La terza onda. La base psicologica del fascismo
Una riflessione sulla base psicologica del fascismo, a partire dall’esperimento sociale del 1967 “La terza onda” sui meccanismi potenti del comunitarismo settario.
In coda, l’analisi e il minutaggio del film L’Onda, ispirato ai fatti realmente accaduti durante quell’esperimento sociale, condotto da un professore di storia in una scuola californiana.
Internazionale, Se arrivasse il fascismo, lo riconoscereste?
L’esperimento del 1967
La Terza Onda (The Third Wave) è stato un esperimento sociale volto a dimostrare le ragioni del successo del nazismo. Fu attuato nella prima settimana di aprile del 1967 con gli studenti del secondo anno della Cubberley High School di Palo Alto (California), dal professor Ron Jones, nel contesto di un corso di storia della Germania nazista.
Jones, che non era stato in grado di spiegare ai suoi studenti il fascino del nazismo, ideò l’esperimento per far loro provare direttamente il coinvolgimento soggettivo in situazioni simili. Il professore diede quindi vita a un movimento chiamato “The Third Wave” (“La Terza Onda”) e convinse i suoi studenti che era necessaria l’eliminazione della democrazia. Il fatto che la democrazia ponga l’accento sull’individualità fu considerato un ostacolo alla coesione sociale e Jones evidenziò questo aspetto con il motto “Forza attraverso la disciplina, forza attraverso l’unione, forza attraverso l’azione, forza attraverso l’orgoglio”.
La fame, la guerra, la fabbrica. Cultura popolare e antifascismo nel 1943
Un bellissimo montaggio di testimonianze, recitazione, filmati d’epoca, reading, per ricostruire l’inizio della resistenza antifascista nelle fabbriche, gli scioperi e la repressione sullo sfondo della condizione operaia del 1943.
E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore
tra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccioAl lamento d’agnello dei fanciulli
all’urlo nero della madre
che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafoAlle fronde dei salici, per voto
anche le nostre cetre erano appese
oscillavano lievi al triste ventoSalvatore Quasimodo, Alle fronde dei salici
10 agosto 1944, I quindici di Piazzale Loreto
Il 10 agosto 1944, Piazzale Loreto assisteva alla fucilazione di quindici antifascisti e partigiani da parte di miliziani della R.S.I. che, dopo l’eccidio, infierirono sulle salme per tutto il giorno. E’ questo l’episodio che i partigiani avevano in mente quando decisero di esporre a P.le Loreto i cadaveri di Mussolini e Claretta Petacci. Tratto da Infoaut.
Ai quindici di Piazzale Loreto
Esposito, Fiorani, Fogagnolo,
Casiraghi, chi siete? Voi nomi, ombre?
Soncini, Principato, spente epigrafi,
voi, Del Riccio, Temolo, Vertemati,
Gasparini? Foglie d’un albero
di sangue, Galimberti, Ragni, voi,
Bravin, Mastrodomenico, Poletti?read more »
Raticosa, più forte dell’oblio e dell’odio
La cascina Raticosa, rifugio e comando della V Brigata Garibaldi, è uno dei luoghi simbolo della lotta partigiana in Umbria.
Si trova tra Ponze e Cupoli, sulla strada di Cancelli e Acqua Santo Stefano, i villaggi di montagna tra Trevi e Foligno (PG) che subirono i rastrellamenti del febbraio 1944. Su quei viottoli, nella notte tra il 2 e il 3 febbraio, ventiquattro giovani partigiani furono catturati dai nazisti e inviati al campo di Mathausen, dal quale la gran parte non fece ritorno.
Nei giorni scorsi, qualcuno si è arrampicato fino alla cascina per tracciare una svastica sul muro del comando partigiano e rimuovere la targa che ne ricorda la storia. Ma, stamattina (3 marzo 2015), Enrico Angelini, uno dei combattenti scampati al massacro, è tornato a riparare l’offesa:
Spero che a oltraggiare questo luogo sia stato qualche giovane esaltato che magari ignora la nostra storia, e che faccia in tempo a ravvedersi.
Al posto della targa portata via dai vandali, adesso c’è il fiore di Angelini. Dell’ignoranza della nostra storia dovremo occuparci noi.
La Resistenza italiana e il 25 aprile
La fame, la guerra, la fabbrica. Cultura popolare e antifascismo nel 1943
Ai quindici di Piazzale Loreto
La storia degli IMI, i militari italiani internati
Ultima lettera di Luigi Rasario: Tra un’ora la nostra sorte”
Risiera di San Sabba, Lettera di Pino Robusti alla fidanzata
Fascisti a Perugia 1944-2012
Ho scritto questa memoria familiare in occasione dell’iniziativa commemorativa della marcia su Roma promossa dai fascisti perugini il 26-28 ottobre 2012.
I fascisti perugini commemorano la marcia su Roma
A novant’anni dall’avvenimento, l’Hotel Brufani ospita il convegno “Marciare su Roma”, un’iniziativa malamente rivestita di interesse storico e impudicamente dedicata all’apologia delle gesta degli squadristi.
La protesta che si è levata dalla gente e dagli studenti, ha però infastidito i proprietari del lussuoso esercizio che, rammaricati di tanto clamore, hanno dichiarato all’Ansa:
«Siamo solo un albergo (fascista) che ospita un convegno (fascista)».
read more »
#iononsorvegliosveglio
Il fascismo non si ripresenta necessariamente nelle stesse forme del passato, ma lo riconosci sempre. #art21, #art.33.
Fascism, wherever it appears,
is the enemy.
Philip K. Dick
Le comunicazioni di massa 2. I media elettrici ed elettronici
Seconda parte della lezione dedicata ai mass media. Qui l’introduzione e la trattazione dei media «alfabetici».
Indice
1. Un medium elettrico
1.1 Il cinema
2. I media elettronici
2.1 La radio
2.1.1 L’uso della radio del nazismo
2.1.2 L’uso della radio del fascismo
2.1.3 L’uso bellico e civile della radio durante e dopo la guerra
2.3 La televisione
2.3.1 Lettura: Massimo Panarari, Siamo ancora figli della trash TV
3. I New Media
3.1 La rete delle reti
3.2 La rivoluzione informazionale
3.2 Web is Us/ing, la rete siamo noi ma ci sta usando
3.3 I social media [in stesura]
1. Un medium elettrico
1.1 Il cinema
Se la stampa è lo strumento, per eccellenza, dell’informazione e, per questo, il mezzo principale di costruzione dell’opinione pubblica nel XIX secolo, il cinema è la forma più diffusa di racconto ed è dunque veicolo di modelli culturali e luogo di creazione dell’immaginario sociale, con un’influenza ancora più profonda sui suoi pubblici.
Come mostrano le cattedrali gotiche, l’immagine è sempre stata il mezzo di comunicazione diretto al popolo analfabeta. Il suo potere comunicativo e seduttivo è quindi storicamente noto. Il cinema però unisce immagine e movimento, moltiplicando il potere seduttivo di questa forma di narrazione e facendone una forma di spettacolo.
Commenti recenti