Archive for Marzo, 2023

29 Marzo, 2023

Locke

by gabriella

John Locke (1632 – 1704)

La teoria della conoscenza e la filosofia politica del fondatore del pensiero liberale.

Indice

1. Il problema della conoscenza tra 600 e 700

1.1 Il razionalismo
1.2 L’empirismo e la critica dell’innatismo
1.3 Il problema della conoscenza per Locke
1.4 La critica all’innatismo e la teoria delle idee
1.5 La critica della metafisica e dell’idea di sostanza
1.6
L’analisi del linguaggio e la concezione della conoscenza

 

2. Il pensiero politico

2.1 Due Trattati sul governo civile: lo stato di natura e la fondazione della proprietà privata

2.1.1 L’importanza del pensiero politico lockeano
2.1.2 I due Trattati sul governo
2.1.3 La confutazione delle tesi di Filmer
2.1.4 Lo stato di natura e la fondazione del diritto di proprietà
2.1.5 La spinta naturale all’autoconservazione
2.1.6 La derivazione della proprietà dal lavoro
2.1.7 Le due fasi dello stato di natura e la legittimazione del possesso privato

2.2 Locke teorico dello stato liberale

2.2.1 Socievolezza e insocievolezza secondo Locke
2.2.2  La divisione dei poteri dello Stato
2.2.3 I poteri illegittimi e il diritto alla rivoluzione

 

 

1. Il problema della conoscenza tra 600 e 700

Niente è nell’intelletto che non fu già nei sensi.

Tommaso d’Aquino

Il problema del valore della conoscenza, cioè della corrispondenza delle nostre rappresentazioni con la realtà esterna, è il problema specifico della filosofia moderna da Cartesio a Kant.

Tra il seicento e il settecento la questione decisiva diventa la determinazione di quanto, nel processo conoscitivo, derivi dall’esperienza e quanto dall’attività dell’intelletto.

Razionalismo ed empirismo possono essere considerate, al riguardo, le due grandi modalità attraverso cui la filosofia tenta di risolvere la discussione circa l’origine, i limiti e la validità della conoscenza.

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21 Marzo, 2023

Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino

by gabriella

26 agosto 1789

I Rappresentanti del Popolo Francese costituiti in Assemblea Nazionale, considerando che l’ignoranza, l’oblio o il disprezzo dei diritti dell’uomo sono le uniche cause delle sciagure pubbliche e della corruzione dei governi, hanno stabilito di esporre, in una solenne dichiarazione, i diritti naturali, inalienabili e sacri dell’uomo, affinché questa dichiarazione, costantemente presente a tutti i membri del corpo sociale,

rammenti loro incessantemente i loro diritti e i loro doveri;

affinché maggior rispetto ritraggano gli atti del Potere legislativo e quelli del Potere esecutivo dal poter essere in ogni istante paragonati con il fine di ogni istituzione politica;

affinché i reclami dei cittadini, fondati d’ora innanzi su dei princìpi semplici e incontestabili, abbiano sempre per risultato il mantenimento della Costituzione e la felicità di tutti.

In conseguenza, l’Assemblea Nazionale riconosce e dichiara, in presenza e sotto gli auspici dell’Essere Supremo, i seguenti diritti dell’uomo e del cittadino:

Articolo 1

Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull’utilità comune.

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19 Marzo, 2023

Lutero e la riforma protestante

by gabriella

Martin Luther (1483-1546)

Due millenni dopo i sofisti, la teologia protestante inizia l’opera di alfabetizzazione popolare, dei poveri e delle donne, attraverso una nuova teologia che indica nella lettura delle Sacre scritture la via per la salvezza dell’anima.

 

Indice

1. Lutero e la dissoluzione rinascimentale dell’ordine medievale
2. La protesta di Lutero e la teologia protestante

 

2.1 Le 95 tesi e la critica politica alla Chiesa
2.2 Dalla critica politica alla nuova teologia

 

3. Le conseguenze pedagogiche della riforma protestante
4. Gli sviluppi politici della riforma: i monarcomachi

 

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19 Marzo, 2023

Dalla pedagogia antica alla pedagogia moderna

by gabriella

Dalla fondazione greca della filosofia dell’educazione ai nuovi fini della pedagogia moderna: una lezione introduttiva agli aspetti chiave della transizione.

