Archive for Marzo, 2023

22 Marzo, 2023

La paideia filosofica, Platone

by gabriella
Platone

Platone (427 – 347 a. C.)

In questo articolo cerchiamo di studiare il pensiero educativo platonico, senza affrontare la sua gnoseologia. Questo ci permette di non spezzare il filo della riflessione sull’evoluzione del concetto di areté e di apprezzare i significativi cambiamenti che intervengono nella paideia filosofica.

La lezione fa parte del programma di pedagogia antica, le cui videolezioni sono disponibili qui.

 

Indice

1. L’educazione è insegnare a pensare (videolezione 8)

1.1 La critica alla scrittura e all’insegnamento trasmissivo [Fedro]
1.2 Educare l’anima a riconoscere la verità [Menone e Simposio]

 

2. L’areté è senza padrone (videolezione 9)

2.1 La natura umana nel mito della biga alata [Fedro]
2.2 La libertà nel mito di Er [La Repubblica, X]

 

3. L’educazione nella città giusta (videolezione 10)

3.1 Schiavitù e liberazione: l’allegoria della caverna [La Repubblica, VII]
3.2 Politica ed educazione: libertà ed eguaglianza nella kallipolis

 

Il pensiero educativo di Platone si sviluppa in continuità con quello di Socrate di cui porta a termine la battaglia anti-sofista.

I suoi temi sono, infatti, come quelli del maestro e degli stessi sofisti, la ricerca di cosa sia la virtù (la perfezione dello spirito) o aretè e il problema di come e se sia possibile insegnarla. 

Lo sfondo su cui Platone costruisce le risposte a queste domande non è però uno scenario qualsiasi, ma quello disegnato dal più grande filosofo della tradizione occidentale. Ecco perché, discutendo della virtù, Platone ci mostra via via cosa significa apprendere e cosa insegnare, cosa vuol dire essere intelligenti, essere liberi ed essere giusti.

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21 Marzo, 2023

Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino

by gabriella

26 agosto 1789

I Rappresentanti del Popolo Francese costituiti in Assemblea Nazionale, considerando che l’ignoranza, l’oblio o il disprezzo dei diritti dell’uomo sono le uniche cause delle sciagure pubbliche e della corruzione dei governi, hanno stabilito di esporre, in una solenne dichiarazione, i diritti naturali, inalienabili e sacri dell’uomo, affinché questa dichiarazione, costantemente presente a tutti i membri del corpo sociale,

rammenti loro incessantemente i loro diritti e i loro doveri;

affinché maggior rispetto ritraggano gli atti del Potere legislativo e quelli del Potere esecutivo dal poter essere in ogni istante paragonati con il fine di ogni istituzione politica;

affinché i reclami dei cittadini, fondati d’ora innanzi su dei princìpi semplici e incontestabili, abbiano sempre per risultato il mantenimento della Costituzione e la felicità di tutti.

In conseguenza, l’Assemblea Nazionale riconosce e dichiara, in presenza e sotto gli auspici dell’Essere Supremo, i seguenti diritti dell’uomo e del cittadino:

Articolo 1

Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull’utilità comune.

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20 Marzo, 2023

Comenio

by gabriella

Jan Amos Komensky (1592 – 1670)

Erudito di fama internazionale, linguista ed esponente della comunità protestante dei Fratelli Boemi, Jan Amos Komensky (1592-1670) è l’ultimo erede dell’umanesimo e della riforma protestante e il primo pedagogista moderno.

Nel suo pensiero, riforma politica e riforma dell’educazione non possono essere separati e il diritto dei poveri e delle donne a sviluppare pienamente la propria personalità attraverso l’istruzione è ricavato direttamente dalla natura spirituale di un’umanità fatta «a immagine e somiglianza di Dio» (Genesi).

Enorme è quindi la distanza di Comenio dalla prima teorizzazione del diritto dei poveri alla scuola che Lutero concepiva semplicemente come via per la salvezza dell’anima (1517), ma anche da quella posteriore di Condorcet per il quale «la società deve al popolo un’istruzione pubblica come mezzo per rendere effettiva l’eguaglianza dei diritti» (1791).

