla storia della Precrime e del suo capo operativo, il capitano Anderton, Dick si chiede quanto sia desiderabile una società in cui la Polizia può fermare il crimine prima che sia commesso, quale sia il prezzo da pagare in termini di libertà e giustizia cioè se, in definitiva, una vita nel sistema disegnato da Precrime possa ancora dirsi pienamente umana.

Fascism is the enemy wherever it appears

Philip K. Dick

Indice

1. Il soggetto

1.1 Il futuro omicidio Marx
1.2 Il Capitano Anderton e la storia della Precrime

 

2. Il problema

 

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1. Il soggetto

Precrime è un sistema di controllo basato sulle premonizioni di tre individui tenuti in stato di semincoscienza e capaci di individuare in modo apparentemente infallibile i futuri omicidi. La sezione di polizia che lo gestisce è guidata dal capitano Anderton.

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12 Febbraio, 2020

Jerome Bruner, La necessità umana di educazione

by gabriella

In questo brano, tratto da Il significato dell’educazione (1971), Bruner esamina come le caratteristiche della nostra specie ci abbiano predisposto al bisogno di educazione.

homo erectusGli esseri umani, a differenza degli altri primitivi, hanno un’infanzia prolungata e un più lungo rapporto di dipendenza dagli adulti.

L’opinione corrente sull’origine di questa condizione può essere sintetizzata in questo modo. A mano a mano che gli ominidi divennero sempre più bipedi con le mani libere necessarie per l’uso degli utensili, ci fu non solo un aumento delle dimensioni del cervello, ma anche la richiesta di una cintura pelvica più robusta per sostenere lo sforzo pressante di camminare eretti.

L’aumento della forza nella cintura pelvica si verificò attraverso una graduale chiusura del canale natale e si determinò così un paradosso ostetrico: un cervello più voluminoso in rapporto a un canale del parto più stretto per il passaggio del neonato.

La soluzione sembra essere stata raggiunta attraverso la immaturità cerebrale dell’infante umano che non solo permetteva al neonato di passare attraverso il canale ridotto, ma che assicurava un’infanzia prolungata, durante la quale potessero essere trasmessi i modi e le capacità della cultura.

Ci sono ragionevoli argneonatoomenti da avanzare in favore della tesi che la direzione di evoluzione del sistema nervoso dei primati nell’umile topo ragno attraverso il lemure e le scimmie fino ai primati e all’uomo, si è sviluppata non solo in ragione di una maggiore quantità di corteccia cerebrale e di tessuto per i ricettori sensitivi, ma anche verso la selezione evolutiva di forme immature.

Questa tendenza alla neotenia, come è chiamata, è particolarmente rilevante nell’uomo, tanto che il cervello umano assomiglia sotto certi aspetti, più da vicino al cervello fetale del gorilla che al cervello adulto di quel primate.

9 Febbraio, 2020

2. The Circle

by gabriella

Seconda lezione su I problemi della società digitale: introduzione a Big data e privacy con The Circle.

L’Apple Campus a cui si ispira esplicitamente il film The Circle

Emma Watson

The Circle è un film del 2017 con Emma Watson e Tom Hanks, dedicato al problema dei Big Data, la raccolta di informazioni su di noi effettuata da oggetti intelligenti (IoT) e social media che inaugura una società del controllo universale nella quale declinano drammaticamente privacy e libertà d’opinione.

 

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8 Febbraio, 2020

Clearview AI

by gabriella

È un’applicazione in grado di risalire, a partire da una singola foto, a tutte le immagini pubbliche di una persona e ai loro link. Il New York Times è stato il primo a darne notizia, osservando che Clearview

“va al di là di quanto mai creato dal governo americano o dai giganti della Silicon Valley, e  può mettere fine alla privacy così come la conosciamo”.

Secondo l’inchiesta del NYT, l’applicazione è stata creata da una piccola start-up, la Clearview AI, fondata da Hoan Ton-That e Richard Schwartz, uno dei consiglieri di Rudolph Giuliani quando era sindaco di New York. Fra i finanziatori anche Peter Thiel, il miliardario dietro a Facebook e Palantir, società che, in perfetto stile Minority Report, usa l’AI per prevedere il crimine.

 

Usarla è molto semplice: basta scattare o caricare una foto di una persona per avviare una ricerca di tutte le immagini pubbliche del soggetto in questione, insieme ai relativi link. A differenza di altri sistemi simili che fanno affidamento sulle foto segnaletiche o sulle immagini della motorizzazione civile, l’app attinge a un database di oltre tre miliardi di immagini prese da Facebook, YouTube, Venmo e milioni di altri siti e social network su cui le persone hanno caricato le proprie foto.

E mentre l’Unione Europea sta valutando di vietare il riconoscimento facciale nei luoghi pubblici fino a cinque anni, in attesa dell’approvazione di una legge apposita per evitare abusi, emerge che le forze dell’ordine statunitensi – dalla polizia all’FBI, senza dimenticare la NCCA – utilizzano l’app di Clearview AI già da un anno.

E non è finita: Clearview AI tiene traccia delle query effettuate dagli agenti, e può anche manipolarne i risultati. Per ora l’app è disponibile solo per alcuni soggetti come le forze dell’ordine, ma in futuro l’uso potrebbe essere esteso anche al pubblico.

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