Il mondo antico scopre che l’eccellenza umana (areté) non è iscritta nel sangue nobile (aristoi) ma può essere allevata con l’educazione. Sono i sofisti a formare i cittadini non nobili che ambiscono al protagonismo politico nell’Atene del V secolo.

Due millenni dopo, il cristianesimo protestante estende a tutti gli uomini il diritto all’educazione come via a Dio attraverso la lettura delle Sacre Scritture. Comincia così la modernità pedagogica che inizia con Lutero la grande impresa dell’alfabetizzazione popolare e culmina con la rivendicazione illuminista che

«la scuola deve al popolo un’istruzione pubblica come mezzo per rendere effettiva l’eguaglianza dei diritti» [Condorcet, Cinq mémoire sur l’instruction publique, 1791].

Dopo la fiammata rivoluzionaria, la pedagogia ottocentesca ripiega sulla filantropia sostituendo l’obiettivo dell’inclusione sociale e dell’avviamento al lavoro dei poveri al protagonismo attivo del popolo.

Indice

1. La paideia: virtù e cittadinanza

1.1 La virtù
1.2 Il sapere e l’educabilità dell’eccellenza umana
1.3 Sapere e cittadinanza
1.4 L’eccellenza umana non è un fatto di natura, ma di cultura
1.5 L’umanità è una possibilità universale concessa (solo) all’uomo libero

 

2. Il ruolo del cristianesimo nella genesi della modernità

2.1 L’educazione universale dei protestanti
2.2 L’alfabetizzazione popolare

 

3. Dalla pedagogia emancipativa alla filantropia compassionevole

 

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14 Marzo, 2023

Ex OPG Materdei, Napoli

by gabriella

O.P.G. - Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Napoli. Criminal lunatic asylum in Napoli. © Roberto Boccaccino / Grazia Neri

Ho visitato l’ex OPG Materdei di Napoli alla fine del 2016, ma non ho avuto il coraggio di fotografare gli spazi claustrofobici dove gli internati sono vissuti per anni: stanzette di due metri per due con il letto murato al pavimento, un’oblò sul cortile interno e un buco sul pavimento per bagno. L’ho fatto solo all’esterno per gli scatti che ho messo in fondo all’articolo, prima del servizio di Presa Diretta sull’OPG di Aversa e del documentario sui manicomi giudiziari di Simone Cicalone.

opg2Gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari sono stati chiusi solo il 31 marzo 2015, quello che sorge al centro di Napoli, il Materdei, nel 2008. Il reportage di Fanpage dà un’idea di questo luogo oggi occupato da un collettivo che ne ha fatto uno spazio di denuncia e di memoria, di aggregazione e servizi per il quartiere.

Goffman, Asylum

mappa Asylum

La mutilazione dell’identità personale

art 27 comma 3

 

 

Il Materdei

L’Ospedale Psichiatrico Giudiziario “Sant’Eframo” sorgeva nel cuore del rione Materdei, uno dei più antichi e popolosi di Napoli, in un enorme edificio seicentesco sorto come convento francescano (1571). Nel 1925 il complesso religioso fu adibito a “manicomio giudiziario” poi, dal 1975, ad Ospedale Psichiatrico Giudiziario. Questo luogo che oggi suscita sgomento e indignazione, fu modificato allo scopo con soluzioni architettoniche a cabina di nave, con oblò e torri di sorveglianza che escludevano qualsiasi riservatezza e mortificavano la dignità dei ricoverati. Dopo la dichiarazione di inagibilità, nel 2000, gli internati sono stati progressivamente trasferiti in un’ala esterna del carcere di Secondigliano-Scampia. La chiusura definitiva dell’OPG è avvenuta nel 2008.

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8 Marzo, 2023

L’8 marzo non è una festa

by gabriella
Triangle Fire4

Triangle Fire 25 marzo 1911

Una breve storia della Giornata Internazionale delle Donne, per ricordare che l’8 marzo non è una festa, ma un giorno di riflessione sulla discriminazione femminile nelle case e nei luoghi di lavoro ovunque nel mondo.