Comenio resta, infatti, ancorato alla visione premoderna di un ordine armonico di diritto divino nel quale si legittimano le diseguaglianze tra gli uomini e in cui i poveri, una volta istruiti «saprebbero ben restare al loro posto»

 

Indice

1. Pampedia: riforma religiosa e riforma sociale
2. Il disegno di rinnovamento sociale dei Fratelli Boemi
3. L’umanità decaduta e la via della salvezza da operare «coi nostri mezzi»
4. Pansophia: insegnare tutto a tutti
5. Il metodo: la Didactica magna
6. Per una didattica conforme alla natura
7. Educazione ed emancipazione umana

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19 Marzo, 2023

Lutero e la riforma protestante

by gabriella

Martin Luther (1483-1546)

Due millenni dopo i sofisti, la teologia protestante inizia l’opera di alfabetizzazione popolare, dei poveri e delle donne, attraverso una nuova teologia che indica nella lettura delle Sacre scritture la via per la salvezza dell’anima.

 

Indice

1. Lutero e la dissoluzione rinascimentale dell’ordine medievale
2. La protesta di Lutero e la teologia protestante

 

2.1 Le 95 tesi e la critica politica alla Chiesa
2.2 Dalla critica politica alla nuova teologia

 

3. Le conseguenze pedagogiche della riforma protestante
4. Gli sviluppi politici della riforma: i monarcomachi

 

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19 Marzo, 2023

Dalla pedagogia antica alla pedagogia moderna

by gabriella

Dalla fondazione greca della filosofia dell’educazione ai nuovi fini della pedagogia moderna: una lezione introduttiva agli aspetti chiave della transizione.

Il mondo antico scopre che l’eccellenza umana (areté) non è iscritta nel sangue nobile (aristoi) ma può essere allevata con l’educazione. Sono i sofisti a formare i cittadini non nobili che ambiscono al protagonismo politico nell’Atene del V secolo.

Due millenni dopo, il cristianesimo protestante estende a tutti gli uomini il diritto all’educazione come via a Dio attraverso la lettura delle Sacre Scritture. Comincia così la modernità pedagogica che inizia con Lutero la grande impresa dell’alfabetizzazione popolare e culmina con la rivendicazione illuminista che

«la scuola deve al popolo un’istruzione pubblica come mezzo per rendere effettiva l’eguaglianza dei diritti» [Condorcet, Cinq mémoire sur l’instruction publique, 1791].

Dopo la fiammata rivoluzionaria, la pedagogia ottocentesca ripiega sulla filantropia sostituendo l’obiettivo dell’inclusione sociale e dell’avviamento al lavoro dei poveri al protagonismo attivo del popolo.

Indice

1. La paideia: virtù e cittadinanza

1.1 La virtù
1.2 Il sapere e l’educabilità dell’eccellenza umana
1.3 Sapere e cittadinanza
1.4 L’eccellenza umana non è un fatto di natura, ma di cultura
1.5 L’umanità è una possibilità universale concessa (solo) all’uomo libero

 

2. Il ruolo del cristianesimo nella genesi della modernità

2.1 L’educazione universale dei protestanti
2.2 L’alfabetizzazione popolare

 

3. Dalla pedagogia emancipativa alla filantropia compassionevole

 

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17 Marzo, 2023

Platone

by gabriella

Platone e l’Accademia rappresentano per il pensiero filosofico qualcosa di più della fondazione di un atteggiamento di ricerca o di una scuola filosofica. Sono, in realtà, la più profonda ricognizione dei problemi della vita umana, individuale e collettiva, mai tentata nel mondo antico e forse nella storia occidentale.

In otto lezioni [e dodici videolezioni] tentiamo di presentare questa immensa elaborazione culturale e l’itinerario filosofico di un autore segnato in gioventù dalla morte ingiusta del maestro, la cui vita successiva è stata dedicata alla costruzione delle condizioni di una città giusta, i cui cittadini fossero liberi ed uguali [la versione stampabile della lezione è in coda al testo].

L’intera storia della filosofia non è che
note a margine al pensiero di Platone.