Agli inizi del novecento, gli scioperi operai e le manifestazioni per i diritti civili delle donne erano frequenti in Europa e negli Stati Uniti.

Dopo la manifestazione oceanica del 1908, nella quale quindicimila donne avevano marciato a New York per chiedere la giornata lavorativa di otto ore, l’aumento dei salari e il diritto di voto, il 25 febbraio 1909 fu celebrata la prima giornata internazionale della donna.

Clara_Zetkin

Clara Zetkin (1857 – 1933)

Nel 1910, durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste a Copenaghen, Clara Zetkin, spartachista e tra i fondatori del Partito Comunista tedesco, propose che in ogni paese si organizzasse ogni anno una Giornata della Donna. La prima si tenne in Austria, Danimarca, Germania e Svizzera il 19 marzo 1911.

Meno di una settimana dopo, avvenne l’incendio della Triangle Shirtwaist Company, un’azienda tessile di New York in cui lavoravano soprattutto giovani donne immigrate dall’Europa che morirono in centoquarantasei.

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8 Marzo, 2023

La discriminazione delle donne scienziate

by gabriella

Le storie di sette donne inglesi discriminate dall’Università ottocentesca e della laurea postuma concessa loro quest’anno. Tratto da Repubblica.it

Sono sette donne, sette scienziate del Regno Unito. Sophia Jex-Blake, Matilda Chaplin, Isabel Thorne, Emily Bovell, Edith Pechey, Helen Evans, Mary Anderson Marshall. La loro storia non ci è molto familiare, come spesso accade per questi racconti di discriminati della scienza che vengono da molto lontano. Ma in questa vicenda c’è un epilogo interessante, è così bello che vale la pena partire dalla fine.

Il post scriptum è stato scritto nei giorni nostri. Questa estate il Regno Unito ha attribuito sette lauree postume alle sette donne, che avevano avuto la loro immatricolazione all’università 150 anni fa, ma che la società maschilista aveva combattuto. Le prime sette donne che hanno frequentato la facoltà di medicina nella regione, ora hanno il loro certificato di laurea, grazie alla richiesta che hanno fatto alcuni studenti.

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1 Marzo, 2023

Il discorso di Alcibiade

by gabriella

alcibiadesNel Simposio è raccontata l’educazione sentimentale dei giovani di buona famiglia, il nobile scambio della loro bellezza per la sapienza di uomini fatti.

Farsi uomo voleva dire farsi fare (uomo) da un uomo (fatto). Ma si potrebbe dire lo stesso per le donne, vedi la scuola di Lesbo.

La giovinezza e la bellezza fanno di Alcibiade un amato perfetto. Socrate dovrebbe essere l’amante e infatti è questo che Alcibiade si aspetta. Il cortocircuito parte dal rifiuto di Socrate di porsi dal lato della sapienza: Socrate nega di sapere. Non ha niente da dare in questo scambio. Di più: non ha niente da prendere perché la bellezza di Alcibiade non ha valore ai suoi occhi.

Altrove Platone fa dire a Socrate che nell’amicizia (philia) amandosi fra amici si ama sempre il Bene ed è proprio quest’oggetto comune d’amore che tiene uniti gli amici (e gli amanti).

Allora Socrate ha ragione a respingere le pretese di esclusività di Alcibiade: nell’amore di Socrate per i bei ragazzi dall’animo bello e nel loro amore per lui c’è il comune amore per la sapienza, per il Bene desiderato come possesso perenne.

Amore è dunque un patto di ricerca in comune. Lo stesso patto che univa gli iniziati nell’Accademia platonica, come ribadito nella Lettera VII.

Download (PDF, 536KB)

 

 

Il discorso di Alcibiade

“Questo disse Socrate. Mentre tutti si complimentavano con lui e Aristofane cercava di dirgli qualcosa perché Socrate di sfuggita aveva fatto una allusione al suo discorso, ecco che si sentì bussare alla porta dell’atrio, e un gran vociare di gente allegra, e la voce di una suonatrice di flauto.
“Ragazzi – disse Agatone – andate a vedere, presto. Se è uno dei miei amici, invitatelo ad entrare. Altrimenti dite che abbiamo già finito di bere e che stiamo andando a dormire.”

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