Alfred  N. Whitehead

Esercitazioni: Il Protagora; Il Gorgia; Il Teeteto

1. Eutifrone, Apologia, Critone, Fedone [commento al Fedone]
2. Cratilo, Teeteto, Sofista, Politico 
3. Parmenide, Filebo, Simposio, Fedro
4. Alcibiade maggiore, Alcibiade minore, Ipparco, Amanti
5. Teagete, Carmide, Lachete, Liside
6. Eutidemo, Protagora, Gorgia, Menone
7. Ippia maggiore, Ippia minore, Ione, Menesseno
8. Clitofonte, Repubblica, Timeo, Crizia
9. Minosse, Leggi, Epinomide, Lettere

Indice

1. Il senso della filosofia platonica

1.1 La formazione e la morte di Socrate
1.2 La vita come parresia e il significato pratico (o politico) della filosofia

 

2. L’opera e l’evoluzione del pensiero platonico

2.1 Le caratteristiche dei dialoghi giovanili
2.2 I dialoghi della maturità e l’allontanamento da Socrate

 

3. Il problema della giustizia: Protagora, Gorgia, Lettera VII

3.1 Il Protagora

3.1.1 È possibile insegnare la virtù politica (arete) come si insegna una conoscenza qualsiasi (techne)?
3.1.2 La risposta di Protagora: Prometeo ed Epimeteo
3.1.3 La virtù è unica o molteplice?

3.2 Il Gorgia

      3.2.1 Dialettica e retorica
      3.2.2 I temi del Gorgia

       3.3 La Lettera VII

 

4. Il problema della conoscenza: TeetetoMenone, Repubblica 

4.1 Il Teeteto

4.1.1 Il filo narrativo
4.1.2 L’ipotesi sofista di Teeteto: la conoscenza viene dalla sensazione
4.1.3 La conoscenza è la capacità di cogliere ciò che «è lo stesso in tutti i casi»
4.1.4 La verità non è una cosa, ma un compito

4.2 Il Menone

4.2.1 Il problema del dualismo conoscitivo
4.2.2 Conoscere non è una cosa, ma un’attività
4.2.3 Conoscere è il tornare dell’anima a se stessa 

4.3 La Repubblica

4.3.1 La metafora della linea

 

5. La conoscenza come educazione dell’anima: Simposio, Fedro, Lettera VII

5.1 Dal Menone al Simposio
5.2 Il Simposio

5.2.1 I sette discorsi del Simposio
5.2.2 Il discorso di Aristofane
5.2.3 Il discorso di Diotima

5.3 Il Fedro e la Lettera VII: l’intrasmissibilità della conoscenza

5.3.1 Fedro: la critica della scrittura
5.3.2 Lettera VII: «come fiamma s’accende da fuoco che balza» 

 

6. L’anima e la natura umana: Fedone, Fedro, Repubblica

6.1 Fedone: l’immortalità dell’anima
6.2 Fedro, il mito della biga alata
6.3 Repubblica, il mito di Er

 

7. Giustizia, uguaglianza e libertà nella Repubblica

7.1 Conoscenza e città giusta nella Repubblica
7.2 Il comunismo platonico
7.3 Riportare la città all’uguaglianza naturale

7.3.1 L’uguaglianza di genere

 

8. Verso Aristotele, l’irrisolto della teoria delle idee negli ultimi dialoghi

8.1 I problemi del dualismo cose-idee
8.2 Il Parmenide

8.2.1 Cosa sono le idee e qual è il loro rapporto con il mondo sensibile?

8.3  Il rapporto delle idee tra loro negli ultimi dialoghi
8.4 Il parricidio di Parmenide nel Sofista

 

Bibliografia essenziale

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14 Marzo, 2023

Ex OPG Materdei, Napoli

by gabriella

O.P.G. - Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Napoli. Criminal lunatic asylum in Napoli. © Roberto Boccaccino / Grazia Neri

Ho visitato l’ex OPG Materdei di Napoli alla fine del 2016, ma non ho avuto il coraggio di fotografare gli spazi claustrofobici dove gli internati sono vissuti per anni: stanzette di due metri per due con il letto murato al pavimento, un’oblò sul cortile interno e un buco sul pavimento per bagno. L’ho fatto solo all’esterno per gli scatti che ho messo in fondo all’articolo, prima del servizio di Presa Diretta sull’OPG di Aversa e del documentario sui manicomi giudiziari di Simone Cicalone.

opg2Gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari sono stati chiusi solo il 31 marzo 2015, quello che sorge al centro di Napoli, il Materdei, nel 2008. Il reportage di Fanpage dà un’idea di questo luogo oggi occupato da un collettivo che ne ha fatto uno spazio di denuncia e di memoria, di aggregazione e servizi per il quartiere.

Goffman, Asylum

mappa Asylum

La mutilazione dell’identità personale

art 27 comma 3

 

 

Il Materdei

L’Ospedale Psichiatrico Giudiziario “Sant’Eframo” sorgeva nel cuore del rione Materdei, uno dei più antichi e popolosi di Napoli, in un enorme edificio seicentesco sorto come convento francescano (1571). Nel 1925 il complesso religioso fu adibito a “manicomio giudiziario” poi, dal 1975, ad Ospedale Psichiatrico Giudiziario. Questo luogo che oggi suscita sgomento e indignazione, fu modificato allo scopo con soluzioni architettoniche a cabina di nave, con oblò e torri di sorveglianza che escludevano qualsiasi riservatezza e mortificavano la dignità dei ricoverati. Dopo la dichiarazione di inagibilità, nel 2000, gli internati sono stati progressivamente trasferiti in un’ala esterna del carcere di Secondigliano-Scampia. La chiusura definitiva dell’OPG è avvenuta nel 2008.

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8 Marzo, 2023

L’8 marzo non è una festa

by gabriella
Triangle Fire4

Triangle Fire 25 marzo 1911

Una breve storia della Giornata Internazionale delle Donne, per ricordare che l’8 marzo non è una festa, ma un giorno di riflessione sulla discriminazione femminile nelle case e nei luoghi di lavoro ovunque nel mondo.

Agli inizi del novecento, gli scioperi operai e le manifestazioni per i diritti civili delle donne erano frequenti in Europa e negli Stati Uniti.

Dopo la manifestazione oceanica del 1908, nella quale quindicimila donne avevano marciato a New York per chiedere la giornata lavorativa di otto ore, l’aumento dei salari e il diritto di voto, il 25 febbraio 1909 fu celebrata la prima giornata internazionale della donna.

Clara_Zetkin

Clara Zetkin (1857 – 1933)

Nel 1910, durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste a Copenaghen, Clara Zetkin, spartachista e tra i fondatori del Partito Comunista tedesco, propose che in ogni paese si organizzasse ogni anno una Giornata della Donna. La prima si tenne in Austria, Danimarca, Germania e Svizzera il 19 marzo 1911.

Meno di una settimana dopo, avvenne l’incendio della Triangle Shirtwaist Company, un’azienda tessile di New York in cui lavoravano soprattutto giovani donne immigrate dall’Europa che morirono in centoquarantasei.

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8 Marzo, 2023

La discriminazione delle donne scienziate

by gabriella

Le storie di sette donne inglesi discriminate dall’Università ottocentesca e della laurea postuma concessa loro quest’anno. Tratto da Repubblica.it

Sono sette donne, sette scienziate del Regno Unito. Sophia Jex-Blake, Matilda Chaplin, Isabel Thorne, Emily Bovell, Edith Pechey, Helen Evans, Mary Anderson Marshall. La loro storia non ci è molto familiare, come spesso accade per questi racconti di discriminati della scienza che vengono da molto lontano. Ma in questa vicenda c’è un epilogo interessante, è così bello che vale la pena partire dalla fine.

Il post scriptum è stato scritto nei giorni nostri. Questa estate il Regno Unito ha attribuito sette lauree postume alle sette donne, che avevano avuto la loro immatricolazione all’università 150 anni fa, ma che la società maschilista aveva combattuto. Le prime sette donne che hanno frequentato la facoltà di medicina nella regione, ora hanno il loro certificato di laurea, grazie alla richiesta che hanno fatto alcuni studenti.

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